Signorini ai pm: «Toti telefonava per velocizzare la pratica del terminal Rinfuse»

diAndrea Pasqualetto

La dichiarazione dell'ex presidente dell'Autorità portuale ai magistrati che lo hanno interrogato. E si mette a disposizione per un altro interrogatorio

Signorini ammetta ai pm: «Sì, Toti telefonava per velocizzare la pratica del terminal Rinfuse»

Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale di Genova e Giovanni Toti, governatore della Liguria

DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - «Toti chiamava per velocizzare la pratica del rinnovo trentennale del Terminal Rinfuse”. A dirlo è Paolo Emilio Signorini, l'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova e amministratore delegato di Iren (sospeso dalle funzioni), l'unico a essere finito in carcere per corruzione nell'ambito dell'inchiesta che lo scorso dal 7 maggio ha terremotato la Regione Liguria e portato ai domiciliari il presidente Giovanni Toti.

È quanto trapela dall’interrogatorio di ieri del manager davanti agli inquirenti. Due ore e mezza di faccia a faccia nel quale Signorini avrebbe così confermato, almeno per quanto riguarda la questione «Rinfuse», ciò che era emerso dalle intercettazioni e che fa parte dell’ipotesi accusatoria.

«Quella deI Terminal Rinfuse era una partica aperta con l'imprenditore Aldo Spinelli nel 2019, ci stava che nel 2021 sollecitassero», il ragionamento del manager che ha poi sottolineato di «avere sempre operato nell'interesse pubblico e del porto». 

I suoi legali, gli avvocati Enrico e Mario Scopesi, chiederanno nei
prossimi giorni la scarcerazione e l'attenuazione della misura e si sono
messi a disposizione per un eventuale nuovo interrogatorio.

28 maggio 2024 ( modifica il 28 maggio 2024 | 13:55)

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