Tra le novità approvate ieri dal Consiglio dei ministri arriva il disegno di legge sulla «destinazione di proventi derivanti dalla vendita di prodotti», o anche ddl beneficenza, che in sei articoli intende disciplinare la pubblicità e «gli obblighi d’informazione» per le raccolte. Il nuovo provvedimento, spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso presentando il ddl, «risponde al principio della trasparenza e tende ad assicurare un’informazione chiara, non ingannevole, quando vengono commercializzati prodotti i cui proventi sono destinati a iniziative solidaristiche».
Influencer e beneficenza: tutte le nuove regole


1 A chi è rivolto?
Il provvedimento proposto dalla presidenza del Consiglio con il ministero delle Imprese ora dovrà cominciare il suo iter parlamentare alle Camere. È destinato a produttori e professionisti che vendono o promuovono prodotti i cui proventi sono destinati in beneficenza. Quindi non solo aziende ma anche testimonial e influencer.
2 A chi non si applicano le nuove regole?
Gli enti non commerciali non dovranno rispettare le nuove regole fissate dal ddl: per questi soggetti che promuovono, vendono o forniscono prodotti ai consumatori valgono le norme sulle raccolte fondi stabilite dal codice del Terzo settore e quelle per gli enti appartenenti alle confessioni religiose che hanno stipulato accordi o intese con lo Stato.
3 Che cosa dovrà essere scritto sulle confezioni?
I prodotti promossi o venduti per beneficenza dovranno avere un’etichetta con tutte le informazioni sul destinatario e anche sulle finalità della raccolta.
4 Che cosa dovrà indicare il prezzo?
Il prezzo sui prodotti dovrà indicare la quota del prezzo di vendita o l’importo che verrà destinato in beneficenza. Le indicazioni devono essere chiare e semplici: possono essere utilizzati anche una targhetta cartacea o un adesivo che abbiano però un’«apposita evidenziazione grafica», così che il consumatore sappia come vengono utilizzati i soldi da lui spesi. «Così il consumatore saprà con certezza quale parte del ricavato andrà a iniziative solidaristiche», sottolinea il ministro Urso.
5 Che cosa devono fare produttori e influencer?
L’obbligo di trasparenza e chiarezza vale anche per chi produce e per chi promuove il prodotto i cui proventi andranno in beneficenza, sia nell’ambito del commercio sia in quello pubblicitario: produttori, influencer e testimonial generici dovranno quindi spiegare bene chi sarà il destinatario dei proventi, le finalità della raccolta e quale quota del prezzo di vendita sarà destinata ai soggetti per i quali viene effettuata.
6 Chi controlla?
È l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato a controllare che vengano rispettate le norme. Il produttore o l’influencer dovranno comunicare al Garante le informazioni sul prodotto che verrà venduto o promosso a scopo di beneficenza e il termine entro cui verrà fatto il versamento dell’importo raccolto al beneficiario. Hanno quindi tre mesi di tempo per comunicare al Garante l’avvenuto versamento dell’importo.
7 Sono previste delle sanzioni?
Sì: le multe per il mancato rispetto delle nuove norme vanno da 5 mila e 50 mila euro, salvo che il fatto non costituisca un reato o una pratica commerciale scorretta e quindi varranno le norme del Codice del consumo. È il Garante per la Concorrenza a stabilire e imporre la sanzione e, oltre a pubblicare i provvedimenti sul proprio bollettino, può imporne la pubblicazione (a spese dei sanzionati) sui siti web del produttore e su quelli dell’influencer, su quotidiani e su ogni mezzo utile per far conoscere al consumatore l’avvenuto sanzionamento. La mancata pubblicità del provvedimento stabilito dall’Autorità implica anche qui una sanzione da 5 mila a 50 mila euro. La sanzione viene determinata in base al conto del prezzo di listino di ciascun prodotto e del numero delle unità poste in vendita. Ma per le associazioni di consumatori le sanzioni sono «assolutamente inadeguate».
8 I proventi delle sanzioni per cosa verranno utilizzati?
Il 50% delle sanzioni riscosse sarà destinato a iniziative solidaristiche. Sarà un successivo decreto a definire i soggetti beneficiari.
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25 gen 2024
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