Meloni contro tutti in Senato. Attacca i sindacati, Conte e a Renzi dice: "Ci dia una mano con il suo amico bin Salman sui prezzi della benzina"

Question time dai toni accesi quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Senato. Nonostante il ringraziamento all’opposizione “bipartisan” sul ddl contro la violenza sulle donne, non sono mancati i botta e risposta dai toni accesi.

A partire da quello con Matteo Renzi. Il senatore di Italia viva ha puntato il dito contro la mancata coerenza della presidente del Consiglio che "si è fermata all'opposizione". Quindi ha contestato il "disegno paradisiaco che ha fatto e che non corrisponde alla realtà del Paese" e le promesse sul taglio delle accise sulla benzina ricordando che in un video fatto dalla leader di FdI è stata "una straordinaria attrice" nella parte di un'automobilista.

Meloni ha ribattuto ringraziando ironicamente Renzi per il suo "assist":"non mi aspettavo questa opportunità". Dunque ha citato la cresciuta fiducia dei mercati, "la promozione di 4 agenzie di rating, che non sono di solito buone su questa materia", il fatto che "lo spread sia ai minimi da molto tempo, sono dati che dicono qualcosa in più rispetto alle valutazioni delle opposizioni". Poi la punzecchiatura sulla benzina: "Noi non abbiamo la bacchetta magica per i miracoli. Come lei sa, il costo della benzina dipende soprattutto dalla scelta dei paesi che detengono il petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico Bin Salman (il presidente dell'Arabia Saudita, ndr), forse ci aiuta ad abbassare il prezzo. Visto che ha buoni rapporti, faccia da ponte per aiutare gli italiani".

In seguito, la premier ha lanciato una frecciatina contro i sindacati. "Sull'attenzione messa per i rinnovi contrattuali, – ha detto Meloni – devo dire che questo ha portato un cambio di atteggiamento da parte di alcune organizzazioni sindacali. Prima avevano una mobilitazione contenuta, ho registrato dal 2012 al 2022 circa 6 scioperi generali, ora se ne fanno due ogni anno, ma anche questa è una buona notizia", ha ironizzato.

La presidente del Consiglio incontrerà comunque le parti sociali domani a Palazzo Chigi alle 15.30 sulla manovra.

Infine l’affondo – pur senza nominarlo – contro Giuseppe Conte, rispondendo a un'interrogazione del M5s riferita al conflitto in Ucraina e alla telefonata truffa orchestrata dai due comici russi Vovan e Lexus. "Sono fiera di essere lontana anni luce dal modello chi prima di me si dimostrava condiscendente in privato e poi mostrava i denti a favore di telecamera o votava il sostegno militare a Kiev - finché si trattava di mantenere il proprio posto al governo - per poi decidere di sostenere che non andasse più aiutata Kiev quando è passato all'opposizione per guadagnare un consenso facile".