Santanchè, forum del Turismo “ovattato”: gianduiotti, piscina e cene di gala. Ma gli ospiti sono inavvicinabili

BAVENO (VERBANIA) - Si chiama “Forum internazionale del turismo”, vista lago Maggiore e isole Borromee in hotel di grande prestigio - piscina, svariati gazebo, sculture di piante, moquette decorate e lampadari -, ma sembra più che altro l'auto-consacrazione di Daniela Santanchè. La ministra del Turismo ha puntato tutte le sue fiches su questa due giorni e si vede. Non solo la lunga lista di ospiti di peso, cioè la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa e mezzo governo; non solo i big sponsor Aci, Poste e Trenitalia (per la gioia di Francesco Lollobrigida); non solo la sfilza di amministratori delegati e presidenti di associazioni di settore. Santanchè è la protagonista assoluta: punto stampa iniziale, quattro interventi suoi in programma, una certa trance agonistica ("sta arrivando Ignazio, scusate devo correre...."), sale e scende dal palco dopo ogni panel, sempre microfonata.

Si parte con l'inno nazionale, con le frasi in stile occhi del cuore - la soap di Boris - proiettate sullo schermo dietro al palco ("L'Italia è il paese dei sogni dove il sole splende sempre", firmato 'anonimo') e una lunga sequela di frasi fatte della ministra: dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani, siamo un Paese unico al mondo, dobbiamo fare squadra, ci dobbiamo meravigliare della nostra Italia, non siamo secondi a nessuno. "Questa non è una passerella di ministri", dice sempre Santanchè, lo ripete due o tre volte e sa un po' di excusatio non petita, accusatio manifesta. Dopodiché la ministra il turismo lo conosce bene anche per le esperienze passate da imprenditrice e gestore del famoso Twiga, quindi sa come trattare gli ospiti, giornalisti compresi: navette per chi arriva da Milano; busta regalo all'ingresso con gianduiotti, riso, nocciole e torroncini; ricco buffet; cena di gala; ospitalità in albergo per la notte.

Larussa e la battuta su Santanchè: "Vado a Baveno, dove non so cos'ha organizzato..."

Conducono Nicola Porro e Pietro Senaldi e sembra quindi di stare su Rete 4. Tutto è molto ovattato ma poi anche troppo. I giornalisti vengono confinati nella sala stampa (Planetario 2, si chiama così lo stanzone al piano -1), possono seguire l'evento solo da uno schermo, in collegamento. Gli spazi comuni sono militarizzati, per così dire: il badge giallo del cronista è una specie di lettera scarlatta, appena c'è il potenziale rischio di incontrare o interloquire con un ospite arrivano un paio di solerti controllori ad evitare ogni contatto e a rispedire i giornalisti da dove sono venuti. Paura di qualche gaffe? Di qualche parola di troppo? Ansia di controllo? Vai a sapere...