Rafael Leao: «Resto al Milan. Quando smetterò di giocare basta calcio. I social? Sono pericolosi, non è un mondo positivo»

di Carlos Passerini e Venanzio Postiglione

L’attaccante del Milan ha appena pubblicato un libro �Smile�, un modo di vivere: �Il mio calcio � quello che giocavo in strada da bambino, non mi piacciono quelli che guardano solo le statistiche. I social? Sono pericolosi, non ho imparato niente l�. Il Milan mi ha aiutato in un momento difficile e io sono leale�

Rafael Leao: «Resto al Milan. Quando smetterò di giocare  basta calcio. I social? Sono pericolosi, non è un mondo positivo»

Arriva e crea scompiglio. In campo e anche qui, al Corriere. Prima spaesato, poi divertito. La foto con la prima pagina del 1876, la fondazione, � un viaggio (bizzarro) nel tempo per un ragazzo social del 2024. E lui sorride, sempre, � il suo modo di stare al mondo. Anche in partita. Il calcio � felicit�, dice. �� la gioia dei bambini che giocano per strada, in tutti i luoghi del mondo�. Il pallone � questo o � nulla.

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Il libro di Leao (Piemme)

Rafa Leao, il titolo del suo primo libro � �Smile�. Appunto.
�Racconto me stesso. Ho solo 24 anni, so bene che c’� ancora tanto da scrivere, soprattutto come calciatore. Vorrei spiegare ai miei fan chi sono davvero. E perch� sorrido�.

Infatti: perch�?
�C’� gente che non ha l’acqua per bere. Quando puoi camminare, hai da mangiare, magari hai qualcuno che ti vuole bene, la vita � “smile”. Io ho tutto, ho anche di pi�, Dio mi ha dato un dono e io gli sono grato. Il mio lavoro � giocare a pallone, ho coronato il mio sogno di bambino. Come potrei non sorridere?�.

Il sottotitolo �: �La mia vita fra calcio, musica e moda�. Le tre passioni: in quale ordine?
�Calcio, musica, moda. Sono un giocatore prima di tutto�.

E in cosa deve crescere come calciatore?
�Per crescere devo vincere cose importanti, come la Champions o l’Europa League. Le cose belle si dimenticano troppo velocemente, quindi bisogna vincere ogni anno, il pi� possibile. Quando sei al Milan devi farlo, non � una scelta, � un dovere. Per lasciare il tuo nome nella storia�.

E come cantante?
�No, la musica per ora � solo un hobby. � la mia migliore amica. Appartengo alla generazione Z, quella dei nativi digitali. Mi sono appassionato al rap sentendolo sul telefono. Impazzivo per Eminem da bambino. Ma la musica era gi� in casa: mio zio era un dj, suonava alle feste private e in discoteca. Trap, drill. Poi ho iniziato a scrivere canzoni, sono al secondo album. Dopo Beginning, My life in each verse. Ho conosciuto Kanye West prima di Genoa-Milan. Ora c’� il calcio. In futuro, vedremo. Anche la musica � un modo per parlare di me. E per dare un messaggio: voglio spingere i ragazzi a credere nei sogni, a non mollare mai�.

Canzone preferita?
�“Escolhas”, “scelte”. Dice: “Molti dicono che sono cambiato / non sai cosa ho passato / Devo migliorare ogni giorno / Se fallisci, riavvia / Non ritardare, potrebbe essere tardi”�.

Cosa vuol dire?
�Come prendere in mano la propria vita. Le decisioni non sono sempre facili, ma se sono qui � per le scelte che ho fatto. Anche quelle sbagliate. Essere un privilegiato non significa che la vita � sempre stata facile. E non significa essere incapaci di soffrire�.

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Moda? C’� una connessione con calcio e musica?
�Mi piace sperimentare, sempre. Milano in questo senso � fantastica. Ma sono sempre stato appassionato di fashion, il mio pap� mi ha trasmesso questa passione gi� da bambino: guai a uscire con una camicia non stirata. La moda potrebbe essere una possibilit� del mio futuro�.

Il piano � vincere oggi da calciatore e sfondare poi da cantante e modello?
�Di sicuro quando smetter� di giocare non rester� nel calcio. Sono in questo ambiente gi� da dieci anni, ho vissuto tante esperienze. Voglio togliermi quel tipo di stress e dedicarmi alla mia famiglia e alle mie altre passioni�.

Lei � una star dei social, viaggia verso i 6 milioni di follower su Instagram.
�I social sono pericolosi, non � un mondo positivo. Troppo odio, troppe cattiverie. Le cose che so non le ho imparate l�. Li uso perch� devo averli per il mio lavoro, per� non mi piacciono. Si sorride poco sui social�.

La sua risposta a un hater razzista ha fatto il giro del mondo.
�Sui social e non solo esiste gente cos�, purtroppo. Manca spesso l’educazione in famiglia, a scuola. Lui non sa nemmeno cosa ha fatto. E questo � un problema: i razzisti spesso non si rendono nemmeno conto di essere razzisti�.

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Il tatuaggio di Martin Luther King

L’Italia � un Paese razzista?
�Il razzismo � ovunque, purtroppo. Ecco perch� noi calciatori dobbiamo provare a fare qualcosa, visto che abbiamo tanta popolarit�. Dobbiamo sfruttare questa forza, mandando messaggi. Il Milan � molto sensibile a questo tema. Anche nella vicenda di Magnan a Udine si � visto. Abbiamo fatto bene a comportarci cos�, giusto uscire dal campo�.

Sul polpaccio ha il tatuaggio di Martin Luther King, con la scritta �I have a dream�.
�Ne ho uno anche di Nelson Mandela. Per noi neri, sono due grandi uomini che hanno combattuto fino alla fine per far capire che siamo tutti uguali, indipendentemente dal colore della pelle. Ho voluto che il loro messaggio fosse su di me per sempre. Ho tanti sogni, uno di questi � un mondo senza razzisti�.

E il sogno da calciatore? Che futuro si immagina?
�Il mio futuro � al Milan. Sono qui e ho ancora un contratto di quattro anni. Il Milan mi ha aiutato quando ero in una situazione difficilissima, mi � stato vicino. Io non dimentico, sono leale. Sono arrivato da ragazzino, qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Voglio vincere ancora, la mia testa � qui�.

Di lei, Ibrahimovic dice: �� un genio, in campo vede cose che gli altri non vedono�.
�Non sono un genio. Per� lui ha fatto alzare tanto il mio livello. Mi parla di tutto, non solo del calcio. Avevo bisogno di lui: mi ha aiutato non solo come calciatore, ma anche come uomo. � molto importante per me. Lo era quando giocava, lo � anche adesso�.

Il suo idolo calcistico e quello musicale?
�Cristiano Ronaldo. Quando ero piccolo, Ronaldinho. Nella musica non ho un vero idolo. L’unico forse Bob Marley. Ho anche un suo tatuaggio�.

Dalla periferia difficile di Lisbona al grande calcio.
�Ho fatto tanti sacrifici, ma soprattutto li ha fatti la mia famiglia. Mio padre Antonio � partito a 18 anni dall’Angola per lavorare in Portogallo e per darmi un futuro. Mi ha dato molti insegnamenti, prima di tutto l’importanza del lavoro. Ecco perch� voglio fare di tutto per restituire ci� che mi hanno dato: ho la possibilit� di fare qualcosa con il mio talento. La prima cosa che ho comprato con lo stipendio al Lille � stata una casa per la mia famiglia�.

Lei � a Milano ormai da cinque anni, qual � il suo rapporto con la citt�?
�Ora � casa mia. Mi piace tutto: lo shopping, la moda, anche il clima, perch� sembra di stare in Portogallo. Se pensate che Milano sia fredda, provate a passare un inverno a Lille. E poi il cibo! Mi piace tutto della cucina italiana: la pasta, i risotti, il pesce�.

In campo, spesso alza gli occhi al cielo. Che rapporto ha con Dio?
�Molto stretto. Sono credente, cattolico, anche se alcuni pensavano che fossi musulmano, forse per il colore della pelle e per le origini africane. Prima andavo sempre a Messa la domenica, ora faccio pi� fatica perch� ci sono le partite. La preghiera fa parte della mia vita�.

Sui social usa sempre il simbolo del surf: un’altra delle sue passioni?
�Mai surfato in vita mia. � un modo di vivere, perch� il surfista prova e riprova sempre, senza arrendersi mai. L’onda prima o poi arriva. E quando arriva devi essere pronto a salire sulla cresta�.

A 24 anni � ricco. I soldi sono importanti?
�Certo, ma non sono la prima cosa. Mio padre non era ricco, ma era felice. Mi ha fatto bene andare dal Portogallo alla Francia, quando ho avuto il primo vero contratto. Avevo 18 anni. Quel salto intermedio mi � servito per maturare. Lille � una citt� piccola. Non sarebbe stato bene arrivare direttamente qui a Milano. Oggi � diverso, sono pi� grande e so cosa fare�.

Auto, orologi: le piace il lusso?
�Quando vieni da dove vengo io, i soldi del tuo primo contratto ti sembrano non finire mai, sono tanti, non hai mai visto quel numero scritto su un conto corrente se non nei film su Wall Street. Non si deve perdere la testa. Subito dopo la casa ai miei, ho deciso di comprare qualcosa per me: era un Rolex Submariner. Era bellissimo. Rappresentava un po’ l’avercela fatta. Oggi non ce l’ho pi�: uno dei miei pi� cari amici lo ha perso non so su quale aereo di ritorno da una vacanza. Non gli ho parlato per una settimana... L’orologio non c’� pi�, ma lui � rimasto il mio migliore amico�.

I primi ricordi?
�Il pallone fra i piedi, a Bairro da Jamaica, oltre il fiume Tago. Un quartiere molto popolare, la maggior parte dei suoi abitanti sono immigrati, in molti dall’Africa. La mia famiglia � in parte angolana e in parte, da quella di mia madre, di S�o Tom�. Angolani, guineani, capoverdiani sono quelli che abitano il bairro. Non un posto facile. L� di buono c’era il pallone, ci giocavo dalla mattina alla sera. Interi pomeriggi nel parcheggio del supermercato. A volte penso di essere rimasto su quel campetto. Spesso erano carte appallottolate o una lattina o una bottiglia usate come palla, mentre un’auto era la porta. Il mio modo di giocare � ancora quello, un calcio di strada, fatto di finte, scatti, furbizia�.

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Sembra che lei voglia fare solo gol belli. Forse � un difetto.
�S�, � vero, io amo i gol belli. Certo, vorrei farne sempre di pi�. Ma io faccio assist, giocate, sono completo. Il calcio oggi � solo statistiche, cifre. E a me non piace. Il calcio � magia, gioia. Mi fa arrabbiare che la gente pensi solo ai numeri. Se fai una brutta partita, ma poi segni, dicono “wow”. Io non sono cos�. Perch� la gente deve divertirsi. E allora mi devo divertire anche io. Sono per la bellezza. L’estetica. Nel calcio, come nella moda e nella musica. Come nell’amore�.

Piace ai bambini.
�Forse proprio perch� gioco come i piccoli, che vogliono divertirsi�.

La cosa che le ripete il suo allenatore Stefano Pioli?
�Sei sempre l’ultimo�.

Ed � vero?
�S�.

Cosa le dice invece Gerry Cardinale, proprietario del Milan?
�Non ci vediamo spesso, ma mi vuole bene, mi aiuta. Mi ha anche dato il suo numero di telefono, ma non l’ho mai chiamato, non vorrei disturbarlo. Anche l’a.d. Giorgio Furlani mi � molto vicino: mi parla anche in portoghese. Gran persona�.

Se le diciamo che non segna abbastanza gol e che manca di continuit�, se la prende?
�Le critiche mi caricano sempre. A volte mi fanno arrabbiare, ma solo se non sono costruttive. Mi dispiace se sono fatte solo per provocarmi. Spesso mi chiedo: ma questo capisce di calcio? Sono emotivo, anche se non lo do a vedere. Comunque queste cose mi rendono pi� forte. Io so dove posso arrivare�.

Lo scudetto � andato, i tifosi milanisti per� vogliono l’Europa League: si pu� fare?
�Ci sono molte squadre forti, ma abbiamo in testa un’idea chiara: arrivare in finale e vincere�.

La maglia numero 10 � un peso?
�No, mi d� una forza in pi�. Il numero 10 � il calcio.

Sull’ultima domanda, se � innamorato, Rafa va in dribbling. Una risposta, per�, l’ha data nel libro.
�Non riesco ad aprire il mio cuore al cento per cento, ho una tremenda paura che mi possano ferire. Non riesco a lasciarmi andare, a essere me stesso in tutto e per tutto e a costruire qualcosa di duraturo. Eppure sono certo di volere una famiglia, dei bambini, prima dei 30 anni. Forse ho paura che i figli possano provare quello che ho provato io, la separazione dei miei genitori, e poi crescere come sono cresciuto io. Vorrei trasmettere quella relazione d’amore che io non ho mai visto�.


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4 marzo 2024 (modifica il 4 marzo 2024 | 07:49)

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