Perché l’Iran ha colpito il Pakistan, e cosa c’entra con Hezbollah, Hamas, e Houthi: i segnali degli ayatollah

di Guido Olimpio

Teheran punta a presentare qualsiasi atto di dissenso o di violenza come parte di un piano ispirato da Gerusalemme e Washington. Al tempo stesso sfrutta Hamas palestinese, Hezbollah libanese, Houti yemeniti e il corollario di milizie sciite siro-irachene come strumento offensivo

Perché l’Iran ha colpito il Pakistan, e cosa c’entra con Hezbollah, Hamas, e Houthi: i segnali degli ayatollah

L’Iran ha condotto un’operazione in Pakistan contro una fazione sunnita, Jaysh al Adl, responsabile di attentati sul suo territorio. Gli estremisti, legati al separatismo del Baluchistan, sono accusati di collaborare con i nemici esterni della Repubblica islamica e sono stati protagonisti di molti attacchi ai danni di militari e postazioni.

In passato i servizi segreti hanno compiuto azioni clandestine per neutralizzare i leader, alcuni dei quali sono stati giustiziati.

In parallelo, sempre l’Iran, ha colpito bersagli in Kurdistan iracheno (elementi sospettati di aiutare il Mossad) e in Siria (Stato Islamico, che appena rivendicato la strage di Kerman) e in Siria. In quest’ultimo paese l’obiettivo dichiarato era lo Stato Islamico che appena rivendicato la strage di Kerman, ma secondo i media i missili hanno devastato una palazzina vuota usata in passato da insorti qaedisti.

I raid decisi dagli ayatollah trasmettono diversi segnali.

1) Un monito agli avversari, da quelli interni a Israele-Usa e chiunque possa assistere gli oppositori.
2) Una prova di forza: per rispondere alle critiche di ambienti politici sui buchi nella sicurezza e reagire ad una serie di colpi pesanti (sabotaggi, esplosioni, incursioni).
3) La capacit� di condurre attacchi a lungo raggio, con armi moderne, come droni-kamikaze e missili: i pasdaran hanno impiegato anche un nuovo missile in grado di raggiungere target a 900 miglia di distanza. Un monito rivolto soprattutto allo Stato ebraico e non solo.

Cos� Teheran sfrutta Hamas, Hezbollah e Houti

Teheran, anche per ragioni di propaganda, punta a presentare qualsiasi atto di dissenso o di violenza come parte di un piano ispirato da Gerusalemme e Washington.

Al tempo stesso sfrutta Hamas palestinese, Hezbollah libanese, Houti yemeniti e il corollario di milizie sciite siro-irachene come strumento offensivo. Sono entit� autonome, non ci sono meccanismi perfetti, i leader dei movimenti badano ai loro interessi, per� sono anche parte di una strategia corale che fa il gioco di Teheran. Se volete chiudere le crisi – � il �consiglio�– dovete rivolgervi alla Repubblica islamica. Attorno la consueta nebbia di guerra, con l’eterna discussione su quanto sia effettivo il controllo dei mullah iraniani sui singoli amici. Tema discusso dopo l’assalto di Hamas del 7 ottobre e gli �agguati� alle navi in Mar Rosso.

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Il fronte si allarga a est

Ora il fronte si � allargato ad Est. Islamabad ha reagito con uno strike in Iran che ha coinvolto – secondo la versione ufficiale – i separatisti baluchi che agiscono sul proprio territorio e troverebbero rifugio dall’altro lato del confine. Nel 2023 il Fronte di Liberazione del Baluchistan ha rivendicato quasi 260 attacchi costati la vita a 240 militari. Numeri che ne sottolineano la pericolosit�. La fazione ricorre a tattiche mordi-e-fuggi e ad attentatori suicidi, uomini e donne votate al martirio. Alcune delle loro imboscate hanno coinvolto tecnici cinesi impegnati in programmi economici in Pakistan, presenza osteggiata dai ribelli perch� toglierebbe risorse. � un intreccio dove ferite locali si intrecciano con interessi internazionali. Anche qui tre aspetti: i pakistani replicano a Teheran per la violazione, cercano di tracciare una linea rossa, incalzano i militanti.


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18 gennaio 2024 (modifica il 18 gennaio 2024 | 09:34)

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