Nonno Nanni, ambizioni globali. E presenta il bilancio sostenibile

Nonno Nanni, ambizioni globali.  E presenta il bilancio sostenibile Nonno Nanni, ambizioni globali.

All’ingresso degli uffici di Latteria Montello è dipinto un murales che raffigura la famiglia Lazzarin: l’azienda, per quanto grande e famosa per la produzione della linea lattiero-casearia Nonno Nanni, è un’impresa a governo famigliare. Basti pensare che sono 9 oggi i componenti della famiglia a presidiare i processi aziendali.

Latteria Montello è specializzata nella produzione di stracchino e formaggi freschi, che distribuisce con amore e passione in Italia ed all’estero. Nel 1947 Giovanni Lazzarin aveva iniziato a produrre i primi formaggi a Giavera del Montello, nel cuore della marca trevigiana, in un piccolo caseificio che non cubava più di 300 metri quadri: tra questi c’era già lo stracchino, ma anche prodotti duri e stagionati, come il Montasio e l’Asiago. È solo a metà degli anni ’80, con la gestione della seconda generazione (Luigi, Armando e Bruno, figli di Giovanni) che si abbandonano i prodotti stagionati e, seguendo i gusti emergenti dei consumatori, si passa alla produzione di soli formaggi freschi.

Il salto

Da qui il salto verso la vendita alla Grande Distribuzione che, con l’aiuto di una nuova logistica basata sull’utilizzo di camion e furgoni, consente di arrivare in poche ore al consumatore finale. È in questo periodo che nasce il marchio Nonno Nanni: il figlio di Giovanni, Luigi, raccoglie il suggerimento di un cliente toscano di dare allo stracchino un nome che possa ricordare un moderno gusto antico. Nasce così la leggenda del formaggio Nonno Nanni, che prende il nome da Giovanni, soprannominato appunto Nanni.

Viene poi disegnato il nuovo packaging e rimbalza la quota di mercato: si registra un aumento di fatturato grazie al passa parola e con l’affermazione della qualità del prodotto e della sua innovazione. Il trend di crescita molto alto nei formaggi freschi consente allargamenti continui dello stabilimento e l’acquisto di nuovi macchinari. Molti impianti vengono progettati direttamente dall’azienda in modo da replicare industrialmente l’artigianalità della produzione originaria, così come nel confezionamento: ancora oggi, infatti, diverse referenze dello Stracchino Nonno Nanni vengono incartate a mano come in origine proprio per sottolineare l’unicità dei prodotti Nonno Nanni.

Oggi il marchio Nonno Nanni, con l’insieme di tutti i suoi prodotti, è riconosciuto come uno dei marchi più rinomati tra i formaggi molli. «Nella produzione entra il latte e lavorandolo esce il formaggio — dicono in azienda —. Inoltre la lavorazione è diversa ogni giorno in base al clima e alle caratteristiche del latte. In poche parole, lavoriamo secondo natura». Questa attenzione è testimoniata anche dal fatto che tutti i macchinari utilizzano energia pulita e dall’impegno dell’azienda verso il territorio, attraverso la promozione della filiera locale. Infatti è stata mantenuta una solida struttura di fornitori storici impegnati a diffondere pratiche efficienti e innovative.

Il fatturato 2022 è stato di oltre 110 milioni di euro; Nonno Nanni oggi è gestita dalla terza generazione degli azionisti della famiglia. Silvia Lazzarin è il presidente e co-amministratore insieme ai cugini Gianni e Alessandro, ma altri nipoti della famiglia sono responsabili delle principali funzioni organizzative sulla base di un patto di governance basato su regole esplicite e meritocratiche.

«Il nostro business nei formaggi freschi nasce dallo stracchino, ma oggi include lo squaquerello, la robiola, lo spalmabile, il primosale e altri prodotti, tutti creati con la medesima cura nelle materie prime e nella loro produzione — afferma Alessandro Lazzarin — ma non ci siamo fermati: per aumentare ulteriormente la presenza del nostro brand in altri segmenti delle eccellenze italiane, da circa due anni abbiamo fatto l’ingresso anche in nuovi segmenti di mercato, grazie ai nostri ultimi lanci di prodotto: Mozzarella, Burrata Stracciatella e Ricotta, che a loro volta hanno contribuito ad aumentare il nostro parco consumatori e a far crescere la penetrazione della marca».

Un’altra opportunità per Nonno Nanni è rappresentata dall’estero. Prosegue Alessandro Lazzarin: «Abbiamo avviato già alcuni progetti per far conoscere di più la bontà dei nostri prodotti a livello internazionale e ad oggi siamo già presenti in diversi Paesi. Nel futuro vediamo ampi margini di crescita in particolare in Europa e negli Usa, che stiamo supportando attraverso strategie di espansione commerciale e comunicazione. In questa categoria di mercato, una delle sfide principali che ci troviamo ad affrontare, oltre alla shelf life ridotta dei prodotti, è legata ad un fattore culturale che vede abitudini alimentari differenti».

Un altro cruciale impegno per Nonno Nanni è la sostenibilità. Continua l’amministratore: «Abbiamo redatto proprio quest’anno il nostro primo bilancio di sostenibilità, e un piano per il futuro che guiderà i nostri progetti per gli anni a venire e si muoverà in sinergia con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030».

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