Assistenza anziani non autosufficienti, come cambia: mille euro per i redditi più bassi
di Valentina Iorio
Con l’approvazione ieri in prima lettura del decreto legislativo muove finalmente i primi passi l’attuazione della riforma dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti (3,8 milioni). Un provvedimento a lungo atteso che ora dovrà ricevere il parere delle commissioni competenti di Camera e Senato prima di tornare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. A disposizione per avviare la riforma c’è un miliardo di euro per i primi due anni. Il decreto prevede la sperimentazione di una prestazione universale nel biennio 2025-26 rivolta agli ultra 80enni con livello di bisogno assistenziale gravissimo e un Isee non superiore a 6 mila euro e già titolari, in quanto non autosufficienti, dell’indennità di accompagnamento (531 euro al mese).
di Valentina Iorio
Per coloro che hanno tutti questi requisiti (si stima una platea di circa 25 mila anziani) l’indennità aumenterà «del 200%», ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, quindi fino a 1.380 euro al mese, grazie alla prestazione aggiuntiva sperimentale prevista dal decreto. Che dovrebbe assorbire circa 300 milioni dello stanziamento iniziale e potrà essere utilizzata dai destinatari per assumere badanti o fruire di servizi di assistenza da strutture accreditate. «È una riforma di cui andiamo orgogliosi e che l’Italia aspettava da più di 20 anni», dice Meloni. «È un primo grande passo», secondo Confcooperative Sanità. Per la Uil, invece, il miliardo previsto è sempre quello del Piano 2021-23 e in ogni caso «insufficiente» rispetto alle necessità».
La riforma mira a costruire un sistema integrato di prestazioni monetarie e in servizi che privilegi, ove possibile, l’assistenza a casa, favorendo la telemedicina e altre forme di intervento da remoto. E sono previsti anche interventi per migliorare il benessere psicologico degli anziani. Per esempio, ha detto la sottosegretaria al Lavoro con la delega sull’assistenza, Maria Teresa Bellucci, «chi è più in difficoltà economica verrà aiutato dallo Stato per poter accogliere nella propria famiglia gatti o cani». Infine, verranno semplificate le procedure per il riconoscimento del diritto alle prestazioni.
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25 gen 2024
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