Enel, Cattaneo svela il nuovo piano al 2026: taglio dei costi per 1,2 miliardi

Enel, Cattaneo svela il nuovo piano al 2026: taglio dei costi per 1,2 miliardi Enel, Cattaneo svela il nuovo piano al 2026: taglio dei costi per 1,2 miliardi

Un nuovo approccio nello sviluppo delle rinnovabili, il focus sulle reti di distribuzione, taglio ed efficienza dei costi, investimenti nei Paesi core (e soprattutto in Italia) e disciplina finanziaria: sono i pilastri su cui posa il nuovo piano industriale dell’Enel targato Flavio Cattaneo, che guida la società più grande d’Italia per valore (in Borsa capitalizza oltre 65 miliardi), che il ceo presenta oggi 22 novembre a Milano. «La strategia che annunciamo oggi - dichiara Cattaneo - punta a trasformare il Gruppo Enel in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente. Nei prossimi tre anni adotteremo un approccio più selettivo negli investimenti, per massimizzare la redditività e minimizzare i rischi. Ci concentreremo sui nostri Paesi core implementando strategie integrate, puntando sulle reti, le energie rinnovabili e la creazione di valore nel segmento clienti con offerte commerciali bundled. La disciplina finanziaria sarà il fondamento della nostra strategia, per potenziare la generazione di cassa e l’efficienza, mentre la sostenibilità continuerà a guidare le nostre decisioni di business. Grazie alla realizzazione di queste azioni e al raggiungimento dei nostri obiettivi, saremo in grado di rafforzare ulteriormente la posizione finanziaria del Gruppo e di incrementare la creazione di valore, garantendo così solidi rendimenti ai nostri azionisti».

Gli investimenti

Tra il 2024 e il 2026, Enel ha pianificato investimenti totali lordi pari a circa 35,8 miliardi di euro (nel piano triennale precedente 2023-2025 gli investimenti previsti erano pari a 37 miliardi), con una spinta maggiore nelle reti di distribuzione di energia elettrica e un impegno finanziario più articolato nello sviluppo delle rinnovabili. Inoltre, dei 35,8 miliardi previsti, per le reti Enel conta di «avere accesso a finanziamenti europei che si prevede contribuiscano agli investimenti totali lordi del Gruppo per circa 3,5 miliardi di euro» e, per le rinnovabili, «realizzare partnership per i progetti rinnovabili al fine di flessibilizzare le risorse finanziarie investite per un importo complessivo pari a circa 6,1 miliardi di euro».

Rinnovabili, il nuovo approccio

Circa 12,1 miliardi di investimenti lordi sono destinati alle rinnovabili, con «decisioni di investimento più selettive, puntando su eolico onshore, solare e batterie di accumulo, facendo anche leva sul repowering». Enel, «al fine di focalizzarsi sempre di più sulla redditività del capitale investito» ha annunciato un nuovo approccio agli investimenti nelle rinnovabili basato su differenti modelli di business. Ownership, in cui il gruppo detiene una partecipazione pari al 100%, che verrà applicato soprattutto in Italia e in Iberia, geografie con rendimenti più elevati e coperti dal rischio. Partnership, in cui il Gruppo detiene una partecipazione superiore al 50% (e inferiore al 100%), per migliorare l’esposizione al rischio degli asset, mantenendone al contempo il controllo e massimizzando la produttività e la flessibilità del capitale. Stewardship, in cui il Gruppo detiene una partecipazione uguale o inferiore al 50%, che continuerà ad essere applicato nelle geografie periferiche. Tra il 2024 e il 2026, Enel prevede che questo nuovo approccio consentirà di realizzare circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutte le geografie in cui è presente grazie a una pipeline di circa 450 GW, di cui circa 160 GW in fase avanzata. Nel 2026 si prevede che la capacità rinnovabile del Gruppo aumenti a circa 73 GW da circa 63 GW stimati per il 2023, con la quota di generazione a zero emissioni che raggiungerà circa l’86% rispetto a circa il 74% atteso per il 2023.

Le reti

«Un investimento sicuro sono le reti e il rafforzamento della base clienti», ha dichiarato Cattaneo nella conferenza con gli analisti. Circa 18,6 miliardi di investimenti destinati alle reti serviranno al miglioramento di qualità, resilienza e digitalizzazione nonché su nuove connessioni, a conferma della centralità dei business regolati nella strategia. Si tratta di un aumento del 47% rispetto al 2021-2023 pro-forma a parità di perimetro. Nell’arco di piano, si prevede che tali investimenti porteranno a una riduzione del 4% circa dell’Indice Saidi (System Average Interruption Duration Index) e un aumento dei volumi di elettricità distribuita (dai 447 TWh stimati nel 2023 ai 466 TWh attesi nel 2026).

I clienti

E infine 3 miliardi circa sono gli investimenti lordi che andranno per il business dei clienti, con una gestione attiva del portafoglio clienti mediante offerte «bundled multi-play», che includano beni e servizi in un portafoglio integrato. I. principali driver della strategia di Gruppo in questo segmento includono una rifocalizzazione geografica su Italia, Iberia e America Latina nonché il rafforzamento della centralità del cliente grazie a un touchpoint unico per il B2C e le piccole e medie imprese (“PMI”), key account dedicati ai principali clienti business-to-business (“B2B”) e business-to-government (“B2G”), oltre che a offerte bundled.

I Paesi core

Enel prevede di concentrare gli investimenti in aree caratterizzate da rendimenti visibili, un quadro regolatorio remunerativo e contesti macroeconomici e politici stabili. In Europa principalmente nelle reti, rafforzando il modello di business integrato, che comprende i settori generazione e clienti. In Italia sarà allocato il 49% tenendo conto di un quadro regolatorio stabile e remunerativo nelle reti, mentre in Iberia il 25% circa dei propri investimenti totali lordi, incrementando la capacità rinnovabile e facendo leva su rendimenti da investimenti sostenibili e protetti da rischi. In America Latina, il 19% circa concentrandosi principalmente sulle reti e posizionandosi in anticipo rispetto alla progressiva liberalizzazione del settore retail. In Nord America, circa il 7% facendo leva sia sul modello di partnership sia sulla generazione di cassa garantita dal miglioramento della redditività del portafoglio esistente, al fine di finanziare lo sviluppo delle rinnovabili. Il Gruppo conferma di voler concentrare i suoi investimenti su sei Paesi core in cui può far leva su una posizione integrata, nello specifico Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti.

Cattaneo: non previsto l’M&A

Nel piano industriale di Enel 2024-2026 «non abbiamo previsto alcuna operazione di M&A». Lo ha detto l’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo, durante la conference call con gli analisti, specificando però di essere «disponibile a eventuali cessioni».

Il taglio dei costi

Rispetto alla baseline dei costi relativi al 2022, Enel prevede di raggiungere una riduzione complessiva dei costi pari a circa 1,2 miliardi al 2026, di cui un miliardo circa in efficienze conseguite ridefinendo processi aziendali, razionalizzando l’organizzazione, ottimizzando il mix tra insourcing e outsourcing oltre che adottando standard e utilizzando migliori tecnologie da adattare a seconda del Paese.

I dividendi

Enel conferma un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro per il periodo 2024-2026, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa. Le azioni strategiche saranno guidate dall’equilibrio finanziario, precisa la società. Tra il 2024 e il 2026, il Gruppo prevede di incrementare la generazione di cassa, con flussi di cassa generati dalla gestione operativa complessivi pari a circa 43,8 miliardi che si prevede soddisferanno integralmente il fabbisogno relativo agli investimenti netti e ai dividendi.

I risultati finanziari

Nel 2026 Enel prevede che l’utile netto ordinario di Gruppo aumenti fino a un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi di euro. Nel 2026, si prevede che l’Ebitda ordinario aumenti fino a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro e che l’utile netto ordinario di gruppo aumenti fino a un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi di euro. Si prevede che l’Ebitda ordinario relativo alle Reti raggiunga circa 8,4 miliardi di euro nel 2026, con un incremento di circa 1 miliardo di euro rispetto al valore atteso relativo al 2023 “baseline al 2024”. Si prevede che l’Ebitda ordinario del Business integrato raggiunga circa 15,5 miliardi di euro nel 2026, un aumento di circa 1,5 miliardi rispetto al valore atteso relativo al 2023 “baseline al 2024”.

La cessione del Perù

Enel ha annunciato che le controllate Enel Americas e Enel Perù hanno sottoscritto un accordo con Niagara Energy, socieà peruviana controllata dal fondo di investimento globale Actis, per la cessione della totalità delle partecipazioni detenute dal Gruppo Enel nelle società di generazione elettrica Enel Generacion e Compania Energetica Veracruz. In particolare, spiega una nota, l’accordo prevede che Niagara Energy acquisirà le partecipazioni detenute da Enel Perù ed Enel Americas in Enel Generacion Perù (pari, rispettivamente, a circa il 66,50% e al 20,46% del capitale) e da Enel Perù in Compania Energetica Veracruz (pari al 100% del capitale) a fronte di un corrispettivo totale di circa 1,4 miliardi di dollari (circa 1,3 miliardi di euro), corrispondenti a circa 2,1 miliardi di dollari in termini di enterprise value complessivo (circa 1,9 miliardi di euro, riferito al 100%).

Il calo del debito

Si prevede che, complessivamente, l’operazione genererà una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 1,6 miliardi di euro nel 2023-2024 (circa 0,4 miliardi di euro nel 2023 e 1,2 miliardi di euro nel 2024), e un impatto positivo sull’utile netto del Gruppo reported nel 2024 di circa 60 milioni di euro. Non sono invece previsti impatti dell’operazione sui risultati economici ordinari.

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