Coppa Davis, Sinner-Sonego amici: i segreti dell’Italia vincente

di Gaia Piccardi, inviata a Malaga

Sinner e Sonego si piacciono, quest’anno avevano fatto coppia ad Adelaide e Indian Wells. Poi a Malaga, in azzurro: �� facile giocare con Jannik�

Coppa Davis, Sinner-Sonego amici: i segreti dell’Italia vincente

MALAGA Nella Coppa Sinner per ora vinciamo noi fortunati che ci siamo annessi Jannik scaldato a puntino dal fuoco delle Atp Finals: la Davis riveduta e corretta rimane una faccenda di responsabilit� condivise, per� se ne ha di pi� il n. 4 del mondo � meglio.

Italia-Olanda era cominciata con i tre match point buttati da Matteo Arnaldi dentro il gazpacho, pi� forte Van de Zandschulp, alla distanza, e guai grossi per capitan Volandri, costretto a spremere il ragazzo d’oro come mai avrebbe voluto (�Jannik fa il suo dovere e alza il livello di tutti, dagli allenamenti al match: � un bene per il collettivo�). E cos� Sinner, alla quarta presenza in azzurro, � chiamato agli straordinari per tenere viva la compagnia dei celestini. Prima frustra le velleit� di Griekspoor, un orange adatto al veloce indoor che gi� gli aveva dato grattacapi in semifinale a Rotterdam lo scorso febbraio e che anche qui a Malaga parte a razzo sostenuto da un servizio all’altezza, mentre l’altoatesino prende le misure a campo (veloce ma meno che a Torino), risposta, colpi di rimbalzo. Gli basta un set, rimasto incerto fino al tie break: l� Jannik, alla maniera dei fuoriclasse, alza l’asticella a una quota che l’avversario non � in grado di saltare. Ecco, traslocato sul Mediterraneo, tutto il bagaglio del top player: profondit� della risposta, seconda palla pesante, servizio vincente, passante incrociato stretto di rovescio, schiaffo al volo di dritto (7-3, 7-6). Non manca niente. Griekspoor si spegne nel secondo, il doppio dell’arancia (poco) meccanica va a scaldarsi. Decider� la coppia, in pieno trend new Davis.

Volandri chiede a Sinner se se la sente anche in doppio, � una domanda oziosa ma il buon senso impone di affiancargli un compagno gradito, cio� Lorenzo Sonego. Jannik e Lollo si piacciono, quest’anno hanno fatto coppia ad Adelaide e Indian Wells, mai in azzurro, ma che importa. C’� sempre una prima volta. Ed � subito felice perch� Sinner messo a suo agio interpreta il doppio come un singolare extra large e ispira il diesel Sonego, che emerge alla distanza illuminato dalla luce della stella di cui � satellite. Due break chirurgici, sempre sul veterano Koolhof, decidono la sfida (6-3, 6-4), Jannik alla causa dedica le specialit� della casa pi� la voglia di divertirsi a rete (si prende anche una pallata in testa da Griekspoor che quasi gli leva il cappellino), ha il polso fermo, avanza di muscolo, mestiere ed entusiasmo nei confronti di una specialit� che frequenta e conosce poco, � curioso come un bambinone al luna park.

Restiamo a galla cos�, grazie al made in Italy di qualit�, ed � buffo che il nuovo doppio vincente (querela per chi scomoda paragoni con Panatta-Bertolucci), da riproporre eventualmente in semifinale contro la Serbia di Djokovic (anche per lui doppio impegno), origini dai punti opposti delle Alpi, il piemontese Sonego e l’altoatesino Sinner, in mezzo chilometri di pianura padana e Trentino, ai due capi loro. �� facile giocare con Jannik� ammette Lorenzo alla fine, scampato il pericolo. �Questa squadra � come una famiglia� si sbilancia Jannik. �Nel 2-1 all’Olanda c’� il contributo di tutti� sottolinea Volandri: di Berrettini ultr� (�Matteo ci d� tranquillit� ed esperienza� dice il leader), di Musetti e Bolelli panchinari e di Arnaldi a un passo dalla meta. Non sarebbe bello portarle da noi, queste Final 8 piene di promesse? Basta chiedere. La diplomazia federale � all’opera: c’� un’idea Milano ma � presto per parlarne.

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24 novembre 2023 (modifica il 24 novembre 2023 | 07:12)

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