Parigi 2024, Italia da record ma non con le squadre: «Situazione deludente». De Giorgi:«Il calcio ha altre priorità»

diFlavio Vanetti

Sono 403 i pass Olimpici conquistati per Parigi 2024, più che a Tokyo. Manca però il basket, che nel 2021 c'era, e sono croniche le defezioni di calcio, pallamano, hockey su prato e rugby

Parigi 2024, Italia da record ma non con le squadre:  «Situazione deludente»

Paolo Nicolato e Gianmarco Pozzecco, c.t. della Under 21 di calcio e della Nazionale di basket (Ansa, Epa)

Sarà un’Italia da 403 pass olimpici, salvo ritocchi al rialzo, quella che vedremo ai Giochi di Parigi dal 26 luglio al 12 agosto. Sono 19 in più rispetto alla spedizione di Tokyo, quindi è già record. Ma chissà perché più che a questo dato — foriero pure di un più ampio raggio d’azione nella caccia alle medaglie (46, dicono negli Usa) — si guarda, con relativo mal di pancia, al fatto si sono qualificate solo quattro squadre e di due soli sport, volley e pallanuoto.

L’ultima bocciatura, quella del basket maschile del c.t. Gianmarco Pozzecco nel pre-olimpico in Portorico, ha chiuso i conti al ribasso rispetto a tre anni fa e ai sei team di quattro sport differenti. In Giappone i cestisti, in quei giorni guidati da Romeo Sacchetti, c’erano (presenti pure le ragazze del 3x3) e questo è un passo indietro doloroso che si aggiunge a defezioni inevitabili, perché baseball e softball sono usciti dal programma, in attesa di rientrare a Los Angeles 2028. Di contro c’è la nota positiva del Setterosa di pallanuoto, che stavolta non ha mancato il colpo. Restano invece confermate, in qualche caso croniche, le defezioni di calcio, pallamano, hockey su prato e rugby.

C’è un buon motivo per consolarsi? Senza nascondere che in ambienti Coni la situazione viene definita deludente, se non imbarazzante, la risposta è sì. La presenza di quattro squadre evita infatti di rinverdire il pessimo ricordo di Seul 1988, ultima edizione al di sotto di quel numero. Ma non bisogna campare di contentini, serve guardare al domani con l’idea di una riscossa.

Ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò, era felice per il numero dei pass individuali, ma ha anche sottolineato la «sproporzione tra le componenti dei singoli atleti e quelle delle squadre, un dato di fatto ineludibile».

Lo scenario del 2028 però cambierà, anche grazie all’inserimento del cricket (nel format T20), del flag football e del lacrosse, visto nei Giochi di un passato lontanissimi, 1904 e 1908. Quindi le novità aiuteranno, non si dovrà fallire: «A livello numerico — riprende Malagò — gli sport di squadra cresceranno e bisognerà farsi trovare pronti».

Il messaggio vale soprattutto per i due grandi malati, calcio e basket. L’ultima volta del pallone italico ai Giochi risale a Pechino 2008 — dove la squadra, che contava giocatori del livello di Montolivo, Marchisio e Giuseppe Rossi, venne eliminata dal Belgio —, poi è calato il buio. 

Nel giugno 2023 all’Europeo di categoria ha perso il tram per Parigi la Under 21, in quel momento guidata da Paolo Nicolato. E chi in Francia invece andrà, come Fefé De Giorgi, c.t. del volley maschile, rispolvera una riflessione non nuova: «Senza dubitare della serietà dei calciatori, mi viene da dire che il mondo del pallone non mette ancora i Giochi in cima ai pensieri, essendo più attratto da un Mondiale o da un Europeo». Quanto al basket, la spiegazione del «no Paris» sta, infortuni a parte, nella stanchezza e nell’afflosciamento di un gruppo che dovrà essere ripensato negli uomini e, forse, pure nel modo di giocare.

Però le bocciature non dipendono solo dagli errori. Ci sono anche scenari precisi, ricordati da Malagò: «A Tokyo gli atleti erano 11.600, a Parigi saranno 10.400. La riduzione va a discapito delle qualificazioni. Le quote continentali, infine, penalizzano, come nel basket. Detto questo la Under 21 di calcio aveva tutto per farcela e pure i cestisti avrebbero potuto combinare di più».
 
Ormai è andata così. In attesa delle prodezze dei singoli, tiferemo per waterpolo e volleyball. A proposito: essere solo in quattro darà un surplus di stress alle squadre presenti? La parola di nuovo a De Giorgi: «Noi della pallavolo siamo quelli dai quali ci si aspetta sempre la medaglia. Aumenta la pressione? Forse, ma cresce anche la soddisfazione per avere gli occhi addosso».

9 luglio 2024 ( modifica il 9 luglio 2024 | 07:38)

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