Come sempre, se vogliamo parlarne seriamente, gli Stati Uniti vanno considerati prima di tutto “disuniti”, tanto sono profonde le divisioni che li attraversano. Vale anche per la politica estera, l’atteggiamento verso le nazioni alleate, i pareri sul ruolo dell’America nel mondo. L’isolazionismo di Trump e la sua intenzione di uscire dalla Nato sembrano pi� in sintonia con i giovani che con l’America dei Baby Boomers miei coetanei o pi� anziani.
L'isolazionismo di Trump è più in sintonia con i giovani: quando le ali estreme della politica si congiungono
Questa � la fotografia sullo stato d’animo della nazione che traspare da un’indagine autorevole, divulgata in occasione di un appuntamento tradizionale del partito repubblicano (ma non trumpiano): il Reagan National Defense Forum.
Nell’insieme il quadro di questa rilevazione demoscopica sembra rassicurante, sia per Joe Biden sia per i repubblicani moderati, nostalgici di Ronald Reagan e dei Bush padre e figlio. L’indagine demoscopica dice che una maggioranza di americani vuole ancora difendere Taiwan da un’invasione cinese, sostenere l’Ucraina contro Putin e aiutare Israele contro Hamas (anche se sulle modalit�, l’intensit� degli aiuti, e i costi, l’indagine non d� risposte precise). Quando si entra nei dettagli demografici delle risposte, il quadro � molto meno rassicurante. La spaccatura generazionale � spaventosa.
Taiwan. Tra gli americani che hanno 65 anni e pi� di et�, il 75% in caso di attacco cinese vorrebbe sanzioni economiche contro Pechino, un dispiegamento di forze armate Usa almeno in funzione deterrente, e l’invio di armi a Taipei perch� possa difendersi. Sotto i 30 anni di et� la percentuale cade sotto il 50%.
Israele. La media nazionale vede il 71% degli americani che lo definisce �un alleato�. Ma sotto i 30 anni di et�, quegli intervistati che definiscono Israele �un nemico� sono sei volte superiori rispetto agli over-65. I pi� giovani sono tre volte pi� numerosi degli altri a volere la fine di ogni assistenza americana a Israele.
Sotto i trent’anni di et�, solo il 29% degli americani ritiene che l’America �debba essere pi� impegnata negli affari internazionali e assumere un ruolo guida nel mondo�, mentre lo pensa il 60% degli ultrasessantacinquenni. I giovani sono anche due volte pi� numerosi degli anziani a dirsi contrari a qualsiasi aumento delle spese per la difesa. Questo si riflette – all’ennesima potenza – nella loro scarsa propensione a indossare una divisa e intraprendere una carriera militare. L’anno prossimo 41 milioni degli aventi diritto a votare saranno giovani della Generazione Z. La loro partecipazione elettorale di solito � inferiore a quella degli anziani, ma comunque rappresentano un elettorato molto importante. C’� chi attribuisce il loro isolazionismo – e antimilitarismo – al ruolo di social media come TikTok. Di propriet� cinese, TikTok si � distinto di recente per la propaganda anti-israeliana, pro-Hamas: fino alla diffusione virale di un vecchio proclama ideologico di Osama Bin Laden, il leader jihadista che organizz� gli attentati terroristici del 21 settembre 2001.
Senza voler sottovalutare il ruolo dei social, � pi� ragionevole allargare lo sguardo a tutta la formazione culturale delle giovani generazioni. I recenti “scandali” che hanno investito tre presidentesse di tre universit� di �lite, rivelando il clima di indottrinamento ideologico nei campus universitari, hanno aperto uno squarcio – molto tardivo – su un fenomeno antico e radicato, che precede l’era di TikTok e a maggior ragione precede l’attuale conflitto Israele-Hamas. Resta il fatto che l’atteggiamento antiamericano e antioccidentale (oltre che antisemita) di tanti giovani, paradossalmente viene “captato” meglio dall’isolazionismo di Trump che non dalla politica atlantista di Biden. � uno di quei casi in cui le due ali estreme dell’arco politico si ricongiungono.
18 dicembre 2023, 16:58 - modifica il 18 dicembre 2023 | 16:58
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