DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES - Alle quattro del mattino, dopo otto ore di negoziato notturno, i ministri delle Finanze dei 27 Paesi Ue si sono congedati senza accordo sulla riforma del Patto di stabilit� e crescita, che definir� la governance economica dei prossimi anni, condizionando le scelte politiche degli Stati membri. Venerd� mattina i ministri, entrando all’Ecofin, hanno spiegato per� che sono stati fatti �progressi sostanziali� e che serve un supplemento di negoziato. Devono calcolare l’impatto delle novit� e le implicazioni giuridiche. La ministra dell’Economia spagnola, Nadia Calvi�o — scelta come prossima presidente della Bei —, ha gi� detto che se necessario sar� convocato un Ecofin straordinario, probabilmente nella settimana prima di Natale, per finalizzare l’intesa. Forse il 19. Vanno convinti i Paesi frugali, Olanda in testa.
Patto di stabilità, rinvio sull’intesa. Ma c’è un compromesso sul deficit
Flessibilit� temporanea ai Paesi altamente indebitati e sotto procedura per deficit eccessivo. Per Italia e Francia finestra di tre anni, Berlino deve convincere i �frugali�. Pnrr, s� alle modifiche

Cosa � cambiato nella notte? Francia e Germania, poi includendo l’Italia, con la mediazione della Spagna, hanno trovato un compromesso che accorda una flessibilit� temporanea ai Paesi altamente indebitati e sotto procedura per deficit eccessivo: la Commissione europea potr� tenere conto della spesa per interessi nel calcolare l’aggiustamento del deficit per gli anni 2025, 2026 e 2027 �al fine di non compromettere gli effetti positivi del Pnrr�, tenendo presente il �contesto di tassi d’interesse significativamente cambiati e delle sfide di investimento di vasta portata nel contesto della duplice transizione e delle sfide geopolitiche�.
La riforma avrebbe dovuto superare le vecchie regole, estremamente complesse e non realisticamente applicabili ma di fatto non sar� cos�, il quadro che emerge, rispetto alla proposta della Commissione Ue dell’aprile scorso, � molto pi� complesso e pi� tedesco. Inoltre le salvaguardie volute da Berlino saranno perpetue, mentre per la flessibilit� chiesta da Francia e Italia si apre una finestra solo temporanea, che peraltro � ritenuta ancora troppo da Olanda, Finlandia, Svezia e Austria. Su questi Paesi Berlino dovr� esercitare la propria capacit� di convincimento. Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ieri ha parlato di �accordo al 92%� mentre il collega Bruno Le Maire di �intesa al 95%�. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che �i progressi fatti testimoniano che c’� un riconoscimento che non siamo in una situazione normale, c’� una guerra in Europa�.
L’ultimo compromesso sta scontentando tutti, spiegava venerd� una fonte Ue, dunque proprio per questo potrebbe essere quello definitivo. I Paesi con un debito/Pil superiore al 60% concorderanno con la Commissione Ue un piano di risanamento tenendo in considerazione la spesa pubblica netta, sulla base dell’analisi di sostenibilit� condotta da Bruxelles. Il piano durer� 4 anni ma in caso di riforme e investimenti potr� essere esteso a 7 anni. I Paesi con un deficit superiore al 3% del Pil dovranno in automatico rientrare dello 0,5% all’anno. E fin qui � la proposta della Commissione Ue. Per� si aggiungono le nuove salvaguardie: i Paesi con un rapporto debito/Pil superiore al 90% (l’Italia) dovranno ridurre il debito dell’1% l’anno, i Paesi sotto quella soglia dello 0,5%. Inoltre i Paesi Ue altamente indebitati non potranno limitarsi a un rapporto deficit/Pil al 3%, ma dovranno garantire un cuscinetto per le situazioni di crisi: i Paesi con un debito pubblico tra il 60% e il 90% del Pil dovranno scendere al 2% mentre quelli sopra al 90% all’1,5%.
Intanto venerd� l’Ecofin ha dato il via libera alle modifiche dell’Italia al Pnrr, che include anche il capitolo Repower Eu: �Conferma la seriet� e l’efficacia del lavoro svolto in questi mesi�, ha commentato la premier Giorgia Meloni. Il ministro Raffaele Fitto ha ricordato che il governo �� gi� al lavoro per l’attuazione del Piano rivisto, a partire dagli obiettivi per la quinta rata�.
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8 dicembre 2023 (modifica il 8 dicembre 2023 | 21:26)
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