Se l'India esporta il terrorismo di Stato in Occidente per eliminare i leader Sikh

A furia di sentirsi dire quanto � indispensabile all’Occidente, l’India di Narendra Modi ne sta approfittando? � arrivata a pensare che tutto le � permesso, ivi compreso l’assassinio di oppositori politici – definiti terroristi – sul territorio di paesi occidentali?

Prima in Canada, poi negli Stati Uniti, due incidenti di rilievo stanno turbando l’atmosfera idilliaca che si era instaurata nei rapporti tra la pi� vasta democrazia del mondo e i suoi alleati occidentali. Al centro della tensione c’� la questione Sikh, una minoranza etnico-religiosa che altre volte in passato ha segnato la storia del paese in modo tragico: nel 1984 la premier Indira Gandhi fu assassinata da due guardie del corpo Sikh, dopo che l’esercito indiano ai suoi ordini aveva perpetrato una strage di separatisti Sikh.

Oggi l’attenzione si concentra sulla vasta diaspora dei Sikh nel mondo intero (esiste una comunit� importante anche in Italia). Alcuni dei loro leader in esilio vengono designati ufficialmente come terroristi dal governo di New Delhi; una definizione che solitamente non � condivisa dai governi occidentali dove questi personaggi hanno trovato asilo. Perci� ordinare a dei sicari di assassinarli � una scelta illegale, temeraria, gravida di conseguenze.

Finch� i servizi segreti indiani ordiscono trame e comandano esecuzioni in paesi limitrofi, come il Pakistan, le ripercussioni politiche sono limitate: tanto pi� che l’intelligence della teocrazia islamica pakistana a sua volta appoggia (da sempre) gruppi terroristici e attentati sul suolo indiano. Ma nel giugno di quest’anno l’India ha spostato questo genere di operazioni in tutt’altro scenario. Un leader Sikh � stato ucciso in Canada. Polizia e magistratura canadesi hanno raccolto le prove secondo cui i sicari di quell’esecuzione erano manovrati da New Delhi. Il governo indiano ha respinto le accuse, ma non ha offerto un’adeguata cooperazione con quello di Ottawa per fare luce sull’episodio. Le relazioni diplomatiche sono entrate in una crisi profonda, i rapporti tra Narendra Modi e il premier canadese Justin Trudeau sono precipitati ai minimi storici, l’incidente non � stato del tutto superato ad oggi.

Molto pi� di recente, si � scoperto che all’attentato compiuto in Canada doveva seguirne uno negli Stati Uniti. Sempre nel mese di giugno. In quel caso per� l’esponente Sikh si � salvato dall’esecuzione, perch� diversi corpi di polizia americani hanno sventato l’attentato. In un’operazione congiunta organizzata dall’Fbi e dal corpo anti-narcos, la Dea, il regista indiano dell’attentato Nikhil Gupta � stato neutralizzato, poi arrestato mentre si trovava nella Repubblica Ceca il 30 giugno. I dettagli di questa operazione sono stati rivelati solo pochi giorni fa. A rendere ancora pi� clamorosa la notizia, c’� una coincidenza di date: l’esponente Sikh doveva essere assassinato sul territorio Usa in una data molto vicina alla visita di Stato di Narendra Modi alla Casa Bianca. In quell’occasione Joe Biden riserv� al leader indiano un’accoglienza trionfale, per sottolineare la partnership strategica tra le due superpotenze.

Questo induce a ricordare il contesto geopolitico globale che ha alimentato una “luna di miele” tra America e India. Dato il suo antico e strutturale antagonismo verso la Cina, l’India viene corteggiata dagli Stati Uniti almeno dai tempi di George W. Bush. Le relazioni bilaterali si sono rafforzate senza interruzioni, sia sotto Barack Obama che Donald Trump. Oggi l’India fa parte del Quad, il quadrilatero delle democrazie dell’Indo-Pacifico, un’alleanza strategica costruita da Washington che include anche Giappone e Australia. La collaborazione militare tra America e India continua a crescere. Sul versante economico, da quando l’America tenta di ridurre la propria dipendenza dalla Cina, l’India � diventata una destinazione ideale per il cosiddetto “friend-shoring”, cio� le rilocalizzazioni di fabbriche e investimenti in paesi amici. Un caso emblematico, il pi� citato, riguarda un’azienda-icona come Apple: partendo dalla situazione che la vedeva assemblare l’80% dei suoi prodotti in Cina, il chief executive Tim Cook si � dato l’obiettivo di produrre almeno il 40% tra India e Vietnam. Nel 2023, anche grazie al flusso di investimenti stranieri, la crescita del Pil indiano supera in velocit� quella del Pil cinese.

Sapendo di essere divenuta indispensabile all’Occidente in questa fase in cui le mappe della globalizzazione vengono ridisegnate, l’India sta approfittando del suo potere contrattuale per prendersi delle libert� eccessive? Si � gi� visto che New Delhi non rinuncia mai a mettere il proprio interesse nazionale sopra ogni altra considerazione. Dopo l’invasione russa in Ucraina, Modi si � rifiutato di applicare le sanzioni occidentali contro Mosca. Lo ha fatto perch� non vuole rinunciare alle forniture di gas, petrolio e armi dalla Russia; inoltre non vuole avere un “altro nemico asiatico” oltre a Cina e Pakistan.

Per considerazioni analoghe l’India continua a importare petrolio dall’Iran, in violazione delle sanzioni Usa. In molti consessi internazionali, dai Brics fino al G20 di cui ha esercitato la presidenza, l’India tende a presentarsi come una leader del Grande Sud globale, in grado di fare da ponte tra l’Occidente e i paesi emergenti, sempre conservando la propria autonomia. Fin qui ha goduto di comprensione e tolleranza nelle cancellerie occidentali. Nel caso delle esecuzioni di Sikh, tentate o realizzate negli Stati Uniti e in Canada, se davvero c’� stato un via libera del governo Modi, si � varcata una soglia pericolosa.

A casa sua il governo Modi continua ad avere un consenso maggioritario. In primavera ci saranno le elezioni legislative nazionali. Nei giorni scorsi ci sono stati dei test importanti in alcuni Stati (l’India � una Repubblica federale), i pi� importanti sono stati stravinti dal Bjp, il partito nazionalista ind� di Modi. L’elettorato coinvolto da queste votazioni locali � consistente: una popolazione di 240 milioni. Il Bjp ha rafforzato la maggioranza che gi� aveva nello Stato del Madhya Pradesh, e ha conquistato la maggioranza nel Rajasthan e nel Chattisgarh.

In tutti questi test si � avuto conferma che il partito del Congresso – la sinistra d’ispirazione socialista guidata dalla dinastia dei Gandhi – � ben lungi dall’aver superato la sua crisi di credibilit�.

5 dicembre 2023, 18:03 - modifica il 5 dicembre 2023 | 18:03

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