Apple, secondo downgrade in una settimana: l’iPhone manda in tilt Wall Street

Apple, secondo downgrade in una settimana: preoccupa l'iPhone Apple, secondo downgrade in una settimana: preoccupa l’iPhone

La domanda per l’iPhone preoccupa e Apple incassa il secondo downgrade in una settimana. Dopo Barclays due giorni fa («underweight») è ora Piper Sandler & Co. a rivedere al ribasso la sua valutazione su Cupertino da «overweight» a «neutral» in seguito alla debolezza del quadro macroeconomico della Cina che si farà sentire sulla domanda dell’iPhone. «Siamo preoccupati dalle scorte. I tassi di crescita hanno raggiunto il picco in termini di vendite di unità», ha detto Harsh Kumar motivando la sua decisione di tagliare il rating di Apple. Per Cupertino il downgrade è un nuovo colpo in un periodo difficile, che l’ha vista anche costretta a sospendere temporaneamente le vendite dell’Apple Watch a causa di una disputa sui brevetti con Masimo.

Il nodo riguarda il sensore per la misurazione dell’ossigeno, per il quale la società di apparecchiature mediche ritiene che Apple abbia violato alcuni suoi brevetti. Ma se i timori per la domanda dell’Apple Watch non agitano più di tanto, quelli per l’iPhone innervosiscono analisti e investitori considerato che lo smartphone continua a essere il motore di crescita di Cupertino. I titoli di Apple sono saliti del 50% nel 2023, con la capitalizzazione di mercato della società balzata a 3.000 miliardi di dollari proprio grazie all’ottimismo sulla tenuta dell’iPhone alla debolezza dell’economia. Di recente però i dubbi sulla capacità di Apple di competere con la cinese Huawei si sono moltiplicati, così come i rischi geopolitici legati alle tensioni fra Washington e Pechino.

Apple è l’unica grande big tecnologica ad aver registrato un calo dei ricavi negli ultimi quattro trimestri, in quella che è stata la sua scia negativa più lunga dal 2021. Nel quarto trimestre a pesare sulle vendite è stata proprio la Cina, dove i ricavi sono risultati pari a 15,08 miliardi, sotto i 17 miliardi previsti dal mercato. Wall Street stima che Cupertino chiuda l’esericizo fiscale 2024 con una crescita dei ricavi di solo il 3,6% e un aumento dell’utile del 7,9%. Le difficoltà di inizio d’anno di Apple a Wall Street hanno contagiato tutte le altre magnifiche sette che, in quattro sedute, hanno mandato in fumo 370 miliardi di capitalizzazione di mercato. Della frenata di Apple ne sta approfittando Microsoft: il colosso di Redmond accorcia le distanze in termini di valore e spera di poter compiere un sorpasso che le manca da anni.

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