Sul patto di stabilità, il duello Berlino-Parigi Al tavolo sulle regole di bilancio della Ue Case green, verso lo stop delle caldaie a gas

di Francesca Basso

Il negoziato sulle nuove regole va avanti nella notte. �Siamo d’accordo al 90%�. La battaglia del ministro delle Finanze francese Le Maire per la flessibilit�

Patto di stabilità, il duello Berlino-Parigi. Al tavolo sulle regole di bilancio Ue

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES - L’ultimo miglio � sempre il pi� difficile da percorrere, in tutte le trattative, perch� si deve cedere qualcosa. I ministri finanziari dei 27 Paesi Ue hanno affidato a una cena al termine dell’Eurogruppo la fase finale del negoziato sulla riforma del Patto di stabilit� e crescita nel tentativo di arrivare a un accordo all’Ecofin di venerd�. Cena �fredda� e discussione che si � protratta nella notte. Sul tavolo il documento della presidenza spagnola che ha fissato i sette punti controversi della riforma, frutto della lunga mediazione, partendo dalla proposta presentata dalla Commissione europea a fine aprile, che prevede che ogni Paese prepari un piano di risanamento del debito tenendo in considerazione la spesa pubblica netta, da concordare con l’esecutivo comunitario sulla base dell’analisi di sostenibilit� condotta da Bruxelles.

Il piano dura quattro anni ma pu� essere esteso a sette in caso di investimenti e riforme. Per Berlino i piani su misura non erano sufficienti e ha chiesto garanzie, complicando di fatto le regole. La presidenza spagnola � andata incontro alle richieste della Germania, sostenuta da Olanda e dagli altri Paesi �frugali�, di introdurre delle salvaguardie con parametri quantitativi comuni per la riduzione annua del debito e per ancorare il deficit ben al di sotto del 3% del Pil, soglia richiesta dai Trattati. Non � un caso se ieri entrando all’Eurogruppo il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, �padre� della riforma insieme al vicepresidente Valdis Dombrovskis, ha ribadito che �non abbiamo bisogno di regole di austerity� ma �di regole che consentano una graduale riduzione del debito e che lascino contemporaneamente spazio per gli investimenti�, invocando una soluzione che mantenga �l’equilibrio che era alla base della proposta della Commissione�.

Fin dall’inizio � stato chiaro che il negoziato sarebbe stato in mano a Berlino e Parigi. E gioved� mattina lo ha ribadito il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, spiegando che con il collega tedesco Christian Lindner sono �al 90% d’accordo sulle grandi linee della riforma del Patto� e che �la Francia ha fatto passi significativi verso la posizione tedesca�, accettando tre punti: il mantenimento esplicito di una procedura per i disavanzi eccessivi; una clausola di salvaguardia per il debito con una riduzione media annua minima dell’1% del Pil (per i Paesi con debito oltre il 90% e dello 0,5% per quelli al di sotto); una clausola di salvaguardia sul deficit all’1,5% in circostanze economiche normali. Ma poi Le Maire ha aggiunto che �rimane una linea rossa che la Francia non oltrepasser�, perch� il nuovo patto di Stabilit� deve guardare al futuro e dunque deve preservare gli investimenti cruciali per la competitivit� Ue. Parigi ha chiesto una �flessibilit� dello 0,2%�, una novit�, in caso di procedura per deficit eccessivo per gli Stati membri che fanno riforme e investimenti per la transizione verde, la sicurezza, l’innovazione tecnologica: in pratica il ritmo di riduzione annuo del deficit dovrebbe essere dello 0,3% del Pil e non dello 0,5% come invece � previsto ora. In cambio Parigi accetterebbe che l’aggiustamento si misuri in termini di saldo strutturale come chiedono i tedeschi e non di saldo primario (esclusi gli interessi sul debito) come preferito dagli italiani. Per Roma, oltre al saldo strutturale primario c’� anche il nodo del ruolo del Pnrr per estendere da quattro a sette anni il piano di risanamento, che al momento non � automatico.

Entrando alla riunione il ministro Lindner ha detto che �per la Germania un accordo � possibile�. Pi� cauto Gentiloni che ha parlato di probabilit� al 51%. La finlandese Rikka Purra, leader dei Veri Finlandesi, si � definita non molto ottimista perch� �ci sono diversi problemi aperti�. Anche per il portoghese Fernando Medina c’era ancora del �lavoro da fare�. La riforma del Patto di stabilit� richiede l’unanimit�.

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7 dicembre 2023 (modifica il 7 dicembre 2023 | 23:24)

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