Superbonus, il conto del 2023 supera le stime di 20 miliardi: come cambia nel 2024

Superbonus, il conto del 2023 supera le stime di  20 miliardi: come cambia nel 2024 Superbonus, il conto del 2023 supera le stime di  20 miliardi: come cambia nel 2024

Se ne parlerà dopo Natale di un intervento di legge, sempre meno probabile, sul Superbonus 110%. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sta ancora aspettando i dati sul tiraggio dei bonus nel mese di dicembre, non scioglie ancora la riserva e, di fronte al pressing di Forza Italia e ora anche di Fratelli d’Italia, mostra grandissima prudenza.

Nel 2023 costo di 56 miliardi

«Ogni mese di Superbonus ci costa 4,5 miliardi di euro, equivale a quanto abbiamo stanziato in aumento per la Sanità nel 2024. Quindi ogni mese di proroga si mangia esattamente lo stanziamento di un anno per la Sanità» ha detto ieri, chiudendo la porta alla proroga di qualche mese delle agevolazioni al 110%, che terminerebbero a fine anno, per passare al 70% nel 2024. Il motivo della prudenza lo spiega lo stesso ministro: 4,5 miliardi al mese per dodici mesi fanno 56 miliardi, che sarà il costo del 110% nel 2023. Circa 20 miliardi in più rispetto alle ultime stime, che a settembre erano ferme a 36 miliardi. Con il risultato che quasi certamente il deficit del 2023 sarà più alto del 5,3% fissato nei programmi del governo. «Aspettiamo e vediamo» ripete Giorgetti.

Rendicontazione straordinaria

Il 28 dicembre è in programma un Consiglio dei ministri, l’ultima chance per intervenire. Esclusa la proroga, sul tavolo del ministro ci sono diverse proposte in corso di valutazione. La prima, avanzata da Guido Liris, Fratelli d’Italia, è consentire una rendicontazione straordinaria a fine anno di tutti i lavori fatti fin lì, che conserverebbero la detrazione al 110%. La rendicontazione si può fare solo al 30 e al 60% dei lavori e questa misura aiuterebbe chi non è giunto a quel livello minimo. Altre misure puntano ad alleggerire il più che probabile contenzioso che partirà nel 2024 sui lavori non terminati. Consentire alle imprese di mantenere la detrazione al 70% sullo sconto in fattura, anche se il condominio non mette il 30% di differenza pagando tutta l’Iva sulla fattura. Ed evitare, soprattutto, che il mancato raggiungimento delle due classi di miglioramento energetico, in caso di interruzione dei lavori, faccia cadere tutta la detrazione del 110% maturata.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18


Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.