Concessioni balneari, Fratelli d’Italia ai Comuni: «Estenderle al 2024»

Concessioni balneari, Fratelli d'Italia ai Comuni: «Estenderle al 2024» Concessioni balneari, Fratelli d’Italia ai Comuni: «Estenderle al 2024»

Sulle concessioni balneari i Comuni riconoscano «che i titoli concessori hanno validità fino al 31 dicembre 2024, in attesa della normativa definitiva che ponga fine alla procedura di infrazione e dia finalmente certezza agli operatori, espressione di quella tipicità di immagine e impresa tutta italiana che è sempre stato la nostra priorità tutelare». È quanto dichiarano in una nota Gianluca Caramanna, deputato e responsabile nazionale turismo di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, segretario di presidenza della Camera, e Carlo Fidanza, Capodelegazione di FdI al Parlamento Europeo.

Il dialogo con l’Europa

«La tutela delle nostre imprese balneari — si legge nella nota — è da sempre una priorità per Fratelli d’Italia e per il governo Meloni. A tal fine e per la prima volta, nei mesi scorsi è stata realizzata una mappatura delle coste, che ha consentito di valutare, come indicato dall’ultima sentenza della Corte di Giustizia Ue, il requisito della scarsità della risorsa naturale, imprescindibile per l’applicazione della direttiva Bolkestein». «In questi giorni poi — si spiega — si sta accelerando l’interlocuzione tra il governo italiano e la Commissione europea, al fine di definire una normativa condivisa, che disciplini la materia delle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo, senza ulteriori incertezze interpretative e applicative.

Le sentenze

Nel frattempo, tra le varie pronunce intervenute, quella recente della Corte di Cassazione a sezioni riunite ha rimesso in discussione una delle sentenze del Consiglio di Stato in adunanza plenaria del novembre 2021, riconoscendo altresì il legittimo operato del Parlamento e del governo». «In conseguenza di ciò — si conclude — ad oggi ai Comuni spetta quindi riconoscere che i titoli concessori hanno validità fino al 31 dicembre 2024, in attesa della normativa definitiva che ponga fine alla procedura di infrazione e dia finalmente certezza agli operatori, espressione di quella tipicità di immagine e impresa tutta italiana che è sempre stato la nostra priorità tutelare».

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