Benzina, prezzo record ai massimi da 6 mesi. Il governo: non dipende da noi, non interverremo

 Secondo l’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese, il costo medio della benzina self in autostrada è di 1,987 euro al litro. Quello del gasolio, 1.907. 

Ma le quotazioni dei carburanti in molte pompe d’Italia hanno sfondato la soglia dei 2 euro al litro, soprattutto in autostrada e non solo nella modalità «servito». Sono le quotazioni più alte raggiunte negli ultimi 6 mesi. E secondo gli esperti gli aumenti non si fermeranno

Le associazioni di categoria e dei consumatori sono già sul piede di guerra e chiedono interventi per limitare la corsa di benzina e gasolio che porta un «effetto domino» con rincari a cascata sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari. In Italia l’80% delle merci ancora viaggia su gomma.

E pure i partiti di opposizione accusano il governo di «immobilismo», con il Movimento Cinque Stelle che parla di «salasso ormai strutturale» e Azione che ricorda «la promessa non mantenuta del taglio alle accise fatta dal vicepremier Matteo Salvini».

«Non dipende da decisioni del governo»

Ma ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito: «È evidente che il prezzo della benzina non dipende dalle decisioni del governo», aggiungendo che «esiste già una disposizione che in
relazione a modifiche dei prezzi fa scattare un adeguamento, se si verificano le circostanze previste partirà». Giorgetti si riferisce alla norma del gennaio
2023 che prevede un taglio delle accise nel caso in cui i prezzi superino il
prezzo medio del bimestre precedente rispetto al valore di riferimento indicato nell’ultimo Def, dove però la cifra non è stata indicata.

Il ministero delle Imprese sottolinea che dal 25 marzo al 5 aprile c’è stato un «marcato aumento» delle quotazioni internazionali dei carburanti con il Brent arrivato a 91 dollari al barile per una «combinazione di eventi macroeconomici sfavorevoli» con ripercussioni sui prodotti raffinati, benzina in particolare. Ma, secondo il monitoraggio del
Garante dei prezzi, «non si riscontrano anomalie nel margine di distribuzione», cioè differenze tra il prezzo alla pompa e la quotazione internazionale del prodotto raffinato. 

Consumatori: torni il taglio delle accise

Anche per il presidente di Federpetroli Michele Marsiglia, responsabile degli aumenti è il prezzo del Brent che «nelle ultime settimane ha preso 10 punti». A questo va aggiunta la guerra in Ucraina con «l’attacco di una raffineria russa per cui da 3 giorni viene a mancare un milione di barili al giorno». E c’è poi la crisi del Canale di Suez che ha fatto impennare i costi di trasporto dei barili: «Oggi - dice Marsiglia - abbiamo un costo diverso di acquisto della materia prima».

Il prezzo dei carburanti è salito in tutta Europa. Ma in Italia a pesare ulteriormente ci sono Iva e accise che rappresentano il 56% del prezzo finale. Ecco perché le associazioni di consumatori tornano a chiedere il taglio delle accise. Mentre il Mimit è al lavoro per rivedere la norma (bocciata dal Consiglio di Stato) sull’obbligo per i gestori di esporre il prezzo medio regionale dei carburanti.

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