Test psicoattitudinali ai magistrati, alta tensione: la maggioranza in difesa di Nordio
di Martina Zambon
Orari improponibili, anche di quindici ore al giorni, turni sfiancanti, la sensazione sempre di dover ricambiare (altrimenti si viene percepiti come ingrati) per una formazione che invece viene definita scadente. Utilizzati per coprire i buchi di organico, i medici specializzandi spesso lamentano di essere pagati meno di una badante. Circolano sulle loro chat proiezioni da far accapponare la pelle, quattro euro l’ora sostengono alcuni di loro, che si lamentano inviando ogni giorno centinaia di lettere alla casella postale delle associazioni di rappresentanza che spuntano ora come funghi. Stanno cominciando a fare lobby, battono i pugni, perché si sentono poco tutelati.
di Martina Zambon
«Cara Als, …», attaccano. Dimenticano il nome: «Vi prego l’anonimato», implorano per timore di ripercussioni, ha denunciato di recente un articolo di Avvenire. Dovrebbero beneficiare di una formazione superiore, ma reggono sulle loro spalle interi reparti ospedalieri. Con ripercussioni sul loro futuro nel Servizio sanitario nazionale e sulla loro salute mentale. A fronte di 38 ore settimanali previste dai contratti, sostengono gli specializzandi, gli straordinari sono una routine quasi quotidiana.
Per questo di recente è dovuta intervenrie una nota del ministero della Salute per segnalare che sì, anche per gli specializzandi, valgono «le stesse regole comunitarie relative alla durata massima di 48 ore dell'orario di lavoro medio settimanale, al periodo di riposo minimo giornaliero di 11 ore consecutive, nonché al periodo di riposo settimanale minimo di 24 ore consecutive». Sembra paradossale ma è dovuta intervenire una nota del dicastero vigilante per segnalare che anche i medici specializzandi hanno dei diritti ma nelle aziende ospedaliere forse qualcuno se n’è dimenticato.
«Il settore Anaao Giovani e l'Associazione ALS ringraziano la Direzione Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN del Ministero della Salute, e più precisamente la Direttrice Dottoressa Mariella Mainolfi. Non si può non considerare questa recente nota come una svolta epocale - scrivono gli specializzandi - considerato che deriva anche e soprattutto da nostre diverse segnalazioni e considerato soprattutto che contiene una formale raccomandazione alla massima diffusione di quanto espresso affinché nell'ambito delle reti assistenziali sia garantito il ricorso a strumenti di rilevazione delle presenze, sollecitandone l'implementazione ed il rafforzamento presso le strutture sanitarie delle reti ove si svolge la formazione, raccomandazione già recepita dal Ministero dell'Università ed inviata a tutti gli atenei sede di scuola di specializzazione».
Ora questo piccolo esercito di oltre 24mila giovani camici bianchi può aver una spinta fondamentale grazie alle risorse del Pnrr. Anche perché la norma già esiste, ma quello che mancano solo i fondi ma l’Europa potrebbe venire in soccorso. Già dal secondo anno di corso (che durano anche 5 anni) infatti possono essere assoldati nelle corsie con contratti a tempo determinato: la norma, dicevamo esiste già dal 2018, sperimentata durante la pandemia è diventata strutturale con il decreto bollette del 2023, riporta il Sole 24 Ore. Un emendamento al decreto legge Pnrr potrebbe sbloccare le assunzioni a tempo determinato. Una possibile soluzione per scalare la montagna delle liste d’attesa che affliggono i pazienti a rischio.
Nuovi medici per il Pronto Soccorso: in Veneto si candidano in 212, ne servivano 160
Medici in Lombardia: il rompicapo dei numeri. Perché oggi sono pochi ma tra 10 anni saranno troppi
Salute, l'allarme dei primari: «Il nuovo assetto della Sanità rischia di demotivare i medici»
Covid, cosa resta in Emilia-Romagna 4 anni dopo. I guardiani dei virus: «Mai più impreparati»
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18