Europa, massima allerta per alcuni incendi sospetti:«Dietro può esserci la Russia, punta alla destabilizzazione»
Un negozio Ikea a Vilnius, un centro commerciale a Varsavia, dei capannoni a Londra: tutti andati a fuoco, tutti episodi che portano a Mosca. Nato e Ue alzano il livello di guardia
L’ultimo, in linea temporale, è un incendio divampato all’interno del negozio Ikea di Vilnius, in Lituania, all’inizio di maggio. Un incendio che, secondo il primo ministro polacco Donald Tusk, potrebbe essere stato appiccato da un sabotatore straniero. Più precisamente, russo.
Sarebbe uno degli episodi sospetti della lista stilata dai servizi di sicurezza di diversi Paesi europei negli ultimi mesi, che sarebbero tutti legati e rientrerebbero in una strategia di azioni mirate della Russia per «destabilizzare» l’Occidente.
Qualche esempio: l’arresto di nove persone apparentemente all’ordine di Mosca per atti di sabotaggio in Polonia; un altro incendio, vicino a Londra, in due capannoni utilizzati da un imprenditore ucraino e per cui è stato arrestato un britannico reclutato dai servizi di Mosca; sei persone arrestate, alcune con cittadinanza anche russa, in Estonia per aver vandalizzato le auto del ministro della Difesa e di un giornalista; due cittadini russo-tedeschi arrestati in Germania perché stavano preparando un attacco a una base militare in Baviera; sempre in Germania, sono stati registrati attacchi hacker sospetti, legati secondo gli inquirenti ad attività di intelligence straniere; e alcuni graffiti antisemiti apparsi sul memoriale dell’Olocausto a Parigi.
La preoccupazione per altre «operazioni simili» in Europa è crescente e i ministri degli Esteri e della Difesa dei Paesi Ue ne hanno parlato in recenti summit a Bruxelles. Perché la «campagna» russa non si limiterebbe a sabotaggi, ma anche ad azioni «minori»: ad esempio, il 29 maggio diverse scuole di Atene sono state evacuate dopo un falso allarme bomba. La polizia greca è risalita a un server russo e ha stabilito che l’obiettivo era quello di «creare disordini pubblici». In Grecia ha vissuto per anni una coppia di agenti del Gru, l’intelligence militare moscovita, che per anni hanno fornito appoggio e informazioni a «colleghi» per sabotaggi ed eliminazioni. Tutto da una villa a sud di Salonicco.
La ministra della Difesa olandese, Kajsa Ollongren, a Bruxelles, ha dichiarato che la Russia sta «cercando di intimidire» i Paesi della Nato, rendendo vulnerabili gli Stati membri. «Sì, siamo vulnerabili. Penso che tutti noi lo siamo. Abbiamo infrastrutture vitali. Abbiamo infrastrutture marittime, forniture elettriche, forniture idriche, siamo vulnerabili ai cyber-attacchi. Stiamo vedendo ora in diversi Paesi europei che la Russia sta cercando di destabilizzarci e anche di intimidirci».
Anche Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha puntato il dito contro Mosca: «Ci sono stati diversi arresti nei territori dei Paesi dell’Alleanza o loro alleati, e sappiamo che l’attività dell’intelligence russa è sempre più minacciosa. Per questo abbiamo deciso di innalzare il nostro livello di guardia».