E’ una piccola buona notizia: anche se i parlamentari repubblicani sono sotto l’egemonia di Donald Trump, possono accettare dei compromessi, fare concessioni, raggiungere delle intese bipartisan con i loro colleghi democratici. E’ cos� che la Camera dei deputati di Washington ha sbloccato il nuovo bilancio della Difesa, pari a 886 miliardi di dollari. Oltre ai dettagli di una manovra di spesa militare cos� importante di questi tempi, la vicenda pu� suggerire uno spiraglio di speranza per il futuro. In particolare riguardo a un tema che incombe sull’elezione presidenziale del 2024: l’eventuale vittoria di Donald Trump pu� significare che l’America uscir� dalla Nato? Di questo interrogativo (drammatico per l’Europa) mi occupo pi� diffusamente nella mia newsletter Global che gli abbonati riceveranno domani.
Sorpresa, i trumpiani accettano un compromesso (per salvare il Pentagono)
Dopo il voto finale della Camera il nuovo bilancio del Pentagono sar� sul tavolo di Joe Biden per la firma del presidente e l’entrata in vigore. La legge finanzia aumenti di stipendi per i militari (+5,2%) e una serie di nuovi investimenti per cercare di tener dietro al riarmo in atto in Cina e in Russia. Tra i tanti capitoli di spesa ci sono i fondi per i sottomarini a propulsione nucleare da fornire all’Australia nell’ambito del nuovo dispositivo di difesa Aukus (triangolo con il Regno Unito come terzo partner) per contribuire al contenimento dell’espansionismo cinese nell’Indo-Pacifico e alla difesa di Taiwan da un aggressione. Ci sono stanziamenti per missili ipersonici e l’ammodernamento dell’arsenale nucleare. Nessuna di queste voci di spesa era veramente controversa in s�.
Eppure si � corso il rischio che il bilancio della Difesa venisse bloccato dai repubblicani. Perch�? Sotto la guida del nuovo presidente della Camera, il trumpiano Mike Johnson, la componente pi� radicale del partito di maggioranza voleva usare l’approvazione della legge di bilancio per cancellare una serie di programmi �politicamente corretti� o �woke� che la sinistra ha imposto alle forze armate: commissioni di vigilanza su Diversity Equity Inclusion (Dei) che impongono agevolazioni particolari per le minoranze etniche o sessuali; assistenza e aiuti per soldati che vogliano cambiare sesso, o perfino l’ospitalit� offerta a �drag show� (spettacoli di travestiti) dentro le basi militari. Anche le forze armate americane sono – come si vede – teatro di quelle guerre culturali o valoriali che divampano nel resto della societ� Usa.
Ma se i trumpiani si fossero irrigiditi sulle loro richieste, il Pentagono rischiava di rimanere a corto di fondi, costretto all’esercizio provvisorio. Alla fine la destra ha accettato di rinunciare a molte delle sue richieste pur di non negare risorse alla difesa nazionale. I deputati repubblicani si sono accontentati di ottenere solo una piccola parte di quel che volevano: la burocrazia �woke� delle commissioni Dei rimane ma avr� un tetto agli stipendi; nelle basi militari non s’insegner� la controversa Critical Race Theory (una versione estremista dell’anti-razzismo). I repubblicani hanno ottenuto anche un’indagine sul modo in cui l’Ucraina spende gli aiuti americani. Con questi compromessi la nuova legge � passata a larga maggioranza – 310 s� contro 118 voti contrari – ed ha avuto l’appoggio da una maggioranza dei deputati sia repubblicani sia democratici. Sul tema ucraino: restano fuori da questo bilancio ordinario del Pentagono i 110 miliardi di dollari della nuova tranche di aiuti a Kiev. Su questo � ancora in corso un braccio di ferro. In questo caso sembra che siano Biden e il suo partito a dare segnali di flessibilit�. I repubblicani sono disposti a votare gli ulteriori aiuti all’Ucraina a patto che l’Amministrazione Biden adotti misure pi� restrittive contro l’immigrazione clandestina. Il loro motto �: va bene difendere l’Ucraina dall’aggressione russa ma solo se siamo capaci di difendere anche i nostri confini da ingressi illegali.
Biden sta preparando una serie di concessioni, sia perch� vuole salvare il pacchetto di aiuti all’Ucraina, sia perch� l’immigrazione clandestina allarma una parte del suo stesso elettorato. Sono piccoli segnali, la cui importanza non va esagerata: per� sembrano dirci che il sistema politico americano non � cos� irrimediabilmente bloccato e spaccato come a volte temiamo. Anche se non si pu� escludere qualche sorpresa negativa: per esempio una ennesima rivolta di ultr� trumpiani che accusino il presidente della Camera Johnson di essere un traditore, venduto al nemico, e tentino di farlo fuori come hanno gi� eliminato i suoi predecessori. Per adesso, forse anche grazie alla tregua natalizia che si avvicina, non vedo segnali di un simile colpo di scena. A seguire: che cosa dobbiamo immaginare o temere o sperare sul futuro della Nato…
15 dicembre 2023, 19:53 - modifica il 15 dicembre 2023 | 20:00
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