Dopo lunghe discussioni, tira e molla, momenti di grande tensione, sono stati formulati gli emendamenti della maggioranza al testo di riforma costituzionale sull’elezione diretta del premier . Presenti i ministri Casellati e Ciriani, con tutti i capigruppo del centrodestra del Senato, una bozza di accordo si � raggiunta, ma bisogner� attendere il via libera dei leader. Probabile, ma non scontato su un ogni punto, visto che restano dei dubbi.
Premierato, c’è l’intesa su «secondo» premier e semestre bianco. Ora la riforma va al tavolo dei leader
La bozza dopo le tensioni FdI-Lega. Entra il potere di revoca dei ministri, addio semestre bianco. Non basta la mancata fiducia su una norma, il presidente cadr� solo con mozione ad hoc

Il nodo pi� delicato � quello della possibilit� c he al premier eletto possa succedere — in caso di impedimenti gravi come morte o impossibilit� di proseguire a governare, ma anche di dimissioni — un altro presidente del Consiglio, scelto dal capo dello Stato tra parlamentari eletti dalla coalizione vincente. FdI avrebbe voluto escludere tout court questa possibilit�: se il premier eletto viene meno, si torna automaticamente al voto, secondo il principio del simul stabunt, simul cadent.
Invece, su pressione della Lega, si � arrivati a una sorta di mediazione. Il premier eletto pu� essere sfiduciato dalla sua maggioranza, ma solo con una mozione ad hoc, motivata ed esplicita. Non basta insomma un voto negativo su un provvedimento su cui � stata posta la fiducia (a volte usata per accelerare l’iter delle leggi). Il capo del governo eletto, sfiduciato da una mozione ad hoc, pu� prendersi una settimana per riflettere e poi — come sar� previsto in Costituzione — chiedere al capo dello Stato lo scioglimento delle Camere. Potrebbe, per�, anche dimettersi e in questo caso potrebbe subentrare il �secondo� premier, indicato nel perimetro della maggioranza.
Insomma, come dice il ministro Calderoli, non �basta che venga bocciata una legge per sfiduciare il premier, serve una scelta della maggioranza�. Di fatto, significa che il potere di scioglimento delle Camere del premier esiste solo se la sua maggioranza lo defenestra, non se lo tiene in pugno su ogni legge, per intenderci. Un tema su cui Ciriani, di FdI, e il capogruppo leghista Romeo si sono confrontati molto duramente, ma la Lega ha tenuto duro.
Il passaggio in realt� non � scritto nero su bianco, ma si deduce dagli articoli. Come si deduce che l’eventuale premier che ne prende il posto in caso di impedimento o dimissioni, non essendo �eletto�, non ha il potere di scioglimento. Ma non � chiaro chi deciderebbe cosa fare in caso di sfiducia contro di lui.
Rispetto al testo originario, altre novit�: il premier ha potere di proporre al capo dello Stato nomina ma anche revoca dei ministri, e il limite dei mandati � di due (ma diventano tre se nei due precedenti ha governato per un periodo inferiore a 7 anni e 6 mesi). Infine, non esiste pi� il semestre bianco per il capo dello Stato, che in caso di sfiducia tramite mozione del premier, deve sciogliere le Camere fino alla fine del suo mandato. Nella Carta si indica un premio di maggioranza per il sistema di voto, ma senza definirne i dettagli.
In attesa che i leader diano il via libera (il termine per gli emendamenti � luned�), l’opposizione � gi� sulle barricate: �Possono cambiare quello che ritengono per i loro scambi interni, ma se rimane l’elezione diretta del premier avranno dal Pd l’opposizione pi� ferma e dura che possiamo mettere in campo�, promette Elly Schlein.
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1 febbraio 2024 (modifica il 1 febbraio 2024 | 21:11)
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