Il 10 gennaio finisce il regime tutelato dell’energia elettrica per quasi 5 milioni di consumatori che, se nel frattempo non avranno scelto di passare al mercato libero, entreranno nel cosiddetto Servizio a tutele graduali (Stg). Ma non è l’unica novità. Il fornitore di energia del Stg potrebbe non essere quello «vecchio» della tutela, ma uno nuovo. E’ stato, infatti, deciso che le forniture che escono dal regime tutelato saranno messe a gara. A contendersi i clienti che usciranno dalla tutela saranno 19 operatori, per la precisione 16 società energetiche e 3 consorzi, che hanno superato la selezione dell’Autorità Arera, che ha anche stabilito le regole delle aste. Come funzionano le aste? Quando si svolgeranno? E quando si saprà chi ha vinto e quindi anche i consumatori saranno informati del possibile cambio di fornitore?
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Le aste l’11 dicembre
Le aste si svolgeranno l’11 dicembre e saranno gestite da Acquirente Unico, società pubblica appartenente al gruppo pubblico Gse. L’Arera non ha comunicato i nomi delle aziende, che hanno passato una selezione condotta dall’Autorità per poter essere ammesse alla gara. I clienti sono stati suddivisi in 26 aree territoriali. I 19 operatori partecipanti potranno aggiudicarsi al massimo il 30% delle aree. La competizione non si baserà sul prezzo dell’energia elettrica che pagherà il consumatore (perché questo sarà legato al Pun, il prezzo unico nazionale dell’energia scambiata sul mercato all’ingrosso gestito dal Gme), ma avverrà sul corrispettivo del prezzo di commercializzazione (in pratica, chi chiede meno per fornire l’energia).
Aste a turno unico
Le aste si terranno «con un sistema a turno unico, a busta chiusa - spiega Carlo Maciocco, esperto di Quotidiano Energia - e l’esito provvisorio sarà comunicato ai partecipanti il giorno successivo (quando si terrà anche l’eventuale asta di “riparazione” per le zone rimaste non assegnate), mentre quello definitivo sarà pubblicato il 10 gennaio. Riguardo alle caratteristiche dell’offerta, l’Arera ha deciso di mettere un tetto massimo per evitare che dalla procedura escano valori troppo penalizzanti per i clienti. Viceversa, malgrado le richieste dei venditori, l’Autorità ha deciso di non mettere un “floor”, ossia un valore minimo».
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Si vince al ribasso
Quindi di fatto la competizione avverrà sulla base di chi fa il prezzi più basso, che potrebbe anche essere negativo. «Se andrà come nelle gare per le 1,6 milioni di micro- imprese avvenute a dicembre 2022 – spiega Gionata Picchio, vice direttore di Staffetta Quotidiana - le aziende faranno gare al ribasso e quindi restare nel Servizio a tutele graduali (e quindi non scegliere) potrebbe far risparmiare rispetto alla tariffa attuale. Di fatto l’alternativa per i clienti finali sarà tra un esito poco competitivo delle aste, in cui poco cambierà rispetto all’attuale regime di tutela, e un esito molto competitivo, in cui la loro situazione migliorerà».
La domiciliazione bancaria
Il passaggio concreto al Stg e all’eventuale nuovo fornitore si verificherà il primo aprile 2024. I consumatori saranno avvisati dalle aziende. E qui c’è un passaggio a cui chi ha la domiciliazione bancaria della bollette deve prestare attenzione. Infatti, se cambierà il fornitore cambierà anche la domiciliazione. Per evitare bollette non pagate per errore, il governo ha previsto di introdurre semplificazioni relativamente al trasferimento della domiciliazione bancaria.
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09 dic 2023
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