Le decisioni del Cdm: ok a premierato, concordato per le partite Iva e Piano Mattei per l’Africa
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
La cabina di regia sarà presieduta dalla premier Giorgia Meloni e composta dal ministro degli Esteri in qualità di vicepresidente, dagli altri ministri, dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, da Cassa depositi e prestiti e Sace. Il decreto legge sul «Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei», approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, si compone di sette articoli che definiscono la governance, le scadenze, gli obiettivi e, in linea di massima, i contenuti del piano. Ma molti aspetti sono ancora da definire e dovranno essere chiariti nei prossimi mesi: dai Paesi coinvolti all’ammontare delle risorse destinate ai singoli Stati. «L’impressione è quella della creazione dell’ennesimo, complesso, e costoso ingranaggio burocratico, senza voler preventivamente chiarire finalità, obiettivi e modalità di conseguimento degli stessi», è il giudizio del Wwf. Una critica condivisa anche dalle opposizioni che hanno parlato di «scatola vuota».
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Il Piano, si legge nel decreto, avrà durata quadriennale e potrà essere aggiornato anche prima della scadenza: tra i suoi obiettivi, coordinare iniziative pubbliche e private rivolte a Stati del Continente africano. Inoltre il testo prevede «la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi e l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali», rimane da definire con quali modalità e chi saranno gli attori coinvolti. I ministri hanno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto per trasmettere una relazione sulle iniziative rivolte a Stati del Continente africano programmate o in corso di svolgimento e proposte di linee di azione e di riforma. Entro novanta giorni da questa scadenza la cabina di regia deve completare la definizione del Piano e trasmetterlo al Consiglio dei ministri per la sua deliberazione. Ogni anno il Parlamento sarà aggiornato sullo stadio di attuazione del Piano Mattei: il rapporto dovrà essere trasmesso alle Camere entro il 30 giugno.
di Valentina Iorio
Il Piano Mattei potrà contare anche su una «struttura di missione», il cui coordinatore sarà individuato tra gli appartenenti alla carriera diplomatica. La struttura di missione avrà il compito di assicurare supporto alla cabina di regia e predisporrà la relazione annuale da inviare al Parlamento. Sarà composta da due dirigenti di livello, tra cui il coordinatore, due unità dirigenziali di livello non generale, quindici unità di personale non dirigenziale e un contingente di esperti nel limite di spesa complessivo annuo di 500.000 euro.
Nel decreto le uniche spese menzionate sono quelle relative agli oneri della struttura di missione sono stimati in 2,6 milioni di euro l’anno, a decorrere dal 2024. In una bozza della Manovra circolata nelle scorse settimane era previsti l’istituzione di un Fondo per la Cooperazione Orizzontale per l’Africa, a cui venivano destinati 600 milioni su tre anni spostando risorse dal Fondo italiano per il clima. Ipotesi che aveva suscitato le proteste degli ambientalisti. Ma nel testo della Manovra approdato al Senato del Fondo per l’Africa non c’è più traccia. Bisognerà quindi aspettare qualche altro mese prima di capire quante e quali risorse saranno destinate a rafforzare la cooperazione con l’Africa.
Gli ambiti di intervento del Piano Mattei sono moltissimi: cooperazione allo sviluppo; promozione delle esportazioni e degli investimenti; istruzione, formazione superiore e formazione professionale; ricerca e innovazione; salute, agricoltura e sicurezza alimentare; approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche; tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici; ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali; valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili; sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile; promozione dell’occupazione; turismo, cultura, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali.
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26 nov 2023
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