Sarà una giustizia politicizzata ad assegnare le elezioni alla Casa Bianca?

Sar� la Corte suprema degli Stati Uniti a decidere il prossimo presidente fra dieci mesi e mezzo?

� ormai quasi sicuro che l’organo costituzionale avr� un ruolo, importante se non decisivo, proprio come accadde 23 anni fa nella disputata elezione che oppose il repubblicano George W. Bush al democratico Al Gore.

La sentenza del tribunale costituzionale del Colorado, che esclude Trump dalle primarie repubblicane in quello Stato, quasi inevitabilmente costringer� l’alta corte federale a pronunciarsi.

Il tema � il 14esimo emendamento, in base al quale Trump potrebbe essere dichiarato ineleggibile per aver incitato alla sedizione il 6 gennaio 2021, violando cos� la Costituzione che aveva giurato di difendere al suo insediamento. Altri Stati Usa a maggioranza democratica hanno in corso procedimenti analoghi, il Colorado � solo arrivato primo al traguardo. La Corte suprema, se e quando dovesse pronunciarsi sulla materia, prenderebbe una decisione valida per tutti i 50 Stati.

Come vivranno gli americani – e il resto del mondo – un’elezione decisa dai tribunali? Un’anticipazione – di parte – si � sentita nelle parole del senatore della Florida Marco Rubio. Scelgo lui fra i tantissimi repubblicani che hanno reagito alla sentenza del Colorado, perch� Rubio nel 2016 era candidato alla nomination del suo partito e fu eliminato da Donald Trump con i soliti mezzi: insulti e diffamazione. Non avrebbe motivo di difendere Trump. Eppure ieri dopo l’annuncio della sua ineleggibilit� nel Colorado il senatore Rubio ha detto: �Per azioni come queste gli Stati Uniti impongono sanzioni su altri paesi�. Cio� quando un candidato che gode di vasto seguito tra gli elettori (Trump attualmente batte Biden nei sondaggi) viene escluso dalla competizione, di solito � un segnale che la democrazia viene limitata. Questa posizione unisce molti repubblicani anti-Trump, inclusi i suoi rivali per la nomination.

Oggi come nel 2020, la giustizia � avvolta nei sospetti di faziosit� politica.La destra pensa che i processi contro Trump siano montature e persecuzioni di parte. La sinistra pensa che la Corte suprema sia inaffidabile per via della sua maggioranza conservatrice. L’America odierna � lacerata, la sfiducia verso le istituzioni � ai massimi, per� anche nel 2000 erano visibili i sintomi della patologia attuale. (Lo ricordo bene, era il mio primo anno come residente permanente negli Stati Uniti). Per molti democratici Bush Junior fu un presidente illegittimo, un usurpatore arrivato alla Casa Bianca sulla scia di un’elezione rubata, grazie al verdetto di una Corte suprema a maggioranza di destra, che aveva chiuso in suo favore la diatriba sulle schede contestate in Florida. Nel 2024 si rischia qualcosa di analogo qualora Trump dovesse essere convalidato come candidato legittimo da una Corte suprema dove i conservatori hanno una maggioranza 6 a 3, grazie a nomine di giudici costituzionali che fece lui stesso. Vista da destra, invece, ad essere motivata politicamente e faziosa � la sentenza della Corte suprema del Colorado, i cui giudici sono nominati dal governo locale, democratico.

Quanto � effettivamente politicizzata la magistratura americana? Molto, e molto pi� di quanto sia percepito nel resto del mondo. Il funzionamento del sistema giudiziario di questo paese � maledettamente complicato per chi vi abita e lo vede all’opera; � quasi misterioso per il resto del mondo che crede di conoscerlo solo attraverso le serie televisive…

Per chi abita nell’Europa continentale, non c’� solo la grande distanza tra i sistemi giudiziari fondati su codici di origini romano-napoleoniche, e quelli basati sulla Common Law di origini inglesi. Questo � solo un aspetto, l’altro tipicamente americano riguarda le carriere dei giudici, le nomine.

Vi d� un breve squarcio sulla complessit� di questo sistema, e sulla sua costante esposizione alla politica. Attingo a una brillante esposizione fatta da uno studioso della materia, il giurista Noah Rosenblum docente alla New York University of Law, in occasione di un recente seminario per la stampa internazionale.

Come in altri campi, bisogna partire dal federalismo e quindi parlare di sistemi giudiziari al plurale. Formazione e addestramento, selezione e nomine dei magistrati (dai procuratori ai presidenti di tribunali), seguono regole diverse a seconda degli Stati. Che in questo campo salgono da 50 a 51, perch� il District of Columbia che ospita la capitale federale Washington, pur non avendo le altre prerogative di uno Stato ha un suo sistema giudiziario.

La stragrande maggioranza dei giudici dei 51 Stati sono eletti; quelli che non lo sono, solitamente vengono nominati dai governatori. Nel caso dei procuratori – District Attorney – l’elezione avviene in base a vere campagne, in cui i candidati dichiarano la propria affiliazione politica e i propri programmi in campo giudiziario. Alcuni di questi procuratori poi proseguono verso altre carriere politiche, cercano di farsi eleggere al Congresso o come governatori. Questo spiega le prese di posizione molto “targate” anche nelle aule dei tribunali. Per cui a New York, citt� di sinistra, i procuratori depenalizzano di fatto molti crimini commessi da membri di minoranze etniche, mentre in Florida o nel Texas governati dai repubblicani la politica giudiziaria segue orientamenti diversi.

L’altra parte del sistema giudiziario � quella federale. I giudici federali appartengono alla carriera pi� prestigiosa. Hanno incarichi a vita. Questo non significa che siano dei tecnici della giustizia al riparo dalle influenze politiche. Al contrario le nomine dei giudici federali vengono dall’esecutivo, e poi devono ottenere l’approvazione del Senato. Anche qui l’impronta politica � netta nei percorsi di selezioni e nell’assegnazione degli incarichi. La distanza rispetto alla maggior parte dei sistemi giudiziari europei � notevole.

� importante ricordare che questa politicizzazione della giustizia americana � sempre esistita. Anzi, nell’Ottocento i giudici erano ancor pi� dichiaratamente di parte. Era frequente lo spettacolo di giudici togati che partecipavano come sostenitori alla campagna per l’elezione presidenziale di questo o quel candidato. Dunque l’alto grado d’influenza politica � una costante, non � una conseguenza delle polarizzazione di cui parliamo per l’America di oggi. E questo sistema, cos� diverso dalle giustizie europee, non ha impedito agli Stati Uniti di essere uno Stato di diritto. Anzi per certi aspetti la giustizia americana � stata spesso considerata tra le pi� efficienti.

D’altronde gli americani non scambierebbero il loro sistema giudiziario con quello italiano o francese – poniamo – anche perch� non � detto che una magistratura considerata �tecnica e professionale� sia davvero immune dalle influenze politiche. La stessa realt� americana invita alla cautela: in questi giorni si � discusso molto del dogmatismo ideologico dominante in molte universit� Usa; � evidente che l’indottrinamento non esclude le Law School, le facolt� di giurisprudenza. Quindi dei magistrati �di carriera� selezionati attraverso percorsi apparentemente a-politici potrebbero essere ugualmente schierati.

La consapevolezza che la magistratura americana � quasi tutta �politica� in un senso o nell’altro, aiuta a capire un’altra reazione di queste ore, di fronte alla sentenza del Colorado. Molti repubblicani, anche anti-trumpiani accesi come l’ex governatore del New Jersey Chris Christie (pure lui candidato alla nomination), hanno criticato la Corte suprema del Colorado con questo argomento: ha negato l’eleggibilit� Trump considerandolo colpevole d’insurrezione, senza che egli sia stato �condannato da una giuria di suoi pari�. Questo � un articolo di fede dalla fondazione degli Stati Uniti d’America due secoli e mezzo fa: la giustizia pi� equa e meno suscettibile di distorsioni, � quella in cui ciascuno di noi ha la garanzia di poter difendersi in un contraddittorio davanti a una giuria popolare. Essendo stato io stesso un giurato popolare – � un dovere che prima o poi ciascun cittadino deve assolvere – ho visto funzionare questo sistema �da dentro�, ne ho apprezzato i meriti. Per molti americani proprio l� risiede la forza del sistema, la sua capacit� di restare al di sopra delle parti, a prescindere dalla politicizzazione di molti magistrati se non tutti.

Resta il fatto che nel novembre 2024 il nome del presidente potrebbe dipendere pi� dai nove giudici costituzionali che non da noi elettori. Oltre alla questione del 14esimo emendamento e della ineleggibilit� per sedizione, anche altri processi che vedono Trump come imputato possono finire alla Corte suprema.

20 dicembre 2023, 18:09 - modifica il 20 dicembre 2023 | 18:09

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