La maturit�, traguardo importante, ha bisogno di conferme, se ci si distrae solo un attimo, l’errore lo si paga duramente. Con Allegri � meglio non si sta mai tranquilli
(Getty Images)
La maturit� la si raggiunge esame dopo esame, prova dopo prova, studiando e lavorando: � una dimensione faticosa, che richiede tempo, regala sicurezza e un sottile piacere, ma il compito dell’Inter non finisce qui, guai a pensarlo, a specchiarsi in una classifica che tra pochi giorni potrebbe diventare ancor pi� generosa. Potrebbe, il condizionale � doveroso, perch� il recupero contro l’Atalanta � tutt’altro che scontato, Gasperini resta un maestro di tecnica e tattica, la sua squadra un avversario pericolosissimo: la Lazio (ma anche l’Inter) ne sa qualcosa.
La maturit�, traguardo importante, ha bisogno di conferme, se ci si distrae solo un attimo, l’errore lo si paga duramente. Ma certo l’Inter e Inzaghi si trovano in una situazione di intenso conforto, come affrontare il freddo protetti da quei maglioni di cashmere, quello pregiato che arriva dalla Mongolia (giocatori e allenatore con quello che guadagnano se lo possono permettere).
Ci si limiti alla maglia, non ci si stenda davanti al camino, arriver� la primavera e come insegnava Gianni Brera, sommo maestro di giornalismo e con l’immensa cultura che si ritrovava pure appassionato meteorologo, il rischio di abbiocco, quindi di prestazioni infelici, aumenta (Brera si riferiva soprattutto alle squadre di mare, questo a Milano non c’� ancora…).
Saranno mesi di fuoco per l’Inter impegnata in Champions, mantenere questa vita anfibia, tra Europa e Italia-campionato, non lasciando nulla, puntando a tutto, all’abbuffata scudetto e Coppa, non sar� certo facile. Attentissima, concentrata dovr� essere, perch� questa Juve � sconfitta, ma non certo sedata, mai e poi mai morta. Lo ha dimostrato anche ieri sera.
Poi, con Allegri non si sta mai tranquilli. Anche se dopo questa sconfitta, si riarmeranno i soliti noti, una minoranza, noiosa e ripetitiva, specializzata in attacchi lontani dalla verit� e dal buon senso. Ieri sera a San Siro, su quelle panchine, mai seduti, c’erano due signori allenatori: uno ha vinto, l’altro ha perso. Nello sport capita.
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5 febbraio 2024 (modifica il 5 febbraio 2024 | 07:04)
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