OpenAI, Microsoft sotto la lente della Commissione Ue: «Investimento da valutare, minaccia la concorrenza»
di Alessia Conzonato
Alphabet, casa madre di Google, licenzierà centinaia di dipendenti. I tagli colpiranno in particolare le divisioni dedicate allo sviluppo dell’assistente vocale e della realtà aumentata. Il gruppo ha detto che alcune centinaia di ruoli verranno eliminati nel team hardware responsabile di Pixel, Nest e Fitbit e la maggior parte delle persone del team di realtà aumentata (AR) lascerà l’azienda. La riduzione del personale riguarderà anche centinaia di ruoli nel team centrale di ingegneria. In uscita anche i co-fondatori di Fitbit James Park ed Eric Friedman.
L’obiettivo della riduzione di organico è contenere le spese: fra gennaio e settembre del 2023 i costi della big tech sono aumentati del 6% a 160 miliardi di dollari. Nello stesso periodo i ricavi di Alphabet sono aumentati in egual misura, attestandosi a 221 miliardi, mentre l’utile è cresciuto del 15% a 53 miliardi. Numeri che hanno suscitato la protesta dell’Alphabet Workers Union, un sindacato interno a Google. «I nostri membri e compagni di squadra lavorano duramente ogni giorno per creare ottimi prodotti per i nostri utenti e l’azienda non può continuare a licenziare i nostri colleghi mentre guadagna miliardi ogni trimestre», ha affermato la rappresentanza su X, l’ex Twitter. «Non smetteremo di lottare finché i nostri posti di lavoro non saranno al sicuro!»
Da parte sua, Alphabet ha motivato la decisione con la necessità di reperirei risorse da investire sullo sviluppo di nuove tecnologie e, in particolare, dell’intelligenza artificiale, un’innovazione dall’enorme potenziale ma anche una minaccia esistenziale per Google che si vede insidiata da OpenAI e dal suo maggior finanziatore, Microsoft. Alcune delle persone colpite dall’ultimo round di tagli potranno perciò candidarsi per altre posizioni all’interno di altre divisioni.
di Alessia Conzonato
Già a inizio 2023 Alphabet era stata la prima big tech a intraprendere licenziamenti: a gennaio il ceo Sundar Pichai aveva annunciato che il gruppo avrebbe effettuato nel corso dell’anno 12 mila tagli, il 6% dell’intero organico. Altri colossi digitali come Meta, Amazon e Microsoft si sono presto allineati, comunicando riduzioni di organico nell’ordine delle migliaia di addetti. La tendenza si è poi allargata all’intera industria tecnologica, alle prese con l’aumento degli interessi sul debito e la fine della cavalcata post-pandemica. L’anno scorso si è così concluso con oltre 260 mila licenziamenti da parte di 1186 aziende digitali, calcola il sito Layoffs.fyi. Si vedranno numeri simili anche nel 2024? L’anno non è iniziato nel migliore dei modi. Nei primi 11 giorni di gennaio già 24 società tecnologiche hanno annunciato tagli, per un totale di 3331 licenziamenti. Fra loro figura anche Amazon che sta eliminando centinaia di posti di lavoro in tre sue controllate: Twitch, Prime Video e gli studios MGM.
Nel frattempo, l’avvocato generale Juliane Kokott ha suggerito alla Corte di Giustizia dell’Ue di respingere il ricorso di Google e, pertanto, di confermare l’ammenda di 2,4 miliardi di euro al motore di ricerca inflitta nel 2017 per aver favorito il proprio servizio di comparazione di prodotti. «Come stabilito dalla Commissione e confermato dal Tribunale, Google ha utilizzato la propria posizione dominante nel mercato dei servizi di ricerca generale come leva per favorire il proprio comparatore di prodotti visualizzando in maniera preferenziale i suoi risultati», si legge in una nota della Corte sulle conclusioni dell’avvocato generale. Il parere non è vincolante, ma nella maggior parte dei casi i giudici non se ne discostano, quantomeno riguardo al merito della decisione.
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
11 gen 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Francesco Bertolino
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
di Alessia Conzonato
di Rita Querzèrquerze@corriere.it
di Redazione Economia