Premierato, una riforma alla prova di referendum e tempi lunghi

di Massimo Franco

L’accordo sull’elezione diretta del premier viene esaltato dal governo, ma le incognite sul testo finale restano intatte. Il silenzio del Quirinale

Premierato, una riforma alla prova di referendum e tempi lunghi

La proposta si va definendo. Tra gli applausi del governo di destra, il �no� delle opposizioni con qualche distinguo a favore, ma anche con contrariet� di peso nelle file della maggioranza. Il premierato voluto da Giorgia Meloni avanza, dopo le ultime limature e le assicurazioni alla Lega sull’autonomia regionale. � una riforma che non nasconde pi� l’incidenza che avr� sugli equilibri costituzionali; in particolare, sui poteri e sul ruolo di garanzia del presidente della Repubblica, ridimensionato da un capo del governo eletto dal popolo; e intenzionato a tacere fino all’epilogo. In pi�, le motivazioni con le quali la riforma viene presentata non sembrano le pi� alte per giustificare un mutamento della Costituzione e del sistema parlamentare. Sostenere che servir� a evitare la formazione di �governi tecnici nati nel Palazzo�, e a tagliare il numero dei senatori a vita, sa di slogan con una venatura populista. Elude i motivi per i quali il Quirinale � dovuto ricorrere a volte a esecutivi di emergenza. E ignora la sensazione che da anni, con un premier conseguenza diretta del voto, una forma di premierato di fatto gi� esiste.


L’idea che in caso di dimissioni del capo del governo si vada a votare, col presidente della Repubblica ridotto a notaio della maggioranza, trascura una verit� scomoda: le coalizioni negli ultimi anni sono cadute per mancanza di coesione interna. Tentare di rimediare a questo peccato originale con l’ingegneria istituzionale pu� servire come deterrente ma non � scontato che garantisca stabilit�, senza omogeneit� delle alleanze. Invece di consolidare il sistema, c’� chi teme che potrebbe indebolirlo, irrigidendolo. L’abbinamento con l’autonomia regionale differenziata, oltre tutto, evoca la prospettiva di una situazione destinata a dividere l’Italia; comunque a cristallizzare le sperequazioni tra Nord, Centro e Sud. E culturalmente, mostra quanto il leghismo sia riuscito a imporsi a un partito patriottico per antonomasia come FdI. Pur di ottenere il �placet� della coalizione al premierato, � stata accettata un’impostazione che rischia di rivelarsi la tomba dell’unit� della nazione. � vero che tutto deve passare in Parlamento.

Ma l’impostazione congiura per uno scontro che di qui a un paio di anni � destinato a trasferirsi nelle piazze referendarie. Oggi, probabilmente, il governo ne uscirebbe vincitore. In prospettiva potrebbe diventare un’incognita: sia per opposizioni che nascondono dietro un muro contro muro pregiudiziale contrasti abissali; sia per il governo Meloni. Al momento viaggia col vento a favore. Ma nessuno pu� prevedere se nel tempo la sua popolarit� crescer� o sar� logorata davanti a un’opinione pubblica che mostra di avere altre priorit�.

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5 febbraio 2024 (modifica il 5 febbraio 2024 | 20:49)

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