Campari raccoglie 1,15 miliardi per finanziare l’acquisto di Courvoisier

Campari raccoglie 1,15 miliardi per finanziare l'acquisto di Courvoisier Campari raccoglie 1,15 miliardi per finanziare l’acquisto di Courvoisier

Dopo l’annuncio di martedì 10 gennaio, Davide Campari-Milano N.V. ha collocato con successo nuove azioni ordinarie della società, del valore nominale di 0,01 euro ciascuna con un incasso lordo di circa 650 milioni di euro attraverso un collocamento di offerta di bookbuilding accelerato, a 9,33 euro per azione ordinaria; il gruppo ha collocato inoltre obbligazioni convertibili senior unsecured con scadenza nel 2029 per un importo di 550 milioni di euro. «Come previsto nell’annuncio dell’acquisizione di Courvoisier del 14 dicembre 2023 in merito alle varie alternative di finanziamento, con questo collocamento il gruppo ha approfittato delle favorevoli condizioni di mercato per ottimizzare la struttura di finanziamento. I proventi netti del collocamento saranno utilizzati dall’emittente per finanziare l’operazione e per finalità aziendali di carattere generale», recita una nota. «Il collocamento migliorerà la struttura patrimoniale pro-forma del gruppo accelerando il processo di riduzione del debito e allungherà la scadenza media delle passività del gruppo, così rafforzando ulteriormente il profilo finanziario dell’emittente, consentendo un’ulteriore crescita».

Consulenti del collocamento

Nel contesto del collocamento , BofA Securities Europe SA e Goldman Sachs Bank Europe SE hanno agito in qualità di structuring global coordinator (‘Structuring Global Coordinator’) e assieme a Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, Intesa Sanpaolo e Mediobanca – Banca di Credito Finanziario hanno agito in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner (collettivamente, ‘Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner’). PedersoliGattai, Houthoff e Cravath hanno agito come consulenti legali e Biscozzi Nobili Piazza come consulenti fiscali per l’Emittente, mentre Linklaters ha agito come consulente legale per i Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner.

I titoli di nuova emissione

I titoli di nuova emissione rappresenteranno fino al 5,6% del capitale sociale di Campari e andranno quindi a ridurre la partecipazione della holding Lagfin. La cassaforte della famiglia Garavoglia manterrà comunque salda la presa su Campari grazie alla moltiplicazione dei diritti di voto consentita dall’Olanda, dove il gruppo ha spostato la sede nel 2020. Oggi, a fronte di un quota del 54,4%, Lagfin è in grado di esercitare l’84% dei voti in assemblea: la soglia di controllo scenderà dopo il collocamento, ma rimarrà comunque su un livello tale da assicurare a Lagfin la maggioranza.

Le operazioni

Le due operazioni consentiranno a Campari di rastrellare le risorse necessarie a completare l’acquisto da circa 1,2 miliardi di Courvoisier, il più importante per valore nella storia dell’azienda. Qualora la transazione fosse stata interamente finanziata da debito, il rapporto fra l’indebitamento e il margine operativo di Campari sarebbe salito da 2,6 a 4 volte. Un livello piuttosto elevato, specie in un’epoca di alti tassi d’interesse, che hanno reso i prestiti costosi e poco graditi agli investitori.

L’aumento di capitale

Il ricorso a un aumento di capitale e al bond convertibile in azioni andrà invece a rafforzare la struttura patrimoniale di Campari, spiega una nota. Ciò dovrebbe permetterle un domani di concludere nuove fusioni o acquisizioni da una posizione migliore. Nel frattempo, il gruppo guidato da Bob Kunze-Concewitz (a cui, da aprile, succederà Matteo Fantacchiotti) si concentrerà sullo sviluppo di Courvoisier, marchio che si è un po’ appannato durante la precedente gestione della statunitense Beam Suntory. La Maison Courvoisier è stata fondata nel 1828 da Félix Courvoisier a Jarnac, nella regione francese della Charente. Courvoisier ha ricevuto il titolo di Fornitore Ufficiale della Casa dell’Imperatore da Napoleone III ed è stata la bevanda preferita della Belle Époque, scelta per celebrare l’inaugurazione della Torre Eiffel e del Moulin Rouge. Nell’ultimo anno, il marchio ha registrato ricavi per 249 milioni di dollari, mentre fra gennaio e ottobre 2023 il giro d’affari è sceso del 33% a 148 milioni.

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