Voli, oltre 23 miliardi di utili: ma per le compagnie aeree «non c’è nessun rincaro dei biglietti»
di Leonard Berberi, inviato a Ginevra
Il 2023 si chiuderà con 4,3 miliardi di passeggeri sui voli commerciali, calcola la Iata, la principale associazione delle compagnie aeree. Un numero che ha fatto dire — e scrivere — a qualcuno che dopo la pandemia è tornata a volare più di metà della popolazione del pianeta. L’affermazione, però, è sbagliata. Ed è dovuta anche alla mancanza di una contabilità ufficiale tanto che la domanda da tempo è: quante persone hanno davvero preso un aereo? Circa 930 milioni — quasi un cittadino del pianeta su nove — stando alle stime del Corriere della Sera.
di Leonard Berberi, inviato a Ginevra
Il numero è il risultato dell’incrocio della letteratura scientifica con i dati forniti da Iata, Banca mondiale, Nazioni Unite, Airbus e le società specializzate Sabre e Ihs (che nel 2020 si è fusa con S&P Global). Il tutto è stato parametrato sulla base di quattro fasce di reddito pro capite (i più ricchi, per esempio, volano più di chi guadagna poco o nulla) e contestualizzato nell’ambito del mondo post Covid che registra una maggiore predisposizione ai viaggi in aereo dopo almeno due anni di restrizioni.
Al momento non esiste alcun database, nel mondo, che contabilizza il numero reale dei passeggeri in alta quota. Le compagnie aeree — che potrebbero calcolare i propri viaggiatori unici attraverso il loro database dei clienti — non forniscono questo genere di dato. Lo standard del settore, infatti, è di fornire il numero dei soggetti imbarcati su tutti i voli. Ma tra questi soggetti molti effettuano decine di viaggi in un anno. Il che vuol dire, appunto, che la gran parte della popolazione mondiale quest’anno non si è proprio imbarcata.
Secondo le stime del Corriere nel 2023 i passeggeri unici in aereo sono stati 930,3 milioni, qualcosa come l’11,5% della popolazione globale. Si tratta di quasi 42 milioni di persone più del 2019, prima dello scoppio della pandemia. Ma allora ognuno di loro aveva effettuato in media 5,1 voli nei dodici mesi, mentre quest’anno il dato è di 4,6 partenze a testa che si possono tradurre in due viaggi (andata/ritorno) oppure uno intercontinentale (sempre andata/ritorno) con scalo da qualche parte.
Nel 2023, sempre secondo le stime, hanno preso almeno una volta un aereo più di quattro persone su dieci collocabili nella fascia di reddito alto, uno su dieci in quella di reddito medio alto, poco più di tre su cento in quella di reddito medio basso e meno dell’1% di chi ha il reddito basso. E proprio i più benestanti rappresentano oltre la metà dei passeggeri unici, a quota 508 milioni, per scendere ai quasi 6 milioni dei meno abbienti.
Secondo la letteratura scientifica, poi, il 2-4% della popolazione mondiale in un anno ha preso un volo internazionale, sia esso verso il Paese di fianco al proprio o a migliaia di chilometri di distanza. Questo significa che di tutti i viaggiatori unici in aereo nel 2023 quelli che hanno superato i confini nazionali sono stati tra il 17 e il 35%, cioè 162-324 milioni. E tra questi ci sono anche i «frequent flier», quelli che prendono decine di voli all’anno e che si aggirano attorno agli 81 milioni, l’1% della popolazione mondiale.
lberberi@corriere.it
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09 dic 2023
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