Bancari, il contratto si chiude il 23-24 novembre: convergenza Abi-sindacati
di Andrea Rinaldi
È stata fissata per oggi una nuova riunione tecnica fra i rappresentanti dell’Abi e quelli dei sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, per il contratto collettivo nazionale di lavoro. L’incontro è iniziato alle 11 a Palazzo Altieri, mentre alle 17 è in programma una riunione plenaria con tutto il Comitato sindacale Abi e le segreterie nazionali dei sindacati al completo. Sulle richieste economiche per il rinnovo del contratto dei 270 mila bancari, martedì 21 novembre è stato raggiunto un punto di incontro. Ma per poter chiudere con un accordo entro venerdì 24 novembre, data limite per poter pagare la prima tranche di aumenti nella busta paga di dicembre, bisogna trovare «una convergenza sulla parte normativa».
di Andrea Rinaldi
La proposta ultima sulla parte economica, presentata nella riunione del Casl dalla presidente, Ilaria Dalla Riva, ha trovato la massima sintonia da parte delle banche rappresentate e anche l’invitato permanente del Casl, Intesa Sanpaolo, si è espresso a favore. Ma restano da discutere vari argomenti tra cui la modalità per arrivare alla definizione dell’orario di lavoro, la durata triennale del contratto, la cabina di regia su nuove tecnologie e banca digitale, la mobilità, i trasferimenti, l’utilizzo del Fondo per l’occupazione, la presenza dei lavoratori nei cda delle banche, la fungibilità dei quadri direttivi, il ripristino pieno della base di calcolo del trattamento di fine rapporto, la formazione, la maternità e le malattie.
I sindacati hanno chiesto un aumento mensile medio, da spalmare in varie tranche, di 435 euro. Si sta lavorando per trovare un accordo in settimana proprio per fare in modo che il pagamento dell’aumento parta dal mese di dicembre. Tra i nodi da sciogliere c’è quello dell’orario di lavoro. I sindacati hanno chiesto una riduzione dell’orario di lavoro di 2 ore e mezzo alla settimana (i bancari lavorano 37 ore e mezzo). La proposta sul tavolo sarebbe quella di una riduzione dell’orario di 30 minuti a settimana, da gestire in modo flessibile per ridurre l’impatto sull’organizzazione del lavoro. Un altro tema ancora in discussione è quello dei chilometri per gli spostamenti dei lavoratori. Il compromesso tra gli attuali 50 chilometri e gli oltre 70 chiesti dalle banche potrebbe essere trovato su un limite di 60 chilometri. Anche il limite dell’età oltre la quale il dipendente non può essere trasferito o spostato potrebbe essere portato a 55 anni.
di Dario Di Vico
Un punto su cui le parti stanno ancora lavorando, anche se l’accordo sembra ormai vicino, è quello del pagamento degli arretrati. Secondo fonti informate sulle trattative, probabilmente verranno pagati gli arretrati a decorrere da luglio 2023. Ma su questo sono ancora in corso delle discussioni per definire i dettagli tecnici. La trattativa in ogni caso sembra avviarsi verso un esito positivo, l’accordo potrebbe venire firmato giovedì 23 novembre.
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