L’allarme sulla Russia del Financial Times: «Atti di sabotaggio nella Ue»

diFrancesco Battistini

Il «Financial Times»: secondi i servizi europei, Mosca prepara attacchi violenti alle infrastrutture

L’allarme sulla Russia: atti di sabotaggio nella Ue

Un momento delle prove per la parata del giorno della Vittoria, ieri, a San Pietroburgo (Epa)

DAL NOSTRO INVIATO 
KIEV - All’inizio, sembrava solo una banalità. Un finestrino rotto da un vandalo. Ma c’era qualcosa di strano: quel vetro, l’avevano frantumato beffando la scorta. E l’auto era del ministro dell’Interno estone, Lauri Laanemets. Ed erano stati dei russi. E nel medesimo istante, il 20 febbraio, un’altra decina di sabotatori aveva colpito anche le macchine di giornalisti antirussi. Dunque nessun vandalismo, stabilirono gli 007 dell’Eiss, i servizi di Tallinn: «Un’operazione di guerra ibrida», il primo caso.

Dopo l’Estonia, è toccato alla Repubblica Ceca: un tentativo di distruggere i sistemi di sicurezza delle ferrovie. Poi, la Svezia: strani deragliamenti sui binari. Quindi, la Gran Bretagna: due arrestati, che avevano appiccato il fuoco a magazzini d’aiuti per l’Ucraina. E ancora: la Norvegia, la Lettonia, la Lituania, la Polonia. Fino a Bayreuth, in Baviera, con due cittadini russo-tedeschi che avevano progettato d’attaccare i siti militari della Germania. Per non dire del misterioso incendio di Berlino, venerdì scorso, in una fabbrica che fornisce sistemi di difesa a Kiev…

Trasporti, reti energetiche, aziende, web. Troppe coincidenze: attenti, avvertono ora i servizi d’intelligence europei, la Russia sta pianificando «violenti atti di sabotaggio in tutto il continente». Un’onda che è già cominciata e potrebbe crescere, colpendo i civili: nonostante il Cremlino abbia «una lunga storia in questo genere d’operazioni, e negli ultimi anni abbia lanciato attacchi sporadici in Europa, adesso aumentano le prove d’uno sforzo più aggressivo e concentrato». È la guerra ibrida in casa nostra, che gli ucraini prevedono da tempo. Un allarme che sarebbe circostanziato da varie indagini in corso. Dicono le agenzie di spionaggio Nato che ci sono in atto cattivi comportamenti, «chiare e convincenti azioni malvagie», ed è necessario «sensibilizzare e concentrare l’attenzione» sulle possibili minacce. Mosca avrebbe «già iniziato a preparare bombardamenti segreti — rivela il Financial Times —, attacchi incendiari e alle infrastrutture sul suolo europeo, direttamente o indirettamente, all’apparenza con poca preoccupazione di causare vittime civili». Hackeraggi e sabotaggi, violenze e interferenze, tempeste elettroniche e desinformatsiya. Anche semplici guerre di parole: qualche giorno fa il vicecapo della sicurezza militare ucraina, Vadym Skibitskyi, ha spiegato che «la propaganda del Cremlino sta preparando una campagna di delegittimazione in tutto il mondo» su Zelensky, per distruggerne l’immagine e accompagnare l’imminente offensiva militare russa. «Sappiamo il nome che Putin ha dato a quest’operazione», ha aggiunto Skibitskyi: «Maidan 2», per citare la rivolta del 2014 che rovesciò il governo filorusso (il Cremlino l’ha sempre liquidata come un golpe) e prospettare così un contro-golpe.

Che la Russia non fosse esattamente un partner per l’Europa — aveva detto qualche settimana fa un alto responsabile Nato, Rob Bauer — «lo sapevamo da tempo»: almeno dall’invasione della Georgia nel 2008. In realtà, pensava Bauer, in questi 802 giorni di minacce s’è sempre letta anche «molta retorica a uso interno». Ora però si sta cambiando idea. E Thomas Haldenwang, capo degli 007 tedeschi, ammette che la guerra ibrida è già qui, «il rischio d’atti di sabotaggio controllati dalla Russia è aumentato notevolmente», nei nostri Paesi c’è «un alto potenziale di danno».

Le minacce per il momento si mascherano con le solite mascherate: Putin domani giura sulla costituzione, una celebrazione del nuovo sessennio presidenziale, e ieri a Mosca è andato a pregare nella cattedrale di Cristo Salvatore. «È un pazzo — ha commentato il presidente ucraino —. Noi c’inginocchiamo solo in preghiera, mai davanti a lui: credo che Dio abbia sulla spalla un gallone con la nostra bandiera». «Cosa sarebbe, questa storia del gallone sulla spalla di Dio? — gli ha risposto sarcastica la portavoce russa, Maria Zakharova — È un antico rituale della Mesopotamia? Zelensky è in overdose».

5 maggio 2024 ( modifica il 5 maggio 2024 | 21:59)

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