Joe Biden ha un problema con i giovani, ma Gaza non c'entra
Sorpresa: Joe Biden ha un problema di consenso tra i giovani, però la causa non è la tragedia della Striscia di Gaza. La visibilità delle proteste nei campus universitari americani ha creato l’impressione che questa generazione deciderà come votare il 5 novembre in base al comportamento del governo Usa in Medio Oriente. Invece continuano ad affluire sondaggi che forniscono una diagnosi diversa. La Palestina interessa, appassiona e mobilita solo una frangia di giovani, mentre la maggioranza si orienta su altri temi come l’economia (anche quando è filo-palestinese).
Il primo sondaggio in tal senso è stato compiuto dallo Harvard Institute of Politics, su una platea di intervistati compresi fra i 18 e i 29 anni di età. In questa fascia il parere sulla politica estera di Biden in Medio Oriente è nettamente negativo: il 76% la disapprova, solo il 18% è favorevole. Quindi è chiaro da che parte sta questa generazione nel conflitto. Però solo il 2% degli intervistati mette Gaza in cima alle preoccupazioni; i temi di gran lunga più importanti sono quelli economici (27% delle risposte mette l’economia al primo posto). Un conto sono le simpatie prevalentemente filo-palestinesi, altra cosa il comportamento alle urne, stando a questo sondaggio.
Un’indagine demoscopica ancora più recente è quella commissionata dal settimanale The Economist alla società YouGov. Quest’ultima risale a fine aprile e quindi è stata compiuta all’apice delle proteste studentesche e delle occupazioni nei campus. Gli intervistati anche in questo caso hanno fra i 18 e i 29 anni di età. Il 22% cita l’inflazione come il problema numero uno. La politica estera anche in questo caso ottiene un modesto 2% di risposte, relativamente alla sua importanza per orientare il voto.
Il quadro fornito da questi due sondaggi corregge l’impressione che Gaza possa spostare in modo determinante i comportamenti elettorali dei giovani il 5 novembre. I cortei e le occupazioni dei campus vengono ridimensionati come segnale rappresentativo di una generazione. È probabile che anche tra gli studenti ci siano minoranze di attivisti e una maggioranza silenziosa, la quale subisce le perturbazioni della vita accademica e degli studi come un danno.
A livello di opinione pubblica generale, includendo tutte le età, si conferma uno spostamento degli americani a favore della causa palestinese. L’istituto Gallup nel suo ultimo sondaggio sul tema rileva 51% di intervistati che si dicono più simpatizzanti con Israele e 27% con i palestinesi, mentre un decennio fa le risposte in favore dei palestinesi erano meno della metà, solo 13%. La componente giovanile contribuisce in modo determinante a questo spostamento.
I giovani però, come la maggioranza della popolazione, andranno o non andranno a votare il 5 novembre, e sceglieranno questo o quel candidato, lasciandosi influenzare da altri temi più che da Gaza. L’alta inflazione e altri problemi economici possono danneggiare Biden più del suo sostegno a Israele. Resta invece possibile che il conflitto israelo-palestinese sottragga a Biden altre categorie di elettori, in particolare gli immigrati di origine araba e islamica, concentrati in Stati-chiave come il Michigan.
8 maggio 2024, 18:12 - modifica il 8 maggio 2024 | 18:13
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