Giorgio Mastrota in tv con un programma di cucina: «A Bormio la vita è più semplice che a Milano. Natalia Estrada? Rapporti civili»

Giorgio Mastrota in tv con un programma di cucina: �A Bormio la vita � pi� semplice che a Milano. Natalia Estrada? Rapporti civili� Giorgio Mastrota in tv con un programma di cucina: �A Bormio la vita � pi� semplice che a Milano. Natalia Estrada? Rapporti civili�

Dalle padelle vendute, rigorosamente in comode rate, ai telespettatori di tutta Italia, a quelle utilizzate nella sua cucina, ogni giorno, per preparare manicaretti ai suoi famigliari. Giorgio Mastrota, re indiscusso delle televendite, lo scorso 11 marzo ha debuttato su FoodNetwork con �Casa Mastrota�, programma che lo mostra ai fornelli della sua casa a Bormio, in Valtellina. Accanto a lui si alternano, puntata dopo puntata, la moglie, i figli, gli amici.

Mastrota, come nasce l’idea per questo programma?

�� venuto fuori tutto un po' per caso. Io ho fatto in passato alcune cose di cucina su Sky, come Celebrity Menu nel 2022 con Marisa Passera. L� � emerso il fatto che mi diletto ai fornelli. Lo scorso settembre c'� stato il compleanno di Tiziana Martinengo, mia amica e regista di Casa Mastrota. Quella sera s’era parlato di tutt’altro, della famiglia e della mia vita Bormio. Poi nei giorni successivi mi ha telefonato ed � partito tutto�.

� un modo per raccontare anche un altro lato, pi� privato, della sua vita?

�S�, ma senza sconfinare. Dal titolo pu� sembrare quasi una specie di reality, nello stile delle sorelle Kardashian, ma non � cos�. I miei figli appaiono, non cos� tanto. Nella prima puntata c’� mia figlia Natalia Junior (avuta con l’ex moglie Natalia Estrada, ndr). Lei � adulta, ha 29 anni, quindi abbiamo cucinato assieme. Ma i miei figli piccoli (Matilde, 11 anni, e Leonardo, 6) si vedono molto meno: fanno capolino giusto per assaggiare una torta alla fine di qualche episodio. Non mostro la vita in casa: ci sono io che cucino e in una puntata c'� mia moglie Flo, in un'altra c’� mio figlio Federico (avuto con Carolina Barbosa, ndr) che ha 23 anni, e cos� via�.

Ci saranno anche altri ospiti?

�In alcune puntate ho chiesto ad alcune signore di Bormio di cucinare con me. Sono le classiche persone che magari vedi durante le feste di paese mentre cucinano lo spezzatino o la polenta per tutti. Con una di loro preparer� le frittelle di mele, proprio il genere di cose che mangeresti a una pizzoccherata�.

La sua, quindi, vuole essere cucina alla portata di tutti.

�S�, una cosa molto alla mano. Mi piace mostrare ricette che siano replicabili, che tutti sono in grado di fare. Non voglio che le persone guardino i miei piatti e dicano: "Oddio che buono, ma adesso per cena cosa mangio?"�.

Da dove viene questo amore per il cibo?

�Dalla mia infanzia. Sono nato a Milano nel 1964, in quella che era una classica famiglia di allora: mia madre era casalinga e mio padre faceva l'assicuratore, rientrava anche a pranzo. Stando molto tempo a casa con la mia mamma sia io sia mio fratello maggiore (che � quello serio della famiglia, fa l'ingegnere) abbiamo imparato a cucinare. I piatti erano tipici della cucina tradizionale regionale italiana, dagli gnocchi ai risotti. Del resto con un padre di origini calabresi e una madre veneziana, non poteva essere altrimenti�.

C’� un piatto a cui � molto legato?

�Tra le cose che preparava mia madre mi vengono in mente le minestre. Oggi le chiamiamo zuppe, che � un po' pi� raffinato, ma io parlo delle minestre pi� classiche, come quelle fatte con verdure, piselli, patate, spinaci, legumi e cos� via. Lei se ne inventava di ogni tipo e la sera non mancavano mai. Oggi, ad esempio, quando ripropongo le ricette di mia madre, le rielaboro un po': alla minestra di patate e spinaci io ho aggiunto i funghi porcini a cubetti, perch� mia moglie va a raccoglierli�.

Ci sono cose di quel periodo che ricorda con nostalgia?

�La gestione del tempo era diversa. C'era una convivialit� che io ho cercato di preservare e di far vivere ai miei figli, anche se oggi i tempi sono differenti. Nella casa in cui viviamo a Bormio abbiamo riprodotto una tipica abitazione della zona, con la cucina a vista che d� su un ambiente in cui c'� il tavolo, la tv e il divano. Una sala ampia in cui si vive insieme tutta la giornata. Io e mia moglie cerchiamo di cucinare con i nostri figli accanto, che ci osservano mentre giocano o fanno i compiti. Poi nelle camere da letto si va la sera per dormire�.

Vivere a Bormio ha influenzato la dieta familiare?

�Stando qui da sei anni ho cominciato a cucinare valtellinese. Ti vien voglia di fare questa cucina: fa fresco anche d'estate. La polenta, i pizzoccheri e i taroz si mangiano sempre con piacere. Una dieta un po’ pi� calorica rispetto a quando abitavamo a Milano�.

Il piatto che non deve mai mancare in casa sua?

�Sicuramente il risotto: io cucino tante cose e in casa siamo tutti onnivori, ma la mia piccola Matilde non mangia tutto. Come molti bambini, ad esempio non ama le verdure se non sono frullate. Per� adora il riso, lo mangia anche in bianco almeno una volta in giorno. Quindi siamo diventati specialisti di risotti, li prepariamo anche quattro o cinque volte a settimana, in modo che mangi qualche verdura. Cos� nel nostro risotto alla milanese, il giallo � dato s� dallo zafferano, ma anche da un po' di zucca o patata dolce. Poi, mentre Matilde mangia allegramente il suo piatto, noi lo accompagniamo con delle zucchine trifolate o dei funghi�.

La sua � una famiglia �allargata�. � stato facile tenere tutto insieme?

�Niente � facile. Arrivare a una separazione � sempre un fallimento, e quando succede soffrono sia i genitori sia i figli, per quanto uno possa essere bravo. Per�, col senno di poi, penso che siamo riusciti tutti a gestirla abbastanza bene. Io ho cercato di tenermi sempre i figli vicini. Leonardo, che ora studia allo Ied a Milano, a un certo punto � venuto a vivere con me, mentre con Natalia Junior il distacco � stato del tutto naturale, perch� � andata via di casa quando � cominciato a convivere col compagno, con cui ora ha due figli. I rapporti con le loro mamme sono buoni. Non � che ci vediamo tutti insieme a Natale, per� abbiamo dei rapporti assolutamente civili, il resto � passato�.

A Bormio sembra aver trovato una nuova dimensione.

�Qui molte cose sono pi� facili. Posso praticare tanto sport, dallo sci di fondo alla bici, e anche i bambini vivono pi� all’aperto, senza pericoli. Basti pensare che tornano da scuola da soli, a piedi, come facevo io negli anni Sessanta. Oggi, una cosa del genere a Milano sarebbe impensabile�.

Il suo rapporto con Milano si � incrinato?

�A me Milano piace, � la mia citt� e quando ci vado mi sento a mio agio. Anche adesso la trovo accogliente, � un posto che ti d� tanto ma ti toglie anche tanto, specialmente per quanto riguarda il tempo. Tutto � nato quando ho iniziato a riflettere sul valore del tempo, ad apprezzarlo sempre pi�. Anche solo accompagnare un figlio a fare sport richiedeva ore. Qui bastano pochi minuti di bicicletta. Quando � nato Leonardo e Matilde aveva cinque anni, ho realizzato che non fosse una citt� a misura di bambini. Cos� mi sono detto: “Facciamolo, buttiamoci”�.

E le televendite?

�Ho questa fama, non voluta, di persona che non vuole pi� fare il suo lavoro. Smentiamolo: faccio ancora le televendite, quello rimane il mio core business, come dicono quelli bravi. Rimane la mia zona di comfort che completamente comfort poi non �, perch� bisogna continuare a vendere. Per� � quello che ho sempre fatto, che faccio ora e che spero di continuare a fare. Poi ben vengano altre esperienze, come questo programma televisivo. Spero di fare una seconda stagione di Casa Mastrota e una cinquantesima di televendite�.