Idrogeno e stoccaggio CO2: l’Italia diventerà l’hub mediterraneo (coi fondi Ue)

Idrogeno e stoccaggio CO2: così l'Italia (con i fondi Ue) punta a diventare l'hub del Mediterraneo  Idrogeno e stoccaggio CO2: così l’Italia (con i fondi Ue) punta a diventare l’hub del Mediterraneo

La dorsale italiana per il trasporto di idrogeno tra Italia, Austria e Germania è uno dei progetti inseriti nella prima lista Ue dei progetti di comune interesse (Pci) sulle infrastrutture energetiche selezionati dalla Commissione europea. L’obiettivo è fare dell’Italia un hub mediterraneo dell’idrogeno verso il Nord Europa, riconvertendo 2.700 km di gasdotti da Mazara del Vallo in Sicilia fino ai confini con la Svizzera a Passo Gries e con l’Austria a Tarvisio. Tra i progetti indicati come di comune interesse dall’esecutivo Ue ci sono anche le interconnessioni delle reti elettriche tra Corsica e Sardegna e tra Sicilia e Tunisia, due progetti analoghi per collegare Italia e Austria, il progetto già selezionato per la connessione gas con Malta e un progetto di trasporto e stoccaggio della CO2 che fa perno sul polo di Ravenna.L’elenco dei progetti di interesse comune sarà ora sottoposto all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio europeo, che avranno due mesi di tempo per accettare o respingere la lista ma non potranno modificarla.

La dorsale dell’idrogeno

Il «SoutH2-Corridor» è un progetto di Snam, le austriache Tag e Gca e la tedesca Bayernets per una rete di 3.300 km in grado di trasportare 4 milioni di tonnellate all’anno di idrogeno verde dal Nord Africa verso Italia, Austria e Germania. Entro 2030 la dorsale italiana dell’idrogeno diventerà un «tassello cruciale» secondo Snam. Questo progetto sarà in grado di assicurare oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal Piano RePowerEU. Il «SoutH2-Corridor» prevede il riutilizzo di buona parte delle infrastrutture esistenti riadattate per il trasporto dell’idrogeno, che rappresentano circa il 70% di quella che sarà la nuova rete.

Un hub della CO2 nel Mediterraneo

Con il progetto Callisto (Carbon Liquefaction transportation and Storage) Mediterranean CO2, invece, l’Unione europea punta a sviluppare un hub di CO2 multimodale ad accesso aperto nel Mediterraneo. Il progetto prevede la raccolta e il trasporto dell’anidride carbonica sia su terra (onshore), attraverso condotte già esistenti o nuovi gasdotti in superficie, sia via mare, ricevendo la CO2 liquefatta in Italia e in Francia, per poi procedere con lo stoccaggio finale nell’hub Ccs di Ravenna, che Eni sta sviluppando con Snam. L’hub di Ravenna che diventerà operativo dal 2027 avrà una capacità stimata in 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica. L’avvio della Fase 1 del progetto CCS Ravenna è previsto per l’inizio del 2024 con l’iniezione ai fini dello stoccaggio permanente di 25 mila tonnellate all’anno di CO2, catturate dalla centrale a gas di Casal Borsetti di Eni. Lo sviluppo industriale della Fase 2, il cui avvio è previsto entro il 2026, consentirà di raggiungere una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno al 2030, fa sapere l’azienda. Ulteriori espansioni potranno portare i volumi fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Lo scopo di questa iniziativa è perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione preservando nel contempo i livelli di produzione delle industrie ad alta intensità energetica presenti nella regione.

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