La sentite anche voi quest’aria di primavera? Lo spot pubblicitario di Calvin Klein in cui l’attore Jeremy Allen White cammina per Lower Manhattan sulle note della canzone You Don’t Own Me di Lesley Gore, abbandonando progressivamente capi di vestiario fino a restare negli iconici boxer del brand, sta provocando un precoce risveglio dal letargo invernale: le visualizzazioni della pubblicit� si contano a milioni e video virali su TikTok mostrano pellegrinaggi di gruppo sotto agli enormi cartelloni che il brand ha eretto a New York. Anche se deve il suo fisico cesellato all’allenamento affrontato per interpretare il wrestler Kerry Von Erich nel film �The Warrior - The Iron Claw� (in uscita nelle sale italiane il primo febbraio), Jeremy Allen White � meglio noto per il ruolo di Carmen (Carmy) Berzatto nella serie tv �The Bear� (su Disney+), in cui interpreta un giovane chef emergente che lascia tutto per rilevare il negozio di sandwich di famiglia, a rischio di fallimento.
Perché Jeremy Allen White in boxer griffati è il fidanzato immaginario che ci meritiamo


Ma che avr� di cos� speciale questa pubblicit�, si domanda chi fa notare l’impressionante somiglianza tra Jeremy Allen White e Gene Wilder nel ruolo di Willy Wonka, a sottolineare come l’attore non sia proprio una bellezza classica? Parte del magnetismo delle immagini — nessuna sorpresa qui — c’entra con la carica erotica piuttosto esplicita che la campagna vuole evocare: a Calvin Klein si deve, del resto, l’invenzione nel 1992 dell’ibrido tra boxer e slip, pubblicizzato tramite campagne pubblicitarie molto sexy, ispirate alla sottocultura gay degli anni Ottanta. Anche questa campagna ammicca a un’estetica esplicitamente omosessuale — come nello scatto in cui White � prono, con i jeans abbassati — ma la sua efficacia sta nella capacit� di trascendere, evocando desiderio tanto negli uomini quanto nelle donne, ma soprattutto tra le varie generazioni: una breve indagine tra i miei conoscenti ha rivelato che funziona ugualmente per i risvegli sessuali della pubert� come per gli appetiti sopiti della mezza et�.
C’� anche, evidentemente, qualche altro elemento simbolico a spiegare questa risposta collettiva: un articolo del New Yorker la collega al ruolo che White interpreta in �The Bear�, uscito nell’estate del 2022 �quando il settore della ristorazione, dopo due anni di lockdown, era sull’orlo del collasso�. Spiega l’autrice Jennifer Wilson: �Le sorti del settore della ristorazione hanno rappresentato una buona parte dei nostri discorsi durante il Covid: questo � avvenuto non solo perch� i ristoranti sono stati duramente colpiti, ma anche perch� simboleggiavano il nostro slancio contraddittorio tra autoconservazione e senso di comunit�.
La lussuria che White evoca sarebbe, quindi, una sorta di liberazione rispetto alle costrizioni di quel periodo, una celebrazione della possibilit� di �soddisfare gli appetiti in comune�. Vista da qui, mi pare una teoria affascinante, anche se forse un po’ spericolata: il frisson che suscitano negli Stati Uniti immagini sensuali percepite come fuori contesto — come nel caso di questa pubblicit� cittadina — mi pare sempre un po’ sproporzionato. L’Italia, per�, � un paese cattolico ma non puritano: se le chiese sono ovunque � inevitabile che siano vicine a tutto il resto e, infatti, a Milano gli enormi cartelloni che servono a finanziare i restauri del Duomo hanno frequentemente ospitato pubblicit� ammiccanti. Prima di Jeremy Allen White per Calvin Klein, a Milano abbiamo avuto David Beckham per l’intimo di Giorgio Armani: era il gennaio del 2008 e per un po’ la conversazione in citt� fu monopolizzata dal corpo statuario di Beckham all’angolo tra via Cusani e via Broletto: sua moglie Victoria amava ripetere nelle interviste che era �orgogliosa del suo pene di sette metri�.
Sempre qui, abbiamo le pubblicit� del profumo Light Blue di Dolce&Gabbana con David Gandy e Bianca Balti, la cui identica nuance di occhi azzurri d� un sapore vagamente incestuoso alla scena carica di elettricit� in cui sono in barca, lo sguardo perso nel vuoto di chi � intontito dalla quantit� di sesso che sta facendo nella sua vacanza a Capri. E ancora: quando chiedo alle amiche quale pubblicit� sia pi� memorabile per l’effetto che aveva avuto su di loro, qualcuna cita il classico spot di Nick Camen per Levi’s (1985) in cui un ragazzo entra in una lavanderia a gettoni e si spoglia fino a restare in boxer, mettendo il resto in lavatrice e aspettando seduto la fine del lavaggio (forse il prototipo del genere), qualcun’altra la campagna del deejay Bob Sinclair per l’intimo Yamamay del 2010, con il suo sapore vagamente strapaesano: questo rinforza la mia percezione che spesso ad attrarre le donne etero siano uomini che possono ricoprire la posizione di fidanzato immaginario in carica (generalizzazione evidentemente forzata! Non ambisco a parlare di tutte). Nel descrivere il diverso erotismo di uomini e donne, spesso si menziona come nei film porno per uomini compaia solo l’atto, mentre quelli pensati per le donne abbiano una trama, sia pure con le debite virgolette: insomma, � il contesto intorno a Jeremy Allen White a renderlo cos� irresistibile, e in particolare il personaggio di Carmy Berzatto: un uomo tridimensionale, mosso dal senso di responsabilit�, che sta processando un lutto ma che prova comunque ad ascoltare il proprio desiderio, il tutto mescolato a uno dei tratti pi� irresistibili che un uomo bello possa possedere: essere ignaro dell’effetto che fa. Come direbbe Lizzo: �Not a snack at all, but the whole damn meal�: non uno spuntino, ma proprio tutto il pasto.
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12 gennaio 2024 (modifica il 12 gennaio 2024 | 19:24)
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