Carburanti, prezzi ancora in calo: la benzina in modalità self a 1,827 euro
di Fausta Chiesa
Un avvio caute per le Borse europee quello di giovedì 16 novembre (qui le quotazioni in tempo reale) , dopo l’incontro tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping ritenuto concludersi con risultati modesti: con le relazioni tra Stati Uniti e Cina ai minimi termini, i due leader hanno concordato di riprendere le comunicazioni tra i rispettivi eserciti, di cooperare per bloccare la produzione di fentanyl e di avviare un dialogo sui rischi dell’intelligenza artificiale. Se Londra e Parigi sono lievemente negative, Milano dopo i primi scambi al ribasso si è portato in territorio positivo e intorno alle 9 e 30 sale dello 0,26 per cento a 29.544 punti, avvicinandosi sempre di più al record storico di 29.600 punti registrato ad aprile del 2008, anno in cui a causa delle recessione e della crisi dei subprime con il fallimento di Lehman Brothers a settembre i mercati finanziari sono crollati. Anche Francoforte è in rialzo di quasi mezzo punto percentuale e Madrid è la migliore con +0,7 per cento.
Nel listino principale si mette in mostra A2a (+2,7%). Bene anche Erg (+1,9%), Hera (+1,1%), Enel (+0,6%). Seduta positiva anche per Leonardo che guadagna l’1,6% e Nexi l’1,1%. Poco mosse le banche con Unicredit (+0,7%), Mps (+0,4%), Intesa (+0,1%), Bper (+0,06%) e Banco Bpm (-0,1%). Acquisti su Tim (+0,3%), alle prese con le vicende legate alla vendita della rete. Avanza Generali (+0,5%), in vista del consiglio d’amministrazione che approverà i conti. Seduta in calo per le auto con Iveco che cede lo 0,2%, all’indomani della presentazione dei nuovi prodotti, Cnh (-0,3%) e Stellantis (-0,4%). In calo l’energia con il prezzo del petrolio che continua a scendere. Eni cede lo 0,5%, Tenaris (-0,6%), Saipem (-1,5%). In fondo al listino Diasorin (-2,9%). Su Stm (-0,7%) scattano le prese di profitto dopo il balzo della vigilia.
Dopo una serie di sedute positive, innescata dal rallentamento superiore alle stime dell’inflazione americana, gli investitori che tengono d’occhio eventuali segnali di un graduale raffreddamento dell’economia (in arrivo una carrellata di indicatori macro sulle due sponde dell’Atlantico, in Usa in particolare i numeri sul lavoro e sui prezzi all’importazione). Tuttavia, secondo alcuni osservatori, è opportuno non farsi prendere da un eccessivo ottimismo, perché la Federal Reserve potrebbe non avere fretta di tagliare i tassi a breve termine, anche se ulteriori rialzi sembrano fuori discussione. Indicazioni sulla traiettoria che seguirà la Bce potranno invece arrivare oggi con gli interventi della presidente Christine Lagarde e del vicepresidente Luis de Guindos. Nel frattempo, mentre il Medio Oriente resta osservato speciale, il sentiment dei mercati non trae beneficio dall’incontro.
Si è arrestato, dopo tre giorni, il rally delle Borse e i listini in Asia ritracciano. Tokyo ha chiuso in calo dello 0,28%, Hong Kong - dove la seduta è ancora in corso - cede l’1,2%, Shanghai lo 0,3%, Shenzhen lo 0,9 per cento. Anche qui, è l’incontro tra Biden e Xi a deludere, con le prove di disgelo che non hanno convinto, anche perché durante la conferenza stampa il presidente americano lo chiama di nuovo «dittatore» e secondo gli osservatori finanziari questo getta un’ombra sui progressi compiuti al vertice di San Francisco.
Petrolio in ribasso, dopo l’aumento delle scorte americane di energia: i future del Wti dicembre perdono lo 0,61% a 76,19 dollari al barile, quelli del Brent gennaio lo 0,5% a 80,78 dollari. Poco mossi i prezzi del gas naturale scambiato ad Amsterdam: i future dicembre, dopo avere segnato una prima posizione a 47 euro al megawattora, salgono dello 0,13% a 47,1 euro. La moneta unica si rafforza e torna sopra 1,08 dollari, passando di mano a 1,0835 (da 1,0724 alla chiusura precedente). L’euro unica vale anche 164,033 yen (da 162,67) e il cross dollaro/yen è a 151,386 (da 150,63).
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