Edmund White: «Scrivo di sesso. È un tema comico, non pornografico»

� morto lo scrittore americano Edmund White, aveva 85 anni. Ripubblichiamo una delle ultime interviste realizzate con l’autore, pubblicata su �la Lettura� del 17 agosto 2020.

Gli d�i della letteratura hanno donato a Edmund White l’ironia e la raffinatezza necessarie per sopravvivere ai critici, ai colleghi scrittori e a una salute precaria.Nel 1980, due anni prima che uscisse Un giovane americano, l’opera che lo consacr� tra i grandi, Truman Capote avvert� White che quella dello scrittore era una vita orribile, �anche se scriverai buoni libri�. Poco tempo dopo, il paranoico Gore Vidal — uno che non ha mai nascosto un profondo rancore verso lo stesso Capote e, tra gli altri, Tennessee Williams — esplose in una crisi di gelosia in un ristorante di Londra, davanti all’editor Jonathan Burnham: �Vuoi che muoia, cos� il tuo Edmund White pu� diventare il Re Checca!�. Vidal rinfacciava a Burnham di non averlo fermato mentre si versava per sbaglio un bicchiere d’olio d’oliva al posto del vino.

Era l’alba della carriera di White. Aveva esordito nel 1973 con Forgetting Elena, romanzo inedito in Italia che gli fece guadagnare la stima di Nabokov. Sarebbero seguite una trentina di opere, un corpus che gli ha appiccicato addosso il marchio di cronista e cantore della cultura gay. Con i suoi romanzi ha cresciuto i figli delle rivolte di Stonewall, di cui si � celebrato nel 2019 il cinquantesimo anniversario. La vita di Edmund White � contenuta in una tetralogia che comincia proprio con Un giovane americano e continua con La bella stanza � vuota (1988), La sinfonia degli addii (1997) e si completa con L’uomo sposato (2000). Un monumento di oltre mille pagine nel quale White ha trasformato �il sangue in inchiostro�: qui ci sono tracce della sua adolescenza, l’elenco dei suoi amanti, gli affetti privati, la rivoluzione di Stonewall e la devastazione dell’Aids, l’incombere della mezza et�. White ha convissuto con l’Hiv dal 1985. Ha superato due ictus e un attacco di cuore. � autore delle biografie di Genet, Proust e Rimbaud. In occasione dell’uscita americana del nuovo romanzo, A Saint from Texas (in Italia Playground), �la Lettura� ha raggiunto Edmund White al telefono nella sua casa di Chelsea, a Manhattan, dove ha vissuto con il marito Michael Carroll, 55 anni.

A Saint from Texas segue i destini opposti di due sorelle gemelle, Yvonne e Yvette Crawford, che lasciano il Texas rispettivamente per Parigi e per la Colombia. La scaltra Yvonne, narratrice del libro, diverr� un membro dell’aristocrazia francese — la Francia � una delle ossessioni di White — mentre il topo di biblioteca Yvette entrer� in un convento di Jeric�. La vicenda comincia negli anni Cinquanta e arriva fino al recente passato. Il suo nuovo romanzo ha un’origine curiosa.
�Volevo scrivere la storia di una baronessa europea, una donna dall’esistenza tragica che conoscevo bene. Ma i suoi amici me l’hanno impedito, erano molto arrabbiati con me. Cos� ho deciso che avrei narrato la vita di qualcun altro, in Texas. La vita di una donna americana che diventa baronessa in Francia. Ho scelto di fare nascere Yvonne e Yvette in Texas perch� � dove sono nati i miei genitori: mia madre era di Ranger, la stessa citt� delle due gemelle; mio padre di Denton. Ho commesso un errore nel romanzo: ho scritto che Ranger � nel Texas orientale, in verit� � al centro dello Stato�. Ha sempre amato raccontare la mondanit�. Come � stato misurarsi con la religione?�Mi considero un ateo mistico. Mi ha sempre appassionato la religione. Nel nuovo romanzo ho narrato anche la storia di una donna che come ultimo desiderio ha quello di diventare sposa di Cristo. Per farlo ho letto una grande quantit� di letteratura devozionale�.

Due donne protagoniste di un romanzo di Edmund White � un fatto raro. Come l’hanno presa i critici?
�� un libro molto diverso dal resto della mia produzione. Spero di essere riuscito a creare personaggi femminili interessanti. I critici si sono scatenati. Secondo un recensore il mio libro non ha abbastanza trama; secondo un altro ne ha fin troppa. In un articolo fanno invece notare che uno scrittore meno abile di me avrebbe impiegato 700 pagine per raccontare tutto ci� che c’era da raccontare. Io me la sono cavata con 300, anche perch� dopo due ictus faccio molta pi� fatica a scrivere. � il bello della critica, ricevi pareri opposti. L’importante � continuare sulla propria strada�.

Che cosa ricorda dell’incontro con Capote?
�Ero con Robert Mapplethorpe, una sua fotografia testimonia quell’incontro. Capote era quasi alla fine della sua vita. Era sempre sotto l’effetto della cocaina, ma non la offriva mai. � stato un uomo ambizioso, io non ho mai avuto le stesse ambizioni, n� ho raggiunto lo stesso successo. Sembrava molto triste quel giorno�.Con un’altra grande scrittrice, Joyce Carol Oates, ha un rapporto decisamente diverso.�� la mia migliore amica, oltre ad essere un’autrice molto prolifica. � una donna fantastica. Dolce e spiritosa. Grazie a lei ho cominciato a produrre un libro ogni due anni. Prima ero molto pi� lento�.

Nabokov disse al magazine �Esquire� che �Forgetting Elena� era il suo romanzo americano preferito.
�Forse era uno scherzo, non so. Ricordo per� che rimasi molto colpito. Non capita spesso che un autore cos� raffinato lodi un tuo scritto. � anche grazie a lui se ho imparato a curare lo stile dei miei successivi 28 libri�.

Lei ha sempre associato la scrittura e la lettura con il sesso. � cos� anche oggi?
�Sono famoso per essere un autore gay che scrive di gay. Mi piace raccontare il sesso ma non voglio che il lettore si ecciti con i miei romanzi. Non faccio pornografia. Mi piace l’aspetto comico del sesso, mi piace il realismo insito in esso. Il sesso � rivelatore�.

Quali sono i libri che l’hanno aiutata a diventare uno scrittore?
�Anna Karenina di Tolstoj. A differenza di Guerra e pace puoi tenere a mente tutta la trama. Amo i momenti magici della letteratura di Tolstoj, in particolare quando i suoi personaggi trascendono s� stessi. Poi La Certosa di Parma di Stendhal. Mi piacciono Flaiano e Brancati. Ho scritto l’introduzione a una delle versioni americane di Camere separate di Pier Vittorio Tondelli�.

Qual � il futuro della letteratura americana?
�Purtroppo tanti giovani scrittori si fanno influenzare dal politicamente corretto. Hanno paura di offendere i gay, i neri o gli ebrei. Il risultato � che lasciano fuori dai loro libri un’enorme quantit� di personaggi. Oggi sembra che tu possa dedicarti a tematiche afroamericane solo se sei afroamericano. Negli Stati Uniti scrivere un libro significa percorrere un campo minato�.

C’� qualche autore contemporaneo che le piace pi� di altri?
�Mi piace Ben Lerner, ho apprezzato soprattutto il suo romanzo d’esordio, Un uomo di passaggio (2011, Neri Pozza, ndr). Un’altra grande scrittrice contemporanea � Ottessa Moshfegh�.

Come sta vivendo la pandemia?
�Come tutte le persone anziane non posso fare a meno dei notiziari televisivi. Da giovane non ero cos� interessato alla politica. Oggi � il mio pane quotidiano. Successe cos� anche a mia madre: a 86 anni dormiva con la radio accesa sotto il cuscino, sempre sintonizzata sulle notizie. Mia madre era una psicologa, nei miei ricordi conserva ancora la stessa allegria. Mi ha viziato molto, ha accontentato ogni mio capriccio�.

Non � la prima pandemia che si trova a vivere.
�L’Aids e il Covid-19 sono molto diversi. Oggi chiunque, solo camminando per strada, pu� contrarre il coronavirus. Negli anni devastanti dopo l’avvento dell’Aids bisognava fare sesso per ammalarsi, in particolare fare sesso con uomini�.

Il 3 novembre l’America potrebbe eleggere un nuovo presidente. Qual � il suo giudizio sull’amministrazione di Donald Trump?
�� come vivere sotto la minaccia di grandi nuvole scure. Mentre l’Europa ha provato con tutti i mezzi a contrastare il Covid, noi abbiamo ancora numeri spaventosi, tassi di contagio e di mortalit� troppo alti. Uno scrittore spera sempre che i suoi libri vengano letti anche dopo la sua morte. Oggi non sono pi� sicuro di nulla, assisto a una devastazione politica e morale�.

Mezzo secolo fa c’� stato Stonewall. Qual � l’eredit� di quella rivolta epocale nell’America di oggi?
�Nel 1969 molti americani pensavano che essere gay fosse una maledizione divina, una sciagura, una malattia terribile. Ti consigliavano di spedire tuo figlio o tua figlia da un bravo medico, di fargli fare sedute di psicoterapia. Il tasso di suicidi tra i gay era altissimo. Oggi, per la gente � ok sposarsi tra persone dello stesso sesso, � ok che una coppia gay adotti un bambino. Dopo Stonewall i gay hanno cominciato ad accettarsi. Prima di Stonewall era quasi impossibile. Quando mi sono dichiarato gay, negli anni Cinquanta, dovevi scegliere tra Maria Callas e il coreografo George Balanchine, dovevi dimostrare di avere letto un certo numero di libri, oppure fare finta di avere letto un certo numero di libri. Oggi basta andare in palestra�.

Sta lavorando a un nuovo progetto?
�Ho lasciato l’insegnamento a Princeton due anni fa. Ho gi� scritto duecento pagine del mio nuovo libro. Si chiamer� A Previous Life (�Una vita precedente�, ndr) e dovrebbe uscire tra nove mesi, forse un anno. Uno dei personaggi principali si chiama Edmund White�.