Come sta Sinner: la Tac non positiva, l'errore di Madrid e l'esempio di Alcaraz. Così è arrivata la rinuncia a Roma

diGaia Piccardi

Jannik Sinner sperava che 96 ore di riposo fossero sufficienti, ma l'anca non si è sfiammata, e c'era il rischio di peggiorare l’infortunio e guastare il cuore di una stagione

Il peccato originale (giocare a Madrid con un problema all’anca destra) non era veniale. Il riposo a Montecarlo non ha diminuito il dolore, dopo la risonanza è stata fatta una tac: non incoraggiante. Il post su Instagram con cui Jannik Sinner ha comunicato il ritiro dagli Internazionali d’Italia è stato un macigno sull’umore di Federtennis, organizzatori, tifosi: «Non è facile scrivere questo messaggio ma dopo aver parlato di nuovo con medici e specialisti dei miei problemi devo annunciare che purtroppo non potrò giocare a Roma».

Decisione difficile ma doverosa: l’anca del campione necessita di riposo (almeno 15 giorni, non è il caso di accelerare il recupero) e terapie, 96 ore di inattività non sono bastate a sfiammarla, il rischio di peggiorare l’infortunio al Foro e guastare il cuore di una stagione che prevede obiettivi ravvicinati (Parigi dal 27 maggio, Wimbledon, Olimpiade) è troppo alto. E poi c’è l’esempio di Carlos Alcaraz, l’arcirivale n.3 del ranking già non in perfetta forma a Montecarlo che non ha saputo dire di no a Madrid, il Master 1000 di casa, con il risultato di uscire dal torneo con un edema al muscolo dell’avambraccio, out anche a Roma. Il messaggio è arrivato forte e chiaro a casa Sinner: uno sbaglio è già stato commesso, forzare in nome della ragion di Stato sarebbe diabolico (Roma, comunque, è già quasi sold out).

Sinner il problema all'anca non si risolve

Immaginare che il pit stop di Montecarlo fosse sufficiente a restituire al tennis un Sinner super competitivo è stata un’illusione che abbiamo nutrito sforzandoci di credere al miracolo, le notizie che arrivavano dal Principato (e dalla risonanza) sembravano rassicuranti ma sono crollate davanti all’evidenza di un problema che va risolto per bene, alla radice, perché non si ripresenti al Roland Garros o, peggio, non diventi cronico (vedi Andy Murray). L’anca per un tennista è un’articolazione delicata, a maggior ragione per un campione che gioca un tennis così frontale come Jannik, che ricade nel gorgo degli infortuni dopo un lungo periodo di splendida forma, proprio quando credevamo che avesse risolto tutte le sue problematiche. «Sono molto triste di non aver recuperato — scrive il n.2 nel suo post —, essendo Roma uno dei miei tornei preferiti. Non vedevo l’ora di giocare davanti al pubblico italiano».

Sinner: al lavoro per il Roland Garros

La delusione è enorme: il Foro Italico aspettava Sinner come il quinto Beatles in tournée, per lui erano state disposte misure di sicurezza speciali, l’Hilton di Monte Mario sarebbe stato blindato così come la lounge della Federtennis affacciata sul centrale, che era a sua disposizione per mangiare e rilassarsi. Il sindaco Gualtieri lo aveva invitato in Campidoglio, Paulo Dybala aveva chiesto di poter palleggiare con Jannik

Invece la stagione d’oro dei tre tornei conquistati (Australian Open, Rotterdam, Miami) e dei 30 match giocati (28 vinti, 2 persi) si interrompe bruscamente. «Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per il Roland Garros» promette.

Sinner sbarcherà comunque oggi a Roma: sarà al Foro Italico per salutare i tifosi, incontrare la stampa, rispettare certi appuntamenti con gli sponsor (gli ultimi a cui può voltare le spalle). Certo giocare il torneo avrebbe avuto tutt’altro significato e gli avrebbe permesso di provare ad avvicinare re Djokovic (con i suoi quasi 37 anni, a questo punto, il più in salute di tutti) in classifica. La fretta di Madrid è stata cattiva consigliera, l’aggancio può attendere. È a rischio anche il campione in carica del Foro, Medvedev, dolorante all’inguine, e non ci sono buone sensazioni sulla presenza di Matteo Berrettini (postumi tonsillite). Senza Jannik, tutto il resto è noia.

5 maggio 2024

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