Premierato, Meloni non ha fretta. Le condizioni per l’«appoggio» M5S

di Francesco Verderami

In caso di crisi, ritorno immediato alle urne. Cos� il Movimento pu� trattare

 Premierato, Meloni non ha fretta. Le condizioni per l’«appoggio» M5S

Due cuori e una coalizione: e cos� Vincenzo Sofo e Marion Mar�chal, marito e moglie, lui eurodeputato di FdI e lei leader di Reconqu�te, da giugno ambiscono a vivere sotto lo stesso tetto anche a Strasburgo. Nel nome dei Conservatori.

Non � chiaro se Giorgia Meloni abbia guidato l’accordo di Ecr con il partito di �ric Zemmour o se per i troppi impegni di governo abbia solo assecondato il progetto, elaborato da altri. � certo che la premier — spiegano fonti accreditate — �si prepara a una campagna elettorale di destra per virare dopo il voto verso il centro�, verso cio� un accordo sulla futura presidenza della Commissione europea. Gi� oggi il suo appoggio a Bruxelles � dato per scontato: perch� quello che a Roma pu� apparire contraddittorio, a palazzo Berlaymont � la norma. D’altronde, cinque anni fa, Ursula von der Leyen fu eletta a scrutinio segreto con appena nove voti di scarto, grazie al sostegno determinante dei grillini italiani e dei sovranisti polacchi del Pis.

Insomma, cosa sar� l’Europa lo si sapr� dopo l’apertura delle urne la sera del nove giugno. Fino ad allora, in ogni Paese dell’Unione, ci sar� solo la caccia ai consensi. Ed � chiaro che la barra a destra della premier avr� come obiettivo evitare di dare spazio a Matteo Salvini — dentro e fuori i confini nazionali — per chiudere una sfida diventata estenuante. E pensare che tempo addietro, prevedendo quanto sarebbe accaduto, a margine di una riunione di governo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sussurr� a un collega: �Speriamo che i due trovino almeno un accordo per non farsi troppo del male in campagna elettorale�.

Non sta andando cos�. E questo sta compromettendo l’immagine dell’esecutivo. Ma, complice la fragilit� di un’opposizione divisa, la presidente del Consiglio e il leader della Lega sono concentrati in una competizione senza quartiere, che tiene insieme questioni tra loro in apparenza distanti: dalla vicenda delle alleanze europee al caso dei trattori, fino alla riforma istituzionale. Anche sul premierato — mentre partiti, costituzionalisti e opinion maker si dividono — Meloni non appare particolarmente interessata alle tecnicalit� in questa fase. E c’� un motivo, colto da quanti hanno avuto modo di parlare con lei della materia: l’impressione ricavata � che la premier stia sfruttando il tema dell’elezione diretta per far presa sull’elettorato di centrodestra, da sempre sensibile al tema del presidenzialismo.

Oggi piuttosto le sue �priorit� sono altre: portare a compimento la riforma del fisco, ritoccare alcune norme sulla giustizia e soprattutto riuscire a utilizzare i fondi del Pnrr, che a suo dire rappresentano �la nostra vera Finanziaria�, data la penuria di risorse. Insieme a questi progetti italiani, a livello europeo — con la futura Commissione — si tenter� di varare una diversa legislazione sui migranti, fenomeno che non pu� essere fronteggiato con misure nazionali. Sul premierato lascia invece aperto il dibattito, perch� il suo timing � arrivare eventualmente alla riforma solo al termine della legislatura, non prima.

Perch� Meloni conosce i precedenti. E sebbene abbia sempre sottolineato di non voler legare la sua esperienza di governo al probabile referendum, sa che la consultazione popolare sarebbe un voto su di lei. Ecco la ragione per cui le trattative riservate con alcune forze politiche di opposizione sono in una fase di stallo. E guarda caso anche sul premierato s’intravvede la disputa con Salvini. Lo s’intuisce quando un autorevole dirigente dei Cinque Stelle spiega perch� �da mesi il nostro dialogo con Meloni si � interrotto. Alcuni aspetti della riforma non ci convincono: come la possibilit� che ci sia un secondo premier nel caso in cui quello eletto si dimetta�.

Si d� il caso che questo punto per la Lega sia dirimente. �Per noi invece — chiosa l’esponente grillino — se il premier eletto cadesse si dovrebbe tornare subito a votare. Su queste basi saremmo pronti a riaprire il confronto. Se Meloni volesse...�. Ecco.

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10 febbraio 2024 (modifica il 10 febbraio 2024 | 00:58)

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