Agricoltura, da Bruxelles arriva la deroga al 4% dei terreni da mettere a riposo: niente stop nel 2024
Una misura per scongiurare l’aumento dei prezzi, per garantire la sicurezza alimentare e gli approvvigionamenti nel Vecchio Continente. La nuova geopolitica impone di riscrivere vecchie regole che pur, animate da propositi ambientalisti, rischiano di creare un cortocircuito. Ecco perché la Commissione europea ha approvato martedì 13 febbraio il regolamento che concede agli agricoltori per tutto il 2024 una «parziale esenzione» dalla regola della condizionalità sui terreni incolti prevista dalla Politica agricola comune (Pac).
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La deroga dopo le proteste
La deroga è stata concessa agli agricoltori per il 2022 e poi per il 2023, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina che ha messo alla prova la sicurezza alimentare dell’Unione europea. Lo scorso 31 gennaio la Commissione europea ne ha proposto la proroga per tutto l’anno, in risposta alle proteste da parte degli agricoltori europei che stanno manifestando in tutta Europa contro il rincaro del carburante agricolo e politiche europee troppo stringenti dal punto di vista ambientale.
Le esenzioni retroattive
Le esenzioni sono già in vigore ma si applicheranno retroattivamente dal primo gennaio per un anno, ovvero fino al 31 dicembre 2024. Invece di tenere i terreni a riposo o di mantenere elementi improduttivi sul 4% dei loro seminativi, gli agricoltori dell’Ue che praticano colture che fissano l’azoto (come lenticchie, piselli o favette) saranno considerati in grado di soddisfare ugualmente i requisiti della Pac.
La notifica dei Paesi che vogliono la deroga
I Paesi che desiderano applicare la deroga a livello nazionale devono solo notificarlo alla Commissione europea entro 15 giorni dall’entrata in vigore del regolamento, in modo che gli agricoltori possano essere informati il prima possibile. «Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della loro terra, investiranno nel futuro. E solo se raggiungeremo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori potranno continuare a vivere», dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, assicurando che l’esecutivo europeo presenterà presto «altre proposte per contribuire ad alleviare la pressione che i nostri agricoltori devono affrontare».
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