�� un momento storico nel quale l’agricoltura europea si trova sotto pressione, segnata da una drammatica contrazione del reddito e da una grave destrutturazione produttiva�, dice Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, reduce da Berlino dove ha preso parte a Fruit Logistica, la pi� importante fiera globale dell’ortofrutta.
Giansanti (Confagricoltura): «Restiamo pro Ue, ma a Bruxellesè prevalsa la furia ideologica»
�La Pac destina solo il 15% delle sue risorse agli aiuti al mercato. Gli agricoltori sono incentivati addirittura a non produrre, ritrovandosi non competitivi. E questo li spinge a manifestare anche in forme estreme�

Quali sono le cause?
�Ci sono fattori esterni, come la pandemia e la guerra in Ucraina. Basti pensare all’abolizione dei dazi sui prodotti di Kiev, che ha spiazzato molte produzioni: in Italia, per esempio il prezzo del seme di girasole � crollato. Poi c’� stata una riforma della Pac, che non ha tenuto conto di quanto � accaduto. Il risultato � che oggi la Pac destina solo il 15% delle sue risorse agli aiuti al mercato. Gli agricoltori sono incentivati addirittura a non produrre, ritrovandosi non competitivi, privi di protezione e fuori mercato. E questo li spinge a manifestare il loro disagio anche in forme estreme�.
Gli agricoltori protestano anche contro il Green Deal: ha preso troppo la mano della Commissione?
�Gli agricoltori non sono parte del problema ma vittime: noi produciamo a cielo aperto, i fenomeni estremi ci danneggiano pi� di chiunque altro. Occorre fare insieme percorsi virtuosi per proteggere l’ambiente e le risorse naturali. Purtroppo, � prevalso un certo furore ideologico, non siamo mai riusciti ad avere un dialogo con la Commissione, tutto ci � sempre stato imposto dall’alto senza tener conto delle conseguenze pratiche sulla nostra attivit�, a volte anche con ricatti�.
Voi cosa proponete?
�Un’agricoltura basata sull’utilizzo delle ultime tecnologie; per mezzo della digitalizzazione potremo ridurre l’uso dei fitofarmaci, controllando meglio il processo produttivo. Chiediamo incentivi per sostituire il parco macchine e investire nelle nuove tecnologie per essere sempre pi� competitivi. E poi un modello legato all’economia circolare, che recupera gli scarti delle produzioni per produrre energia rinnovabile�.
L’Europa per� dedica il 30% del suo bilancio all’agricoltura. � solo matrigna?
�L’Europa � sempre stata e sar� la mamma degli agricoltori. Rimaniamo europeisti convinti. Ma oggi gli incentivi sono la met� di quelli di 20 anni fa, quando nell’Ue eravamo in 15. La capacit� competitiva dell’agricoltore italiano ed europeo � stata fortemente ridimensionata. A questo si aggiungono norme produttive proibite da noi e ammesse in altri Paesi del mondo, costi e regole del lavoro non equiparabili, crisi degli accordi multilaterali, aumento del costo del denaro. Le aziende agricole non ce la fanno pi�. Von der Leyen tardivamente ha annunciato alcune misure, ma manca una visione strategica�.
Cosa chiedete al governo?
�Un piano strategico per l’agricoltura, ma lo abbiamo chiesto ben prima di questo governo. Purtroppo, si continuano ad affrontare le emergenze senza una visione di lungo periodo. Invece, abbiamo bisogno di un piano pluriennale, altrimenti continueremo ad essere esposti agli eventi. Un mercato dove l’Arabia Saudita tra qualche anno diventer� il terzo produttore al mondo di olio d’oliva, noi oggi siamo secondi, deve preoccuparci. Abbiamo un’agricoltura straordinaria fatta di molteplici produzioni, ma molte di queste sono in crisi: ortofrutta, zootecnia. � arrivato il momento di rafforzare alcuni settori e costruire modelli di filiera in grado di competere nei mercati globali. Inoltre, serve rafforzare l’intero comparto agroalimentare�.
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12 febbraio 2024 (modifica il 12 febbraio 2024 | 21:56)
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