Tennis, perché sono spariti gli specialisti della terra rossa. E per Sinner è un bene

di Gaia Piccardi

Il forfait di Nadal all’Atp di Montecarlo segna l’addio agli specialisti. Ormai pi� del 75% dei tornei si gioca su superfici rapide: �Lo esige il mercato, sulla terra le partite possono essere interminabili�. Anche Sinner pu� dire la sua: �� migliorato tanto�

Tennis, perché sono spariti gli specialisti della terra rossa. E per Sinner è un bene

Alle cinque de la tarde, preceduto dal tam tam (�� molto stanco...�) che induce anche i fan pi� scalmanati a un rispetto quasi sacrale, Jannik Sinner tocca la terra del centrale. Marted� � atterrato da Miami con il trofeo e il n.2 del ranking in stiva, poi ha girato a Ospedaletti (Imperia) uno spot per lo sponsor del lusso, adesso riprende confidenza con l’attivit� su cui sta edificando la sua piccola leggenda, in attesa del sorpasso a Djokovic che passeggia per il circolo con figlioletti e aria imperscrutabile: � rassegnato o vender� cara la pelle?

Se Sinner vince sul rosso allora diventer� in fretta il numero 1

Montecarlo (primo turno mercoled� contro Korda o Davidovich Fokina , semifinale con Medvedev o Zverev, finale contro il Djoker o Alcaraz, agli dei del tennis piacendo), Madrid (� nel programma con punto di domanda), Roma e Parigi ci daranno le risposte che cerchiamo. Il tennis torna sulla terra, sempre pi� veloce e dura e sempre meno per specialisti, ma tanto i terraioli puri non esistono pi� e l’estinzione ineluttabile del pi� sublime e versatile di essi, Rafael Nadal, ritirato dal torneo con il mal di schiena (�Il corpo non mi permette di competere�), segna un altro colpo basso del tempo che passa senza guardare in faccia nessuno. La sfida di Sinner, dominatore del veloce indoor e all’aperto dal Master 1000 di Toronto dell’agosto 2023 (con i picchi di Torino, Malaga, Melbourne e Miami), � fare copia e incolla del suo livello stratosferico sul rosso, dove ha vinto uno solo dei suoi 13 titoli (Umago 2022): solo cos�, difendendo appena 585 punti tra Montecarlo e Parigi (contro i 2315 del serbo), la scalata al n.1 sar� possibile in fretta.

�Jannik � migliorato tanto sotto tutti gli aspetti, dalla fisicit� alla capacit� di adattamento alle superfici — � l’analisi di Filippo Volandri, capitano del barone rosso in Coppa Davis, riportata in Italia dopo 47 anni di lontananza —. Con il suo gioco, pu� arrivare in fondo a ogni torneo�. Tanto pi� in un tennis cos� poroso, cio� aperto alle folate di chi � pi� in forma, e abbandonato dai terricoli puri, scomparsi come i dinosauri sotto la pioggia di talenti all around. �Una volta la stagione sulla terra era molto pi� lunga — spiega Francesco Cancellotti, n.21 del ranking nell’85, nato e cresciuto sulla polvere di mattone —, i giocatori come me era inutile che andassero fino in Australia per perdere subito (oggi � diverso: se esci al primo turno prendi 80 mila dollari!), infatti la preparazione stagionale la concentravamo a gennaio�.

Vero: �Ormai pi� del 75% dei tornei in calendario si gioca su superfici rapide� conferma Volandri, lo chiedono il mercato, i tempi televisivi (i match sul rosso rischiano di essere interminabili), l’attenzione calante della Gen Z, abituata a TikTok, i giocatori stessi. �Negli anni 80, da un’edizione all’altra i campi degli Internazionali a Roma divennero rapidissimi — ricorda Cancellotti, due volte negli ottavi di Parigi —, perch� senn� Agassi e gli americani non sarebbero mai venuti�. � il business, bellezza, ci si pu� fare poco o niente: �Come in tutti gli sport, comanda il dio denaro�. E le esigenze di un mondo in costante evoluzione: �Oggi chi non gioca bene su tutte le superfici, non � in grado di mantenere una classifica adeguata�. Oltre ai terraioli, sono scomparsi gli erbivori: la straordinaria qualit� (e longevit�) dei Big Three, capaci di vincere ovunque con eccezioni rarissime, ha suonato il gong per le generazioni di operai super specializzati, che puntavano quasi tutto su un colore solo (rosso gli spagnoli, verde gli australiani) per sopravvivere.

�Il vero tennis � su terra perch� ti costringe a pensare senza sosta, a prepararti per lunghe battaglie, a essere pi� intelligente� � il parere di Rublev, campione in carica qui. Jannik, non a caso, chiede a Vagnozzi di fare un altro cesto. (E poi dribbla le Iene).


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6 aprile 2024 (modifica il 6 aprile 2024 | 07:14)

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