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di Diana Cavalcoli
«L’Italia, storicamente il terzo Paese più importante per patrimoni in Europa, è uno dei nostri mercati strategici, come dimostra il recente trasloco dei nostri uffici (nel quadrilatero della moda, in via della Spiga a Milano, ndr): resta un Paese di grandissimi imprenditori che creano prodotti rinomati e producono ricchezza nel segmento che ci interessa», sostiene Stephen Kamp, 55 anni, olandese (ma nato e cresciuto a Firenze e laureato all’Università Bocconi), alla guida della regione Europa meridionale e America latina della banca privata svizzera Lombard Odier. Il wealth e asset manager, fondato nel 1796, da sempre è uno dei punti di riferimento per gli imprenditori e le loro famiglie, ai quali offre un’ampia gamma di servizi, dalla gestione patrimoniale su misura alla consulenza per preparare la successione.
di Diana Cavalcoli
Il ritorno dell’inflazione, arrivata rapidamente a valori molto alti, anche se negli ultimi mesi sta rallentando visibilmente, ha cambiato profondamente le scelte d’investimento dei clienti, italiani inclusi. «Siamo un wealth manager, accompagniamo la gestione del portafoglio dei nostri clienti: il rialzo dei prezzi li ha resi insicuri, più che mai hanno bisogno di fiducia dai loro consulenti. Abbiamo visto un aumento di liquidità nei loro portafogli, un atteggiamento di “wait and see”, di attesa per vedere cosa succede. Inoltre, è molto salita la parte di titoli obbligazionari, titoli di Stato o corporate bond con rating molto alto, anche se dipende dal profilo di rischio del cliente». C’è fiducia anche sui Btp: «Lo abbiamo in portafoglio, lo chiedono soprattutto i clienti domestici, ma anche i clienti dall’estero che vogliono diversificare. Oggi in una situazione economica e politica stabile, il Btp è nei portafogli italiani e internazionali». È una delle grandi differenze con il mondo prima della pandemia, «il comparto del reddito fisso, prima del rialzo dei tassi, era pressoché nullo».
Anzi, «gli investimenti in obbligazioni, gran parte corporate bond e in parte titoli di Stato, ora valgono addirittura il 50% dei portafogli», aggiunge Alberica Brivio Sforza, dal 2021 managing director di Lombard Odier in Italia, precisando che il portafoglio tipico del cliente italiano non differisce molto da quello dell’investitore globale. «Nel nostro mestiere di investitori di individui con un alto patrimonio netto, questa è un’inflazione temporanea nell’arco dei 3 anni. I nostri clienti da parecchi anni subiscono un’inflazione alta su tutti i prodotti che comprano: viaggi, case, beni di lusso. Ma ora il rialzo dei tassi li ha spinto verso i titoli di Stato, che prima non erano presi in considerazione. Gli asset a rischio zero o limitato erano stati sostituiti da polizze di ramo 1, con capitale garantito. Il resto? Liquidità, azionario o private investment».
Dopo la forte e rapida stretta monetaria, ora Kamp anticipa una tregua sui tassi, con un graduale easing nella seconda metà del 2024. «La riduzione dell’inflazione ha fortemente ridotto il rischio di un ulteriore rialzo di tassi; le banche centrali ora sono orientate a mantenere i tassi al massimo ai livelli attuali con l’obiettivo di far convergere l’inflazione verso un livello accettabile. I nostri analisti prevedono un ribasso dell’inflazione americana nella seconda metà del 2024 un po’ al di sopra del 2%. Anche se superiore all’obiettivo che si era fissata, questo livello dovrebbe permettere alla Federal Reserve di tagliare i tassi nell’ultima parte del prossimo anno visto i risultati fin qui ottenuti grazie alla sua politica monetaria restrittiva», dice.
Quanto all’Europa, il 14 dicembre è in programma l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno della Bce. «Molto probabilmente la presidente Christine Lagarde non si esprimerà in modo chiaro su un imminente allentamento della politica monetaria», afferma Kamp. Ritenendo tuttavia cheLagarde «definirà le condizioni che permetteranno alla Bce di considerare il taglio dei tassi nei mesi successivi. In ogni caso i nostri analisti non prevedono tagli prima della fine del primo semestre dell’anno prossimo».
Ma «i mercati hanno già oggi scontato un forte allentamento della politica monetaria (almeno 100 punti nel 2024)», sostiene il manager e, prevedendo «un allentamento ulteriore in modo graduale», invita a «un approccio cauto nell’interpretare la situazione attuale del mercato».
di Redazione Economia
La prudenza è nel Dna di Lombard Odier, che nei suoi 227 anni di storia alle spalle ha attraversato indenne più di 40 crisi finanziarie. «Siamo sempre stati molto conservatori, avversi il rischio: questo ci ha permesso di non perdere mai un euro. Nei momenti in cui tutte le banche vanno con il vento in poppa, noi andiamo bene, ma è nei momenti di crisi che viviamo momenti molto positivi, perché i clienti cercano la “casa rifugio” e noi siamo banca ma anche una boutique di investimenti, con una clientela fedele da diverse generazioni. Queste famiglie sono molto legate a Lombard Odier perché una delle nostre specialità è consigliarle e accompagnarli nella loro attività», afferma Kamp.
Lombard Odier è stato il primo gestore patrimoniale globale ad aver ottenuto, nel 2019, la certificazione B Corp (ri-certificata nel 2023) che attesta a livello internazionale le aziende che superano rigorosi criteri di valutazione della performance ambientale, sociale e di corporate governance. «Questa banca ha investito più di qualunque altra in sostenibilità», sentenzia il manager olandese. «Gli Esg per noi sono un concetto obsoleto. Lombard Odier oggi impiega a Ginevra, Londra e New York oltre 40 analisti Phd, che studiano l’evoluzione delle aziende sostenibili prima di investire in esse e consigliarle ai clienti». Ma la banca ha anche stretto partnership sulla sostenibilità con McKinsey: «Non vendiamo la gestione sostenibile, ma siamo pronti a cogliere questo trend con portafogli verdi, fondi e private asset che coprono il settore, oltre al green bond singolo».
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09 dic 2023
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