Così Sinner ha battuto Djokovic in Coppa Davis: i tre match point annullati, il senso di squadra

di Gaia Piccardi, inviata a Malaga

Jannik Sinner svela come ha annullato i tre match point al serbo: �Le palle erano quasi nuove, ho pensato al servizio�. Storia della sua trasformazione: dalle Atp Finals alla Coppa Davis � diventato un leader

Così Sinner ha battuto Djokovic in Coppa Davis: i tre match point annullati, il senso di squadra

MALAGA �Contro l’Australia cercheremo di far vedere di che pasta siamo fatti�. Siamo. � nella prima persona plurale del tempo presente la differenza tra il n.4 del mondo e il leader della squadra. La trasformazione di Jannik Sinner si � compiuta sotto i nostri occhi tra Torino e Malaga: senza le due sfide (vinta nel girone, persa in finale) delle Finals, la missione in Davis (duplice: singolo e doppio) non sarebbe stata possibile perch� le spalle di Jannik non sarebbero state abbastanza larghe da reggerla. E invece, nella stessa stanza da cui � appena uscito Djokovic in frantumi (�� colpa mia, ho sprecato tre match point: mi prendo la responsabilit� dell’eliminazione della Serbia�), entrano i ricci rossi del ragazzo incredibile, che coprono due occhi stanchi ma spiritati. Ha visto (e fatto) cose che noi umani, eccetera. �Le statistiche non mi interessano — dice con il solito understatement —, siamo felici. Per me � tutto nuovo ma in questa finale di Davis c’� una combinazione di cose. Un gruppo giovane, che non � spaventato dalla pressione. E l’orgoglio di ritrovarci in questa posizione�.

La panchina azzurra l’ha strapazzato, stropicciato, spettinato (e, ai capelli, Jannik tiene). Dopo aver battuto Djokovic da solo � andato a dare il cinque agli azzurri, dopo averlo ribattuto con Sonego ha abbracciato uno ad uno i serbi, riserve comprese, perch� quella volta che pap� Hanspeter lo sgrid� per aver fatto gol senza passare la palla se la ricorda ancora. Una grande gioia condivisa � pi� intensa di una solitaria, per quanto bellissima. Il barone rosso l’ha capito facendone esperienza: �Quando ho battuto Novak nel girone delle Finals, a Torino, era stata un’emozione pi� personale — spiega, scegliendo con attenzione le parole —. Qui a Malaga ho pensato: aaah, siamo ancora vivi! Eravamo a un passo dall’uscire dalla Davis, va bene che ho vinto io ma abbiamo vinto insieme e con l’Australia in finale saremo ancora pi� squadra�.

La Squadra, per antonomasia, � quella del ‘76. Nick Pietrangeli ha portato fino a qui i suoi primi 90 anni (�Sinner ha un decennio davanti a s� per vincere tutto, bisogna fargli solo i complimenti�), gli altri sono a casa davanti alla tv ad ammirare questa squadra giovane e imberbe, che sta crescendo insieme ai muscoli del capitano Jannik. Cosa hai pensato davanti ai tre match point? �Le palle erano abbastanza nuove, mi sono concentrato sul servizio, sperando di ottenere punti gratis. Djokovic � sempre un test importante, per me�.

L’Australia, che in Davis non superiamo dal 1980 (finale persa a Praga con la Cecoslovacchia di Lendl, la quinta di otto raggiunte, inclusa quella odierna), oggi ci propone due sfide chiamate Alex De Minaur e Alexei Popyrin: il primo � stato la vittima sacrificale di Sinner a Toronto, primo Master 1000 sbranato; il secondo ha perso di recente da Arnaldi sul veloce di Shangai, ed � questo il motivo per cui Volandri potrebbe rimandarlo in campo come contro l’Olanda, sperando di evitare il doppio (gli aussie hanno due specialisti, Ebden e Purcell), anche se ormai viaggiamo tranquilli con l’asso nella manica Sinner-Sonego nel trolley. �Jannik ci d� fiducia, energia, tranquillit� gongola il c.t. lustrando il pezzo pi� pregiato dell’argenteria. L’idea di eguagliare la leggenda del ‘76 all’inizio della settimana sembrava pi� grande di noi. Adesso � a portata di mano e di Sinner, tanto vale approfittarne.

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26 novembre 2023 (modifica il 26 novembre 2023 | 07:47)

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