Mar Rosso, gli Houthi colpiscono una petroliera greca con un drone marittimo:«Danni gravi»

Da novembre i combattenti filoiraniani hanno provato ad ingaggiare bersagli civili e militari ricorrendo a mezzi di superficie, battelli radiocomandati dotati di cariche esplosive, di solito non meno di 500 chilogrammi. Incursioni, però, che sono state sempre sventate dalla coalizione occidentale con misure di difesa oppure con blitz preventivi contro le basi nello Yemen. 
Gli Houthi, con l’appoggio di Teheran, hanno messo a punto numerosi modelli di «barchini», tentando di renderli più sofisticati per impegnare gli avversari. È una strategia di lunga data in questo scacchiere dove agli inizi degli anni 2000 sono stati i terroristi di al Qaeda ad agire per primi prendendo di mira una petroliera e il cacciatorpediniere americano Cole (19 le vittime).
 L’attacco alla Tutor è stato accompagnato dall’annuncio del movimento di un’azione congiunta con “la resistenza irachena”, un doppio strike in direzione delle città israeliane di Haifa e Ashdod condotto con i “soliti” droni. Il segnale evidente di una sfida su un orizzonte ampio affidandosi a numerose opzioni.