Gli occhiali che sentono: Essilux lancia il modello con apparecchi acustici
Francesco Milleri, presidente e ceo di Essilux
I test sono iniziati nel cuore di Milano, nel laboratorio digitale di via Tortona 35, dove da tutto il mondo convergono esperti, volontari, grandi clienti e partner per misurare le performance del nuovo prodotto. È qui che sottotraccia EssilorLuxottica ha aperto il cantiere che dovrà proiettare la multinazionale da oltre 25 miliardi di ricavi in un nuovo mercato, quello degli occhiali che integrano vista e udito. In Italia saranno in vendita nel 2025 ma il pubblico mondiale potrà già provarli al Consumer Electronics Show di Las Vegas che aprirà le porte martedì 9 gennaio. Negli Stati Uniti il gruppo guidato da Francesco Milleri li venderà già dopo l’estate, come prodotti over the counter, ovvero senza la necessità di una prescrizione medica.
La rivoluzione di EssilorLuxottica in altri settori
«Abbiamo avviato un 2024 che ci vedrà in forte espansione in nuovi mercati. La base comune della crescita sarà rappresentata dalle nuove tecnologie digitali e dall’uso dell’intelligenza artificiale, alla base degli “occhiali che sentono” e della seconda generazione dei Ray-Ban Meta. È solo l’inizio di una nuova avventura che porterà la rivoluzione di EssilorLuxottica in altri settori, spiega Milleri —. Audiologia, wearable e sistemi avanzati di diagnostica sono solo alcune delle sfide».
Mentre in circa 300 negozi in Europa e in Italia Essilux testa a diretto contatto con i clienti la convergenza tra ottica e acustica, il team globale lavora per offrire soluzioni acustiche integrate negli occhiali per oltre 1,2 miliardi di consumatori con difetti lievi o moderati. È un mercato potenzialmente vasto, che copre l’80% delle persone con deficit acustici, che oggi sono nel mondo oltre 1,6 miliardi. L’organizzazione interna al gruppo che deve affrontare la sfida con un nuovo salto nell’innovazione è pronta. Si parte dall’Italia dove una squadra di 50 esperti dedicati — in un network che orizzontalmente tocca oltre un migliaio di persone del gruppo — tesse la tela del progetto. Alla guida del team Super Audio è stato chiamato l’ex manager Amplifon Stefano Genco. Con lui, tecnici e ingegneri esperti di audio reclutati da big tech come Bose, Google o Apple, per integrare le migliori competenze audiologiche e digitali. Alle spalle c’è la rete di oltre 40 centri di ricerca nel mondo e investimenti in R&D per centinaia di milioni.
Il triangolo industriale
C’è poi un triangolo industriale e di sviluppo che vede al centro l’Italia con la storica fabbrica di Agordo e si allunga a Israele, culla di Nuance e dalla sua innovazione, per arrivare da una parte agli Usa, la finestra del gruppo sul mondo delle tecnologie e del software, e dall’altra in Cina, a Dongguan, dove ha sede lo stabilimento EssilorLuxottica dedicato alla miniaturizzazione, uno snodo industriale anche per i Ray-Ban Meta. La tecnologia è la chiave dei nuovi occhiali che integrano nel minuscolo spazio di una montatura microfoni, casse, chipset, batterie e algoritmi per la gestione del suono, senza sacrificare estetica o peso, in linea con le montature tradizionali.
L’acquisto della startup israeliana Nuance
«La correzione della vista e dell’udito rappresenta un nuovo salto verso il futuro — sottolinea Milleri — ci ricorda inoltre l’unicità del gruppo che stiamo costruendo, che mentre realizza e rafforza la sua vocazione med-tech, esalta il gusto italiano per il lusso e l’artigianato initi alla tecnologia francese delle nuove lenti. La strategia non cambia: essere i migliori in ogni campo, come ci ha insegnato Leonardo Del Vecchio». L’idea di creare un nuovo mercato che coniuga occhiali e apparecchi acustici — ma anche di proiettare il gruppo in una nuova industria e disegnare la mappa della crescita —ha preso consistenza lo scorso anno dopo l’acquisto della startup israeliana Nuance che produce appunto dispositivi audio hi-tech basati su algoritmi: da Tel Aviv sta lavorando a pieno regime malgrado le difficoltà innescate dal conflitto in atto.
Soluzioni acustiche digitali e invisibili
Per portare al pubblico i nuovi occhiali la multinazionale punta a collaborare con tutti gli operatori della distribuzione di apparecchi uditivi, a partire dai grandi del settore come Amplifon, Audionova o WS Audiology. L’obiettivo è creare nuove opportunità per quei consumatori con difetti lievi o moderati dell’udito che mai si affaccerebbero sul mercato degli apparecchi tradizionali ma che potrebbero apprezzare una soluzione più accessibile, semplice da usare, digitale e invisibile.