Le banche hanno incassato 100 miliardi in più grazie ai rialzi Bce (ma non hanno alzato gli interessi)

Banche, 100 miliardi in più grazie ai rialzi Bce (ma non hanno alzato gli interessi sui conti correnti) Banche, 100 miliardi in più grazie ai rialzi Bce (ma non hanno alzato gli interessi sui conti correnti)

I 10 rialzi dei tassi della Bce valgono 100 miliardi di ricavi in più per le banche europee. Secondo uno studio di Ubs, quest’anno il margine di interesse degli istituti di credito sfiorerà i 380 miliardi, con un incremento del 40% rispetto al 2021, all’era cioè precedente alla stretta monetaria.

La forbice fra depositi e prestiti

Il boom non è frutto di un aumento dei finanziamenti, che anzi sono saliti solo del 2% negli ultimi due anni. Ma è dovuto alla crescente differenza fra gli interessi che le banche richiedono per prestare denaro e quelli che invece pagano per raccoglierlo, tramite la vendita di obbligazioni sul mercato e soprattutto la raccolta di depositi dai clienti. Questa forbice si è allargata enormemente. In scia alle decisioni della Bce, infatti, i tassi applicati sul credito sono schizzati verso l’alto: in Italia, per esempio, il costo per un’impresa di un nuovo finanziamento bancario è passato dall’1,31% del luglio 2022 al 5,55% del novembre 2023. La salita è stata decisamente meno ripida per i depositi, specialmente per i conti correnti e specialmente in Italia. Nel Paese, calcola Ubs, il costo totale dei depositi per le banche è sì triplicato rispetto al 2021, ma è passato dallo 0,3 allo 0,92%, lontanissimo dagli interessi richiesti sui prestiti.

La corsa di Unicredit, Bper e Bpm a Piazza Affari

Questo divario consentirà agli istituti europei di chiudere l’anno con 160 miliardi di utili, che saranno in larga parte distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi o riacquisti azionari (buyback). Non stupisce allora che l’indice delle banche europee sia stato fra i migliori al mondo nel 2023 (+32%), dietro soltanto a Piazza Affari (35%) e al Nasdaq, il listino tecnologico di Wall Street (+39%). Né, - alla luce di quanto detto sui margini di interesse e sulle remunerazioni dei soci - sorprende che il podio delle migliori performance sia occupato da tre banche italiane: UniCredit (+125%), Bper Banca (+84%) e Banco Bpm (+59%).

I rischi per le banche europee nel 2024

L’età dell’oro è però vicina alla conclusione. Ubs segnala due rischi per le banche europee: l’aumento dei crediti in sofferenza e la crescita del costo dei depositi, dovuta alla decisione dei clienti di trasferire denaro verso impieghi più redditizi come i titoli di Stato. Sinora, in Italia questo deflusso è stato modesto (-3%), ma il movimento potrebbe accelerare nel corso del 2024. Il maggior pericolo per i profitti delle banche viene però proprio dall’eventuale taglio dei tassi d’interesse da parte della Bce che, secondo un sondaggio condotto dal Financial Times fra 48 economisti, incomincerà fra marzo e giugno dell’anno venturo. Francoforte ha dato, Francoforte potrebbe togliere.

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