Tgv bloccati a Parigi, chi c'è dietro l'attacco: movimenti organizzati, cellule create ad hoc, elementi reclutati da avversari della Francia
Un colpo propagandistico reso ancora più ampio dalla concomitanza delle Olimpiadi. I sabotaggi ferroviari hanno una lunga tradizione: gli eco-terroristi, la rete Carlos, neonazisti, criminali comuni. Mobilitata l'intelligence
Un’azione massiccia e coordinata, con conseguenze pesanti. Con poco hanno fatto tanto. Difficile, in questa fase, ipotizzare con certezza un presunto colpevole.
Il sabotaggio della rete dei treni, anche con sistemi relativamente semplici, ha una tradizione. C’è una lunga serie di episodi a livello globale, con protagonisti diversi. Una storia dove sono apparsi nel tempo gli eco-terroristi, la rete Carlos, i neonazisti, i criminali comuni e molti altri. Il treno è un bersaglio “classico”. Convogli sono stati fatti deragliare oppure devastati, nei casi più gravi, da ordigni. La tattica permette anche di “nascondersi”, non è necessario rischiare i propri elementi. La rivendicazione può essere attendibile se accompagnata da riscontri o, in caso contrario, diventa uno schermo dietro la quale il vero responsabile si nasconde.
I danni materiali sono accompagnati da un grande impatto sui viaggiatori. Sono centinaia di migliaia le persone coinvolte in queste ore. Per questo è una tattica che può incidere in profondità: sul piano logistico, economico, sociale e psicologico.
È un colpo propagandistico reso ancora più ampio dalla concomitanza delle Olimpiadi, evento considerato ad alto rischio per le tante minacce reali e potenziali. Le forze di sicurezza hanno adottato misure su misure ma è impossibile “coprire” tutto.
L’operazione può essere stata condotta da movimenti organizzati, cellule create ad hoc per la missione, elementi reclutati da avversari della Francia. Il timore di sabotaggi (in genere) è stato più volte evocato in queste settimane e vi sono stati alcuni arresti collegati dagli investigatori ad una matrice russa. Inoltre, da quando è deflagrato il conflitto in Ucraina, le linee ferroviarie dei due contendenti sono diventate target di raid, di attacchi condotti da resistenti (anche in Bielorussia), di mosse clandestine. Al tempo stesso indagini in Polonia e Germania hanno svelato come i servizi di Mosca abbiano ingaggiato elementi per ostacolare il flusso di rifornimenti verso Kiev.
Parigi ha mobilitato la sua intelligence – ed è presumibile che fosse già in allarme -, un coinvolgimento inevitabile visto l’impatto ma anche l’indicazione che il governo deve considerare qualsiasi profilo di attentatore. Nessuno escluso. La Francia deve vedersela con troppi nemici.